di Roberto Da Rin
Italiani sul clima piu' ottimisti degli europei
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Al grande summit sul Clima pare scoccata l'ora del “fare”. Il mantra da ripetere è “agire subito”. Sono queste le intenzioni dei rappresentanti di 196 Paesi riuniti a Madrid da oggi fino al 13 dicembre.
La Cop 25 si svolge a Madrid anche se programmata in Cile, a Santiago, costretta ad annullare l'ospitalità per la grave crisi sociale che investe il Paese sudamericano.
Il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato chiaro: «Per fermare il riscaldamento globale sono in atto sforzi totalmente insufficienti».
Al vertice di Madrid arriverà anche Greta Thunberg
Sono questi i dossier di maggior rilievo sul tavolo dei negoziati della Cop 25: 1 ) rafforzare gli impegni dei piani climatici (Ndc-Nationally Determined Contributions) per tagliare la CO2, 2) fissare le regole sui “Mercati del carbonio”, 3) arrivare a un accordo su come aiutare i Paesi vulnerabili a far fronte agli impatti climatici a cui non possono adattarsi (”Perdite e danni”), 4) decidere come utilizzare le raccomandazioni contenute negli ultimi rapporti su agricoltura e oceani del gruppo intergovernativo degli scienziati per i cambiamenti climatici (Ipcc).
I Paesi stanno tentando (per la terza volta) di fissare le regole sui mercati del carbonio (previste dell'articolo 6 dell'Accordo di Parigi del 2015). Gli esperti dicono che sarà una delle contrattazioni politiche più difficili durante il vertice.
Il difficile punto di coesione
Si tratta di decidere i criteri dello scambio di “compensazioni” utilizzate dai Paesi e dalle grandi imprese. È un gioco di equilibri complesso considerando i grandi inquinatori Cina, India o Brasile che ritengono di non poter abdicare alla loro sovranità politica e ambientale.
L’assenza del presidente degli Stati Uniti
Mediazioni complesse anche perché gli Stati Uniti manderanno una delegazione, malgrado il ritiro deciso da Trump dall'accordo di Parigi del 2015, che prevede l'obiettivo di contenere l'innalzamento della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto all'epoca preindustriale.
L'aumento dei costi delle perdite e dei danni legati agli eventi climatici estremi spinge i Paesi vulnerabili colpiti a chiedere che l'organismo delle Nazioni Unite che governa la questione - Meccanismo Internazionale di Varsavia (Wim) – abbia accesso al sostegno finanziario per poter chiedere risarcimenti.
Gli ultimi due rapporti dell'Ipcc sugli impatti del clima sulla terra e su oceani e criosfera, indicano al mondo l'urgenza di dimezzare le emissioni tra il 2020 e il 2030. A Madrid si deciderà come utilizzare le raccomandazioni degli scienziati.
I delegati della Cop 25 discuteranno anche il futuro dell'action agenda (l'unico modo in cui ad esempio le aziende, le città e le regioni possono impegnarsi formalmente con i paesi dell'Unfcc) e il futuro delle 'Misure di risposta', che riguardano i paesi e le comunità svantaggiate dal passaggio a un'economia con basse emissioni di carbonio.
Le due settimane di conferenze si aprono con il passaggio di consegne alla presidenza di Carolina Schmidt, ministro dell'Ambiente del Cile. Schmidt ha definito il vertice “la Cop25 della messa in atto”, alludendo all'attuazione delle decisioni prese a Parigi.
Per approfondire:
● Estrarremo sempre più carbone, gas e petrolio. Troppo, per il clima
Roberto Da Rin
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