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Da Alibaba un marketplace su misura: ogni Pmi della moda «apre» a costo zero

di Ilaria Vesentini - Bologna

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AliExpress è il nome della piattaforma lanciata al Fashion Research Italy di Bologna, su cui ogni brand anche piccolo può aprire un negozio online a costo zero, con commissioni molto basse e con servizi di marketing e logistica

26 giugno 2019
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3' di lettura

Parte da Bologna, lì dove si incrociano i l più grande hub europeo del commercio all'ingrosso (il Centergross) e il nuovo polo archivistico e didattico dell'alta moda italiana (FRI-Fashion Research Italy), il lancio di AliExpress nel nostro Paese. La piattaforma di e-commerce B2C del colosso cinese Alibaba, dopo aver collegato negozi virtuali e consumatori di 190 nazionalità (230 regioni), si prepara infatti a conquistare i piccoli imprenditori italiani, ai quali offre una platea di oltre 150mila utenti internazionali già attivi – e in rapido aumento - e la possibilità di aprire un negozio online a costo zero, con le commissioni più basse del mercato (dal 5 all'8% sulle transazioni reali, in base a prodotto e categoria) e con una serie di servizi accessori, dalla logistica al marketing, dalle traduzioni in 18 lingue ai sistemi di pagamento digitale.

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Dall’altro lato, AliExpress offre anche ai consumatori italiani la possibilità di arrivare a piccoli marchi e a prodotti locali di luoghi remoti, costruendo un rapporto fiduciario one-to-one, perché chi apre un negozio sulla piattaforma risponde a requisiti di serietà e qualità, non gareggia sui volumi.

«Sono rimasto a bocca aperta di fronte al dinamismo del Centergross e al crogiuolo di lingue e saperi che si mescolano in questo polo della moda ed è la ragione per cui iniziamo da qui per far decollare il fashion made in Italy sulla nostra piattaforma», spiega Martin Wang, referente di AliExpress per i mercati esteri, atterrato alla Fondazione FRI (no profit creata dall’ex patron di La Perla Alberto Masotti per tramandare l'heritage della moda alle giovani generazioni) per presentare alle Pmi italiane del fashion le peculiarità del marketplace concorrente di Amazon, che ha già scalzato la leadership del forziere di Bezos in Russia e lo tallona in diversi Paesi europei. E dopo l'Italia, Aliexpress si prepara a sbarcare in Turchia, Francia, Brasile e Usa.

«AliExpress nasce nove anni fa, inizialmente per aiutare i marchi cinesi a vendere fuori dai confini, poi è diventato il marketplace globale che vende ovunque (tranne che in Cina dove opera invece TMall) con la mission di aiutare le Pmi ad avere successo sul mercato, semplificando al massimo il business. Perché alle spalle c'è tutta l'infrastruttura e l'esperienza di Alibaba», sottolinea Wang, ricordando un po' di numeri dell'ecosistema creato da Jack Ma: un miliardo di prodotti in vetrina, 654 milioni di consumatori attivi, 69 milioni di pacchi spediti quotidianamente e un business cresciuto nell'ultimo anno del 19% a 853 miliardi di dollari.

«La piattaforma AliExpress può essere immaginata come un centro commerciale, all'interno del quale ogni brand può costruirsi la propria marca, il proprio pubblico, lanciare le proprie promozioni e parlare con i followers: bisogna investire su un setting corretto per partire e poi vendere, ma non servono grandi numeri», aggiunge l'advisor Giulia Chiari.

E a sottolineare agli imprenditori riuniti a Bologna le potenzialità di sviluppare il business attraverso l'e-commerce è Giulio Finzi, senior partner di Netcomm: «Le vendite di prodotti e servizi online cresceranno da qui al 2023 a un tasso medio annuo del 9%; appena il 10% delle imprese italiane oggi vende online, contro il 20% di Germania e Gran Bretagna e il 17% di media europea. Anche la popolazione italiana che acquista su web è ben al di sotto della media ma sta aumentando, 44% contro il 68% dell'Ue e percentuali superiori all'80% in Nord Europa. La moda è la seconda categoria più comprata online, dietro solo all'elettronica, ma è nel food&grocery che ci aspettiamo la crescita più vigorosa».

E se l'export tradizionale corre di pochi punti, l'export via e-commerce sta aumentando invece di oltre il 16% l'anno. Il 56% di questo e-commerce crossborder passa peraltro dai marketplace, che solo nella moda vedono giocare player come AliExpress, Zalando e Farfetch al fianco di retailer diventati piattaforme come Macys.com, Nordstrom e Asos.

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