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Nel 2019 ricavi record per il Manchester United, ma senza Champions si fa dura

di Marco Bellinazzo

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Il Manchester United ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2019 con 210 milioni di utile e 711 milioni di fatturato, ma aver mancato l'accesso alla massima competizione continentale ha già creato i primi allarmismi in previsione del bilancio 2020. Si stima un passo indietro tra i 635 ai 657 milioni di euro

26 settembre 2019
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2' di lettura

Quanto vale la Champions League per un club come il Manchester United? Almeno 75 milioni di euro, quelli che potrebbero segnare la differenza tra i ricavi dell'esercizio in corso e quello chiuso a giugno 2019, che ha segnato un nuovo record per i Red Devils. La scorsa stagione si è chiusa con 210,7 milioni di utile e ben oltre i 700 milioni di fatturato, con l'asticella portata fino a quota 711 milioni di euro (in aumento di circa 42 milioni rispetto all'esercizio precedente), ma aver mancato l'accesso alla massima competizione continentale ha già creato i primi allarmismi in previsione del bilancio 2020.

La «perdita potenziale»

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Si stima in effetti un passo indietro tra i 560 e i 580 milioni di sterline (dai 635 ai 657 milioni di euro) proprio a causa del 6° posto raggiunto nella scorsa edizione della Premier League dalla squadra di Solskjaer, rimasta dunque fuori dal grande giro europeo.
Le premesse per un rientro immediato tra le prime quattro della Premier League non sono certo delle migliori, dato che lo United è attualmente ottavo in classifica con dieci punti di distacco dal Liverpool capolista (e tre dal guppetto composto da Arsenal, Leicester e West Ham, che chiude la zona Champions). L'unica via per tamponare parzialmente i mancati ricavi dalla principale competizione continentale per club è l’Europa League, nella quale il Manchester United ha già esordito battendo l'Astana nel girone. Eppure sul mercato i Red Devils non hanno certo badato a spese: il trasferimento più costoso dell'anno in Premier League porta proprio la firma dello United, che ha versato 87 milioni di euro nelle casse del Leicester per il difensore Harry Maguire, a cui aggiungere altri 55 milioni per Wan-Bissaka dal Crystal Palace e 17 milioni allo Swansea per James, cifre parzialmente coperte dalla cessione di Lukaku all'Inter per 65 milioni di euro.

Il giro d’affari dei Red Devils

I ricavi televisivi continuano a farla da padrone, con un aumento del 18% rispetto al 2018, per un totale di 273,5 milioni grazie al nuovo accordo relativo ai diritti della Champions League. Il club ha inoltre annunciato dieci accordi di partnership globale (alcuni nuovi e altri rinnovati) grazie ai quali i proventi da sponsorizzazioni si attestano a 196 milioni di euro. Piccolo passo indietro sul merchandising, che frutta 115,8 milioni (in calo di circa 800 mila euro), mentre aumentano i costi salariali. Oltre metà dei ricavi è finita nelle tasche dei calciatori, pagati 376,8 milioni di euro nella passata stagione (circa 41 milioni in più rispetto all'anno precedente).
«Il board, il manager, la squadra e tutto lo staff rimangono fermi nel desiderio di riportare il Manchester United al top nel calcio inglese», ha dichiarato il presidente Ed Woodward agli azionisti. «Continueremo a sostenere gli investimenti necessari per far sì che ciò accada. Noi e la nostra crescente tifoseria globale pretendiamo il successo e il successo significa vincere trofei. Il progresso compiuto sul fronte finanziario sostiene i continui investimenti sul fronte calcistico. Continueremo a focalizzarci sulla strategia a lungo termine, senza essere influenzati da distrazioni a breve termine. Siamo ottimisti sul futuro».

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