di Maria Teresa Manuelli
I prodotti Fabbri per il caffè
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Nicola Fabbri, amministratore delegato della celebre casa bolognese di sciroppi, lancia l’alternativa italiana a Starbucks. Il progetto “Alta Caffetteria Fabbri”, che entro marzo 2020 esordirà nei locali della Penisola, per poi allargarsi al resto del globo. Si tratta di una carta di caffè e tè “ricettati”, ovvero arricchiti e miscelati con sciroppi, liquori, creme e topping, creati in esclusiva grazie alla collaborazione di Fabbri con due grandi maestri del caffè.
I nomi delle ricette richiameranno il Belpaese e la sua “dolce vita”. L’intenzione è quella di rivendicare l'italianità dei caffè “arricchiti”, a dispetto di una moda che arriva dagli Usa – Starbucks in primis – solo in apparenza.
«Dal bicerìn piemontese, arrivando al nocciolino napoletano, l’Italia è nota per la sua tradizione di caffè miscelati. Già 20 anni fa, inoltre, negli Stati Uniti con i nostri sciroppi realizzavamo proposte di caffè miscelato che poi abbiamo riportato in Patria, facendo conoscere agli italiani prodotti come i marocchini o i mocaccini, veri e propri cocktail al caffè che oggi vedono un’incredibile fioritura. In fondo gli americani non hanno inventato nulla, nemmeno i nomi che infatti richiamano l'Italia. Il merito di Starbucks però è quello di aver finalmente risvegliato le coscienze dei baristi nostrani e averli spronati a osare di più e a usare la fantasia».
È tempo dell’Italian Wave
Fabbri definisce la nuova proposta di consumo Italian Wave. «Il consumo di caffè va a ondate – spiega –. Dopo la First Wave, ovvero il caffè come commodity, c’è stata la Second Wave, ossia l’emergere delle grandi catene e della convivialità nel consumo. Ora è il momento della Third Wave, con cui vogliamo tenere ufficialmente a battesimo una nuova proposta capace di esaltare la fantasia e la qualità della caffetteria italiana, portando nel mondo il nostro caratteristico modo di vivere e di assaporare i momenti di piacere della vita».
Le ricette a base di caffè e tè sono a cura di Vittorio Agosti e Gianni Cocco, due dei massimi esperti di settore in Italia. «L'auspicio finale – conclude Fabbri – è che questa Italian Wave del caffè possa diventare una locomotiva per far parlare del beverage e del dessert italiano nel mondo e per innalzare l'attenzione del sistema Paese su un segmento vitale dell'economia nazionale».
Dal quartier generale di Bologna l'azienda porterà le sue ricette nel mondo. È presente infatti in oltre 100 Paesi. A gestire la presenza sui mercati esteri, più di 100 importatori nei diversi territori del mondo e 10 società collegate.
Per approfondire
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