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Camminare, un atto di rivoluzione esistenziale fra campi, artisti e storie

di Chiara Beghelli

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Il Sentiero degli Dei sulla Costiera Amalfitana

Il Sentiero degli Dei sulla Costiera Amalfitana

23 maggio 2019
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3' di lettura

Solvitur ambulando, camminando si risolve. Chissà se Marina Abramovic e Ulay, prima di intraprendere i duemila chilometri che li avrebbero fatti incontrare lungo la Muraglia Cinese, si erano ispirati all'aforisma attribuito al filosofo greco Diogene di Sinope. Era il 3 giugno 1988 e dopo 90 giorni di cammino, lei partita dalle coste del Mar Giallo, lui dal deserto del Gobi, la coppia di artisti si incontrò per suggellare la fine del loro tempestoso e creativo rapporto professionale e d'amore. Durante quella performance, “The Lovers: The Great Wall Walk”, avevano pensato, sentito il rumore dei loro passi, mosso lo sguardo all'orizzonte, ascoltato i suoni del respiro e del vento, accettato la fatica, amato la solitudine. Trovato una soluzione. Camminare è un atto esistenziale: il buddhismo celebra i benefici della “meditazione camminata”, e «camminare» è uno dei verbi più amati da papa Francesco, che nella sua prima omelia, nel 2013, disse «la nostra vita è cammino e quando ci fermiamo qualcosa non va».

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Non è forse la soluzione a ogni domanda o ricerca, ma di certo il camminare è benefico per il corpo, che riscopre il movimento, il respiro e il piacere di guardare oltre gli schermi e i muri, e per la mente, che si libera e concentra nello stesso tempo. Per questo i cammini italiani sono sempre più affollati e si moltiplicano i percorsi alternativi ai più celebri e frequentati (via Francigena in testa), spesso ricostruiti a partire da indizi nascosti fra le campagne, sui crinali dei monti, nelle strette strade di borghi quasi dimenticati.

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La Magna Via Francigena in Sicilia

È quello che è successo con l' Antica Trasversale Sicula , un cammino di 648 km riscostruito a partire dagli studi dell’archeologo Biagio Pace: lo scorso ottobre i primi camminatori hanno percorso la strada di origine greca che collega le antiche Mozia e Kamarina (i cui resti sono sull'isola di San Pantaleo e sulla foce del fiume Ippari). In Calabria, invece, grazie al lavoro congiunto delle associazioni Compagnia dei Cammini e Naturaliter, è stato identificato il Sentiero dell’Inglese: il percorso (per compierlo servono sette giorni) è quello che nel 1847 l’artista britannico Edward Lear compì nell’Aspromonte, a cavallo di un asino fra campi di bergamotto e fiumare, immortalando quei paesaggi in litografie raccolte nel suo “Il diario di un viaggio a piedi”.

In Abruzzo, invece, si sta cercando di riportare camminatori sulla Via Ad Salinas, l'antica rotta commerciale con cui dalla costa di Teramo si portava il prezioso sale nell'entroterra, fino a raggiungere il mar Tirreno. Già in molti (500 solo fra Pasqua e il 1° maggio) si avventurano sui monti e fra i borghi (si parte e si torna da quello di Sante Marie) al confine con il Lazio lungo il Sentiero dei Briganti , ricostruito dall'esperto di cammini Luca Gianotti sulle orme degli spostamenti della Banda di Cartore, negli anni Sessanta dell'Ottocento.

