di Simona Rossitto
Sopra Steria Italia è la filiale nel nostro Paese dell'azienda multinazionale specializzata in consulenza, servizi digitali e sviluppo del software, con sedi ad Ariano Irpino e Napoli.
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Fare impresa al Sud? Si può, ma serve «una visione per il Meridione» che passi ad esempio da una migliore pianificazione di spesa dei fondi europei evitandone la dispersione «in mille rivoli». Parola di Stefania Pompili, amministratrice delegata di Sopra Steria Italia, filiale nostrana dell’azienda multinazionale specializzata in consulenza, servizi digitali e sviluppo dei software. La top manager, che ha iniziato il suo percorso professionale in Electronic Data Systems, ha affrontato durante la sua carriera sempre nuove sfide. Entrata in Sopra Steria nel 2016 come direttrice della divisione “Pubblica amministrazione, energy e telco”, in meno di due anni ha raggiunto il vertice di un gruppo che cresce in Italia e crede nel Mezzogiorno. L’azienda, infatti, conta di assumere una cinquantina di persone nella sede napoletana nel corso del 2020 e un paio di decine di dipendenti ad Ariano Irpino nel giro di due anni. Nel 2018 Sopra Steria Italia è cresciuta del 15% e, nell'ultimo anno, ha assunto 273 nuovi professionisti, dei quali il 68% sono giovani neolaureati. «Nel 2019 per il quarto anno consecutivo – annuncia Pompili – registreremo una crescita superiore al 10 per cento. Si tratta di un risultato superiore rispetto al gruppo. L’Italia è tra i Paesi più performanti assieme a Spagna e Norvegia». L’azienda ha preso la decisione di investire nel Sud qualche anno fa. La prima sede ad essere aperta è stata quella di Ariano Irpino, a inizio 2017. «È stata – racconta la top manager - una scelta di cuore, nata dalle battute coi ragazzi che vengono a lavorare dal Sud al Nord perché a casa loro non trovano lavoro. Abbiamo raccolto la sfida». Inizialmente nella sede lavorava solo qualche risorsa, oggi si contano 34 dipendenti. «Il tema vero - continua Pompili - è come far lavorare da remoto le persone. Noi ci siamo riusciti grazie alla tecnologia e abbiamo riscontrato livelli di produttività interessantissimi con una motivazione enorme». Il modello è stato, quindi, replicato con l’apertura della sede di Napoli nel 2018: «La scelta, in questo caso, è stata più ponderata, avevamo bisogno di sviluppare risorse, di crescere e abbiamo compiuto una serie di studi dai quali abbiamo scoperto che i campani sono i più restii a lasciare il loro territorio. A Napoli, inoltre, è più semplice rispetto a Milano reperire laureati Stem visto che ci sono meno richieste da parte delle aziende rispetto a quelle che si registrano al Nord». Tuttavia, a scanso di equivoci, Pompili puntualizza che il trattamento economico non è diverso tra Nord, dove c’è più di domanda di lavoro, e Sud: «Per noi l’uguaglianza è fondamentale, la nostra politica di inserimento è identica. Il Sud non va usato, come succedeva una volta per creare le fabbriche. Noi vogliamo anche promuovere e far crescere le persone, vogliamo una piramide di skill completa». Per il Sud Stefania Pompili ha una visione cioè di «centro di eccellenza» piuttosto che di «factory». E nelle due sedi campane l’azienda ha portato due tecnologie di eccellenza, la Sap Hybris ad Ariano Irpino e la Salesforce a Napoli.
Sopra Steria non è l’unica realtà che di recente ha deciso di puntare sul Mezzogiorno d’Italia per investire su settori di eccellenza: «Molte aziende stanno facendo la scelta del Sud, anche per le competenze qualificate che si trovano. Dare la possibilità di lavorare nel proprio territorio rende – spiega Pompili - i dipendenti due volte più motivati. Cambiare luogo dove vivere deve essere una scelta e non un obbligo, non devono essere costretti a lasciare la terra dove sono nati. C’è poi un tema di sensibilità sociale più sentito dalle aziende che hanno capito, tra le altre cose, come le persone motivate facciano la differenza, e a Sud i lavoratori sono molto motivati». Prova ne è che «nelle sedi di Napoli e Ariano Irpino – aggiunge Pompili - abbiamo il più alto livello di soddisfazione».
E per il futuro? «Abbiamo un piano di assunzioni che continuerà, anche se per il momento il gruppo non prevede l’apertura di altre sedi. Il nostro obiettivo è di arrivare a fine 2020 nel centro di Napoli raddoppiando l’organico attuale, assumendo cioè nel giro di un anno, circa 50 persone. Ad Ariano Irpino abbiamo ampliato la sede fino a una capacità di 50 risorse, obiettivo che vorremmo raggiungere in un paio d’anni. Ci sarà cioè una crescita tra 5 e 6 persone all’anno in più».
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