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Fiera Vicenza e Rimini ci riprova: pronto (di nuovo) lo sbarco in Borsa

di Ilaria Vesentini

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(Ansa)

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10 giugno 2019
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2' di lettura


Italian exhibition group ci riprova. La società nata tre anni fa dalla fusione di fiera di Vicenza in Fiera di Rimini ha annunciato di aver ottenuto oggi da Borsa Italiana il provvedimento di ammissione alla quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato telematico azionario, Mta. Entro martedì 11 giugno, Ieg presenterà la domanda di ammissione alle negoziazioni delle azioni. Il tutto in attesa del deposito alla Consob del prospetto informativo.

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A sei mesi dalla scottatura della mancata Ipo – era il 5 dicembre quando Ieg si trovò costretta a ritirare la quotazione, per aver raccolto appena i due terzi dei 36 milioni che puntava a ottenere dagli investitori istituzionali, a causa più del contesto macroeconomico e politico italiano che delle carenze della società – il presidente Lorenzo Cagnoni, che guida dal 1995 il quartiere romagnolo, non si dà per vinto, forte di bilanci in salute e in crescita e coerente con l’impegno preso prima del Natale: «La quotazione è solo rinviata, non archiviata, la finestra è aperta fino a giugno 2019, abbiamo solo ritirato il collocamento». Il 2018 si è chiuso per il gruppo con 159,6 milioni di ricavi, (+22,2% in un anno), 30,7 milioni di Ebitda, un Ebit di 19,0 milioni e un risultato netto di 10,8 milioni.

La nota diffusa da Ieg in serata precisa che anche in questa seconda finestra il flottante richiesto sarà ottenuto attraverso un collocamento privato, riservato agli investitori qualificati italiani ed esteri (con esclusione di Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia e di qualsiasi altro Paese nel quale l’offerta di strumenti finanziari non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti attività) e non è prevista alcuna offerta al pubblico indistinto. Le azioni poste in vendita sono quelle di Rimini Congressi e Salini Impregilo e gli “impegni di lock-up” sono a 180 giorni decorrenti dalla data di avvio delle negoziazioni.

A definire il prezzo di offerta delle azioni saranno gli azionisti venditori, d’intesa con Equita Sim e Intermonte Sim, coordinatori dell’offerta, al termine del periodo di raccolta degli ordini, secondo il meccanismo dell’open price. Entro cinque giorni di Borsa, dal termine del periodo di raccolta degli ordini, sarà reso noto il prezzo di offerta nonché i dati relativi alla capitalizzazione della società e il ricavato complessivo derivante dalla quotazione.


In attesa che Consob rilasci il suo placet alla pubblicazione del Prospetto informativo (Ieg aderisce al regime di opt-out, che consente di semplificare l'emissione di documenti informativi) il gruppo fieristico nordestino ribadisce al mercato i punti di forza del proprio modello di business, a partire dalla più alta quota in Italia di manifestazioni organizzate direttamente, con i benefici che ne conseguono in termini di marginalità, tra le più alte a livello internazionale, ma anche la capacità di presidiare l'intera catena del valore nei settori di specializzazione (food, oreficeria, turismo, wellness, ambiente) e la proprietà di strutture fieristiche e congressuali ampie e all'avanguardia.

Ad allettare gli azionisti c’è anche la prospettiva di altri due esercizi gratificanti in termini di cedolae perché fino al 2020 è garantita la distribuzione dei dividendi in percentuale non inferiore al 40% dell'utile netto societario.

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