Cammini, nuovi percorsi in Italia

13 foto

Antica trasversale sicula: un cammino di 648 km riscostruito a partire dagli studi dell'archeologo Biagio Pace che collega l'antica Mozia (sull'isola di San Pantaleo) a Kamarina (i cui resti sono sulla foce del fiume Ippari)
Sentiero del Durer (Trentino Alto Adige): Nel 1494 l'artista tedesco Albrecht Dürer arrivò in Italia, diretto a Venezia. Immortalò alcune tappe del suo passaggio in Alto Adige e Trentino in alcuni acquerelli, che sono serviti a ricostruire il suo percorso: per esempio, sostò al “Klösterle”, un ospizio per viandanti a San Floriano, ammirò un ponte romano, un mulino e il castello di Segonzano, fra boschi di abeti e faggi, vigneti e ruscelli, panorami delle Alpi della Val di Cembra. Oggi si parte da Salorno per giungere alle Piramidi di Segonzano, seguendo i cippi con il monogramma dell'artista: il periodo migliore è fra la primavera e il tardo autunno.
Magna Via Francigena (Sicilia): Nel giugno 2017 è partito il cammino inaugurale della Magna Via Francigena di Sicilia, un percorso che unisce Palermo ad Agrigento riprendendo an Il suo nome è stato rivenuto in documenti normanni dell'XI secolo. I 183 km del percorso sono divisi in 9 tappe, con dislivelli variabili che vanno dai campi di grano del corleonese alle salite per i vari centri dei Sicani. La segnaletica è, come di consueto, bianca e rossa, arricchita dall'immagine di un “pellegrinetto”.
Sentiero degli Dei, Costiera Amalfitana (Campania): si parte da Agerola, antico borgo della Costiera Amalfitana, e si arriva a Nocelle, frazione di Positano sul Monte Pertuso. Italo Calvino e David H. Lawrence ne descrissero la bellezza
Via Amerina, la tagliata di cavo degli zucchi: Il cammino è lungo circa 220 km: si parte dalla Valle di Baccano, un antico cratere vulcanico nel territorio di Campagnano di Roma, e si giunge ad Amelia (Tr), passando fra alcuni dei borghi più belli d'Italia come Nepi. Calcata e Castel Sant'Elia. Il percorso è agevole ed è arricchito da numerose deviazioni.
Via ad Salinas (Abruzzo): Un progetto sta cercando di trasformare in cammino l'antichissima via del sale che collegava la costa di Teramo con Roma e il mar Tirreno, passando negli Appennini lungo 16 tappe
Cammino Fogazzaro Roi (Veneto): l'Associazione Cammini Veneti ha composto un itinerario di 80 km dedicato ad Antonio Fogazzaro (e al suo discendente, il marchese Giuseppe Roi) lungo ville e campagne fra Montegalda e Tonezza del Cimone. Nella foto, il Castello Grimani Sorlini di Montegalda, città di partenza del cammino
Cammino di Dante (Toscana ed Emilia- Romagna): conduce lungo i sentieri e le vie medievali che univano la Romagna e la Toscana percorse dal Sommo Poeta ai tempi del suo esilio, periodo in cui scrisse la Commedia. Si parte dalla città di nascita, Firenze, e si giunge in quella dove morì, Ravenna. I km da percorrere sono circa 400, passando fra Romagna e Casentino, con 20 tappe, fra i castelli dei Conti Guidi, l'Acquacheta, gli eremi immersi delle foreste.
Cammino Minerario di Santa Barbara (Sardegna): attraversa con i suoi 386 km i siti minerari dismessi del Sulcis-Iglesiente-Guspinese sardo, con 28 tappe distribuite fra i monti e la costa. Giacimenti di piombo, zinco e argento, siti di archeologia industriale come la Galleria Henry di Buggerru, a strapiombo sul mare, la miniera di Monteponi (resa accessibile di recente), e dune di Portixeddu e Piscinas, siti nuragici come quello di Sa Domu 'e s'Orku rendono questo cammino uno dei più scenografici ed emozionanti del Paese.
Cammino di Efix (Sardegna): fra i santuari campestri di Baronie e Barbagie, il progetto “I cammini dell'identità” ha ricostruito il pellegrinaggio espiatorio di Efix, protagonista di “Canne al Vento” di Grazia Deledda: Nella foto, uno dei santuari visitati da Efix, Nostra Signora di Gonare.
Sentiero dell'inglese (Calabria): il percorso (per compierlo servono sette giorni) è quello che nel 1847 l'artista britannico Edward Lear compì nell'Aspromonte, a cavallo di un asino fra campi di bergamotto e fiumare, immortalando quei paesaggi in litografie raccolte nel suo “Il diario di un viaggio a piedi”.
Sentiero dei briganti (Lazio e Abruzzo): si percorre un circolo di circa 100 km seguendo gli spostamenti della Banda di Cartore, attiva negli anni Sessanta dell'Ottocento. Si parte e torna dal paesino di Sante Marie
Via degli Dei (Toscana ed Emilia Romagna): Una delle strade più antiche d'Italia collega Bologna e Firenze, passando fra i boschi dell'Appennino tosco-emiliano: è la Via degli Dei, tracciata dagli Etruschi nel VII secolo a.C., percorsa poi dai Romani (alcuni tratti mantengono ancora il basolato dell'epoca) e da viandanti medievali. Recuperata negli anni 80, il suo nome si ispira a quelli mitologici dei monti lungo il suo percorso: Adone, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), Venere, Luario (Lua era la dea romana dell'espiazione). L'itinerario è di circa 130 km e si compie in quattro/sei giorni. Nel weekend del 28-30 giugno è prevista una nuova tappa del festival di Slow Walk e Musica, che porterà le note fra i sentieri del versante toscano.

Negozi di alimentari e pasticcerie della pianura vicentina sono invece i punti di timbratura di un altro, nuovo cammino, dall'impronta letteraria: l'Associazione Cammini Veneti ha composto un itinerario di 80 km dedicato ad Antonio Fogazzaro (e al suo discendente, il marchese Giuseppe Roi) lungo ville e campagne fra Montegalda e Tonezza del Cimone. Fra i santuari campestri di Baronie e Barbagie, il progetto “I cammini dell'identità” ha ricostruito il pellegrinaggio espiatorio di Efix, protagonista di “Canne al Vento” di Grazia Deledda: il potere dei passi risolutori funziona anche per creature puramente letterarie.

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