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Quella che dalla diga di Castello porta al mitico colle dell’Agnello è una salita di 16 km che si può dividere nettamente in due parti. La prima, perfetta per scaldare i muscoli, sono quasi 7 km molto agevoli (con molti falsopiani) che terminano poco dopo l’abitato di Chianale. La seconda parte sono 9 chilometri e mezzo leggendari, che portano al terzo passo carrozzabile d’Europa ( a quota 2.744 metri) con una pendenza media vicina al 10% e punte oltre il 14%.
Si tratta sicuramente un’ascesa per scalatori veri, o comunque per cicloturisti che abbiano maturato un grado di allenamento medio alto: improvvisare su una salita come questa – complice l’aria rarefatta per la quota e la difficoltà delle pendenze – può rivelarsi una pessima esperienza. Diversamente, è bene affrontare gli ultimi 9,5 km, che si snodano tra i pascoli e pietraie e senza alcun riparo dal sole, senza forzare e salendo sempre del proprio passo, approfittando dei tornanti per prendere il proprio ritmo (e anche un po’ di fiato) a ogni curva. Solo così si può arrivare senza eccessive sofferenze in cima, dove si apre uno stupendo panorama su tutte le principali vette francesi ed è presente ancora il vecchio cippo di confine tra Italia e Francia.
Conquistare il Colle dell’Agnello è una vera e propria impresa ciclistica e di vita: è considerato uno dei valichi più impegnativi di tutte le Alpi, per questo non c’è da vergognarsi se si affronta, fino dall’inizio del tratto duro, con un rapporto sufficientemente agile, anche un 34X30 o un 34X32. Ultimo consiglio, portarsi sempre una mantellina perché anche d’estate a oltre 2700 metri fa fresco ed è sempre meglio affrontare la discesa con una adeguata copertura.
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