di Ivan Cimmarusti
BuzzFeed, emissari Salvini a Mosca per finanziamenti russi
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Da anni sembra tenere le file dei rapporti con la Russia di Putin. Gianluca Savoini, però, non ci sta a passare per il “faccendiere” della Lega, pronto a trattare con una potenza estera per finanziare il Carroccio. Eppure l'audio pubblicato dal sito statunitense BuzzFeed dimostrerebbe il contrario. Nella registrazione, il 18 ottobre del 2018 all'Hotel Metropol della capitale russa, Savoini - leghista da decenni e presidente dell'associazione Lombardia-Russia - parla con alcuni russi di strategie sovraniste anti-Ue e di affari legati al petrolio. Cerca un accordo per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega, ma non si sa se l'intesa sia mai andata in porto e se il partito abbia ricevuto i soldi.
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Alla cena con Conte e Putin
Ma chi è Savoini? Da anni sembra gestire i rapporti tra la Lega e il governo di Mosca e cono il partito Russia Unita di Putin, con il quale il Carroccio ha firmato un accordo. Compare spesso nelle foto ufficiali, Savoini, l'ultima alla cena dopo il vertice di Putin con Giuseppe Conte a Roma il 4 luglio. “Ma non ho mai detto di essere un emissario della Lega”, afferma ricalcando la linea del partito. E non è nemmeno un consulente di fatto di Salvini? “No, lo conosco da 25 anni essendo io in Lega da inizio anni Novanta”. Il giorno prima dell'incontro in hotel, il 17 ottobre 2018, c'era stata un'altra riunione a cui aveva partecipato anche Salvini? “C'era stato un incontro pubblico di Salvini organizzato dagli imprenditori e niente altro”, assicura Savoini. “Il resto sono bla bla bla e illazioni da querela”.
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Il filo sovranista e i contatti con Casapound
Savoini risulta avere stretti contatti con diversi personaggi discussi. E' il caso di Aleksandr Dugin, ideologo dell'anti-Europa, legato a doppio filo con Putin. Definito come “il diversamente europeo”, Dugin è l'ideatore della Quarta Teoria Politica, un pensiero filosofico riassunto in un manuale che appare “un'opera - si legge nella presentazione - fondamentale per chi sia interessato a forgiare nuovi strumenti teorici di lotta e resistenza”. Dugin è un uomo dai mille volte. Figlio di un agente dei servizi russi Kgb durante la dittatura Sovietica, entra nel 1979 nell'aeronautica, nello stesso periodo in cui l'attuale premier Putin era nel servizio segreto russo. Ha rapporti in Italia con una serie di personaggi, oltre a Savoini, tra i quali esponenti di Casapound.
Il finanziatore della guerra di Crimea
I contatti con Savoini sono anche con Aleksei Komov. Il 15 dicembre 2013 era presente a Torino durante l'incoronazione di Salvini a leader del Carroccio. Komov è a capo del Congresso mondiale delle famiglie, un movimento conservatore che alimenta il pensiero sovranista. Ha creato il fondo San Bonifacio, nel cui Cda siedono componenti di Russia Unita. Non solo: Komov - che dialoga regolarmente con Savoini - risulta in rapporto con Kostantin Malofeev della fondazione San Basilia. Malofeev non è un nome di poco conto: un giovane oligarca russo, fedelissimo di Putin, sospettato dagli Stati Uniti e dall'Unione europea di aver finanziato la guerra in Crimea e la guerra nel Donbass, tanto da essere stato inserito nella black list del Consiglio d'Europa.
L’intervista di Salvini con Dugin
I nomi di Dugin e Malofeev li ritroviamo in un’altra vicenda. Una intervista rilasciata a novembre 2016 da Salvini alla Tsargrad Tv, proprio di proprietà di Konstantin Malofeed. Il tutto, rintracciabile sul web, è raccontato dal giornalista investigativo Claudio Gatti nel suo libro inchiesta “I demoni di Salvini-I postnazisti e la Lega”, in cui sono consultabili anche altri documenti inediti sul Carroccio. A fare le domande al vice premier è Dugin.
Dugin: È possibile che l’Unione europea possa essere interamente smembrata?
Salvini: L’Europa si sta già smontando, in quanto è una costruzione artificiale, è una gabbia, è l’antitesi della democrazia e del lavoro, e ha una moneta evidentemente sbagliata. Non è democraticamente rappresentativa, quindi i popoli si stanno riprendendo la loro sovranità.
(...)
Dugin: il mio libro sulla Quarta Teoria Politica è finalmente uscito in italiano. Penso sia un invito a immaginare una visione che vada al di là delle vecchie idee di sinistra e destra, superate dalla modernità europea.
Salvini: si, si, anche io ne sono assolutamente convinto.
(…)
Dugin: Populismo sarà un termine negativo per loro, ma è positivo per noi. Perché populismo significa stare con il popolo, essere amici del popolo.
Salvini: io mi sono fatto fare una T-Shirt, che ogni tanto indosso, con la scritta “Io sono un populista”. Così almeno mi autodenuncio con orgoglio.
Dugin: Grazie mille signor Salvini per questa intervista. Noi sappiamo che lei è grande amico del popolo russo, del nostro presidente, e questa amicizia è sicuramente reciproca.
Salvini: Nel mio piccolo è un avvicinamento che sto cercando di favorire da tre anni.
Dugin: Molte grazie anche per la sua lotta contro le sanzioni alla Russia.
Salvini: Speriamo che si sia arrivati alla fine. È una follia. Così come il mancato riconsciomento della Crimea, soggetto autodeterminatosi come parte della Federazione russa. È incredibile che gli organismi internazionali scelgano chi possa votare per l’autodeterminazione e chi non abbia questo diritto.
Salvini scarica Savoini
“Mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka dalla Russia”, commenta Salvini, annunciando querele. “Da segretario farò tutto quello che devo fare”, rilancia il leader della Lega. Savoini, quello che potrebbe essere indicato come uno dei più stretti collaboratori del leader del Carroccio, però, è sostanzialmente scaricato. Lo stesso vicepremier ha detto: “Non ho mai chiesto alcunché né chiesto di chiedere alcunché, né avuto alcunché”.
Ivan Cimmarusti
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