di Claudio Tucci
2' di lettura
Nella prova di lettura (reading) appena uno studente su due (il 51,8%) dell’ultimo anno delle superiori raggiunge il livello B2 (traguardo previsto dalle indicazioni nazionali alla fine della scuola secondaria di secondo grado). Va ancora peggio nella prova di ascolto: qui il B2 è raggiunto da solo il 35% dei maturandi. Vale a dire, poco più di uno su tre. Addirittura, uno su quattro (il 25,2%) non raggiunge il B1, vale a dire si posiziona a un livello di competenza basso dopo ben 13 anni di scuola.
Il rapporto Invalsi
L’Invalsi questa mattina alla Camera presenta i risultati delle prove 2019 che quest’anno, per la prima volta, in quinta superiore hanno testato anche l’inglese.
Lettura
Nella prova di lettura (reading) il 10,6% non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza molto basso dopo 13 anni di scuola. In Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono il B2 scende, rispettivamente, al 31,0%, al 34,8% e al 34,1%. Ancora più forte il divario territoriale: le percentuali di allievi che non raggiungono il B1 sono: Calabria 21,7%, Sicilia 18,2% e Sardegna 20,0%.
Ascolto
Nella prova di ascolto (listening), come detto, solo il 35,0% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2 (traguardo previsto alla fine della scuola secondaria di secondo grado). Invece, il 25,2%, cioè uno studente ogni quattro, non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza basso dopo 13 anni di scuola. In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono il B2 scende,
rispettivamente, al 19,9%, al 14,6%, al 14,8% e al 20,7%, a fronte del 49,3% del Veneto. Ancora più forte il divario rispetto al dato nazionale della percentuale di allievi con risultati molto bassi (non raggiunge il B1).
Infatti le percentuali di allievi che non raggiungono il B1 sono: Campania 41,7%, Calabria 47,7%, Sicilia 46,7% e Sardegna 40,8%, a fronte del 10,9% del Veneto.
Si osserva una considerevole differenza tra gli esiti della prova di lettura (reading) e quelli della prova di ascolto (listening). Tali esiti fanno pensare alla prevalenza di una didattica maggiormente legata alla frequentazione dei testi scritti.
Claudio Tucci
Redattore
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy