(Afp)
Un italiano di 43 anni, residente in provincia di Chieti, l'uomo che venerdì 7 pomeriggio si è presentato spontaneamente al pronto soccorso dell'ospedale di Chieti, lamentando sintomi influenzali e febbre. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.
Ha riferito di essere rientrato dalla Cina (dall'area di Guangdong), lo scorso 28 gennaio, senza alcun problema di salute, ma di aver trovato a casa i familiari colpiti da influenza stagionale. Nel pomeriggio di venerdì 7, dopo essersi accorto di avere la febbre, si è recato al policlinico Santissima Annunziata, dove è stato attivato precauzionalmente il protocollo ministeriale per il Coronavirus.
Il paziente è stato ricoverato in isolamento nel reparto di malattie infettive in sorveglianza sanitaria. È stato già sottoposto a una serie di esami clinici e accertamenti, seguendo i protocolli adottati per questi casi. Le condizioni dell'uomo al momento sono buone: non presenta particolari problemi respiratori e anche le radiografie toraciche non hanno evidenziato una polmonite in atto.
Un 15enne reatino, insieme alla madre, è stato trasferito dall'ospedale De Lellis di Rieti all'Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma per accertamenti dopo aver accusato dei disturbi al rientro da un viaggio ad Hong Kong. Il trasferimento è avvenuto in via precauzionale secondo quando previsto dalle disposizioni sanitarie impartite in seguito all'emergenza Coronavirus. Il giovane studente reatino era rientrato in Italia il 5 febbraio scorso da un viaggio studio ad Hong Kong. Subito dopo avrebbe accusato disturbi tali ad indurre la madre a sospettare un contagio da Coronavirus.
Gli Stati Uniti offrono 100 milioni di dollari alla Cina e ad altri Paesi per combattere il coronavirus. Lo ha annunciato il segretario di Stato Mike
Pompeo.
«Il giovane ricercatore che si trova presso lo Spallanzani è sereno, in contatto con la famiglia e fiducioso nelle capacità dei professionisti dell'Istituto. Il ragazzo comunica e lavora utilizzando il suo ipad».
Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, in costante contatto con la direzione dell’INMI Spallanzani.
L’Italia chiude in via temporanea i suoi centri per i visti in Cina fino al 16 febbraio allo scopo di ridurre il rischio di contagio da coronavirus. Lo si legge in un avviso postato oggi sul sito dell’ambasciata d’Italia a Pechino. A meno di ulteriori avvisi, la riapertura è attesa per il 17 febbraio. L’area dell’ambasciata è aperta solo a chi ha preso appuntamenti in anticipo e per questioni d’emergenza.
La famiglia di Li Wenliang, il medico di 34 anni morto giovedì che per primo lanciò inascoltato l’allarme sul coronavirus, sarà “compensata” dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro con un indennizzo totale di oltre 800mila yuan (circa 114mila dollari) per il funerale e le altre spese.
Lo riporta l’agenzia Xinhua, secondo cui l’Ufficio comunale per le risorse umane e la previdenza sociale di Wuhan verificherà anche il pagamento della pensione per i suoi parenti a norma di legge.
Hon Hai Precision ha chiesto ai dipendenti che lavorano a Shenzhen, suo quartier generale in Cina, di non tornare al lavoro al termine delle festività legate al Capodanno Lunare, prorogate dal governo di Pechino fino al 10 febbraio. «Per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti e rispettare le misure di prevenzione del governo, vi invitiamo a non tornare a Shenzhen», ha scritto Hon Hai, più conosciuta come Foxconn ai dipendenti, in un messaggio consultato da Bloomberg.
I dati della Cina sull'interscambio commerciale di gennaio saranno diffusi a marzo insieme a quelli di febbraio: attesi questa mattina, l'Amministrazione generale delle Dogane ha annunciato la decisione del rinvio con una nota postata nel pomeriggio. A causa del Capodanno lunare, che quest' anno è caduto nella seconda metà di gennaio, le statistiche soffrono di una pesante distorsione. In aggiunta, c'è l'epidemia del coronavirus che ha comportato problemi non solo col blocco prolungano delle attività, ma anche ripercussioni su scala globale.
In tutto il mondo si stanno esaurendo le mascherine e gli altri strumenti di protezione dall’epidemia di coronavirus. L'allarme è stato lanciato dal direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Il mondo deve fare fronte a una carenza cronica di equipaggiamento per la protezione personale», ha spiegato da Ginevra.
Riparte la quarantena per i 55 italiani rientrati da Wuhan che si trovano alla Cecchignola. Stando a quanto si è appreso, la decisione è stata presa in seguito alla conferma che uno degli italiani, il ricercatore reggiano, è risultato positivo al virus 2019-nCoV. La nuova sorveglianza sanitaria riparte per 14 giorni a cominciare da ieri.
“Non si rappresentano casi acquisiti sul territorio nazionale: in Italia non c'è circolazione locale del virus”. Lo ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante una conferenza.
Per quanto riguarda gli italiani in quarantena, la proposta è quella di dimettere gli italiani sotto osservazione alla Cecchignola dopo due test di controllo faringei negativi, ha aggiunto sempre Ippolito.
“I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, sono tuttora nella terapia intensiva del nostro Istituto”. È quanto emerge dal nuovo bollettino medico dello Spallanzani. “Le loro condizioni cliniche sono ancora invariate, con parametri emodinamici stabili - prosegue l'ospedale -. Sono attualmente in trattamento antivirale con il farmaco remdesivir. La prognosi è tuttora riservata”.
“È in buone condizioni generali” il paziente italiano risultato positivo al virus. Lo si apprende dal bollettino medico dello Spallanzani. “Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale - prosegue lo Spallanzani - Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi. Il paziente inizierà in giornata la terapia antivirale”.
“Sono stati valutati, ad oggi, nella nostra accettazione 44 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 33 risultati negativi al test sono stati dimessi”. E' quanto emerge sempre bollettino dell'ospedale Spallanzani.
Foxconn ha avvisato i dipendenti della sua struttura di Shenzhen di non tornare al lavoro quando la pausa del capodanno lunare si concluderà il 10 febbraio, secondo un promemoria ottenuto da Bloomberg. La principale base di produzione di iPhone di Foxconn è più a nord a Zhengzhou, ma la costa di Shenzhen funge da quartier generale cinese. La società assembla anche una piccola porzione di iPhone lì.
Il ministero della Salute conferma che l'uomo italiano risultato positivo al coronavirus e ricoverato attualmente all'Istituto Spallanzani presenta dei sintomi e non è, dunque, asintomatico. Il paziente presentava già da ieri, al momento del trasferimento allo Spallanzani dalla Cecchignola, un modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale.
Un donna è stata la prima persona in Corea del Nord a risultare positiva al coronavirus: lo riporta il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, citando una fonte anonima del Nord, secondo cui la donna avrebbe accusato i sintomi a Pyongyang al rientro da un viaggio in Cina. I media nordcoreani non hanno confermato alcun caso finora, ma hanno dato conto del rafforzamento delle misure di prevenzione e della massima allerta lanciata dalle autorità, sfociata anche nella chiusura della frontiera con la Cina.
Le raffinerie cinesi hanno ridotto del 15% la quantità di petrolio che trasformano in carburante mentre il Paese è impegnato nella lotta contro il coronavirus. Lo riporta l'agenzia Bloomberg, secondo cui, nel corso della scorsa settimana, gli impianti statali e privati hanno tagliato di almeno due milioni di barili al giorno la quantità di greggio trattata. Un taglio che potrebbe aumentare alla luce del fatto.
Confermo la notizia che il primo italiano contagiato dal coronavirus è un ragazzo di Luzzara. Ho sentito il padre che mi ha dato, fortunatamente, notizie confortanti: il ragazzo sta bene ed è asintomatico”. Lo scrive su Facebook, Andrea Costa, sindaco di Luzzara.
“Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l'italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l'infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola”. Lo afferma all'Ansa il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza.
“Nel ribadire il profondo legame di amicizia tra Italia e Cina, già manifestato attraverso molteplici attività avviate proprio dal governo italiano a sostegno del Paese asiatico in un momento delicato e complesso, si precisa che la notizia riportata dall'agenzia cinese Xinhua circa una riapertura dei voli è priva di fondamento”. Lo riferiscono fonti della Farnesina nell'ambito dell'emergenza coronavirus.
I voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane. Lo ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina al ministero.
Burberry chiude 24 negozi dei 64 che il gruppo britannico possiede in Cina a causa del coronavirus. I restanti negozi funzionano con orari ridotti. “Tutto ciò sta influenzando le vendite al dettaglio sia nella Cina continentale che a Hong Kong”.
Burberry ha sottolineato che sta prendendo misure per mitigare gli effetti “ma il beneficio per l'anno in corso sarà limitato per la prossimità alla fine dell'anno” fiscale che termina a marzo. “Inoltre intendiamo - ha aggiunto il gruppo - continuare a con le nostre iniziative di crescita in preparazione di una ripresa della domanda per il lusso. Restiamo fiduciosi nella nostra strategia al riposizionamento del nostro marchio. Continueremo a concentrarci su novità e moda, e ispirare e coinvolgere i nostri clienti a livello globale”.
L'Italia è disposta a far ripartire alcuni collegamenti aerei con la Cina, chiusi dal governo con una mossa adottata a sorpresa una settimana fa. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, in merito all'incontro che si è tenuto ieri tra il vice ministro Qin Gang e l'ambasciatore italiano Luca Ferrari.
La casa automobilistica giapponese Toyota ha annunciato oggi un nuovo rinvio di una settimana della ripresa della produzione dalle sue fabbriche in Cina, ora sospeso fino al 16 febbraio incluso, a causa dell'epidemia di coronavirus che si sta diffondendo nel Paese. “Abbiamo deciso di mantenere la sospensione di tutte le fabbriche Toyota in Cina fino al 16 febbraio”, ha detto un portavoce del gruppo ad Afp.
La Cina sta prendendo in considerazione possibili contromisure per attenuare il colpo causato dall'epidemia di coronavirus che dovrebbe causare un danno temporaneo dell'economia. Lo ha detto Pan Gongsheng, vice governatore della Banca popolare cinese (Pboc): “L'epidemia di coronavirus - ha specificato - sarà temporanea e non influenzerà il miglioramento a lungo termine dell'economia cinese”.
Gli analisti sostengono che la crescita del Pil cinese probabilmente rallenterà al 5% quest'anno proprio a causa dello scoppio del virus, con la maggior parte degli effetti avvertiti nel primo trimestre. In seguito la crescita del Pil del Paese dovrebbe riprendersi fortemente. Il governo cinese, nel frattempo, ha chiesto alle banche di offrire prestiti con tassi inferiori all'1,6% alle imprese che forniscono beni e servizi per contenere l'epidemia.
Stanno “tutti bene” i 35 italiani, di cui 25 membri dell'equipaggio, incluso il comandante, a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera della Carnival Japan attraccata nella baia di Yokohama, in quarantena per i casi di coronavirus saliti oggi a quota 61. “La situazione è tranquilla e i connazionali sono in buone condizioni”, spiega all'Ansauna fonte da Tokyo, osservando che la situazione “è complicata viste le migliaia di persone coinvolte. Il pallino, con la nave ferma a Yokohama, è di sicuro nelle mani delle autorità giapponesi”.
Il governo giapponese è pronto ad adottare nuove misure per prevenire la diffusione del coronavirus, e a utilizzare i fondi di emergenza del budget statale. Lo ha detto il premier nipponico Shinzo Abe confermando l'alto livello di guardia dopo l'annuncio dei 41 nuovi casi di contagio del coronavirus a bordo della nave da crociera Diamond
Princess, ancorata nella baia di Yokohama.
Il presidente Xi Jinping ha avuto una conversazione telefonica con il presidente Usa Donald Trump, “su richiesta” di quest'ultimo, hanno notato i media di Pechino, incentrata soprattutto sull'emergenza del coronavirus di Wuhan. La tv statale Cctv ha riferito che Xi ha ribadito che la Cina ha “la piena fiducia e la capacità per poter superare l'epidemia
del coronavirus” e che il trend positivo dell'economia sul lungo
termine “resta invariato”.
Xi ha chiesto agli Usa di “rispondere ragionevolmente” all'emergenza scatenata dall'epidemia del nuovo coronavirus di Wuhan. Secondo i media ufficiali cinesi, i leader hanno convenuto sulla necessità di proseguire l'attuazione della fase uno dell'accordo commerciale firmato a Washington il 15 gennaio, impegnandosi a tenere aperti i canali sul fronte della comunicazione e della cooperazione.
Il numero dei morti a causa del coronavirus è stato aggiornato a 636 dalla commissione sanitaria nazionale cinese. Superati anche i 30.000 casi di positività in Cina. Attualmente sono 31.161 i contagiati. La provincia maggiormente colpita resta quella di Hubei, che ha registrato 69 nuove vittime nelle ultime 24 ore. Dei contagiati, 4.800 sono in gravi condizioni.
La Cina ha annunciato l'avvio di un'indagine dopo la morte di Li Wenliang, il giovane medico che per primo lanciò inascoltato l'allarme sul coronavirus di Wuhan. Lo annuncia la Commissione per l'ispezione disciplinare, l'Anticorruzione del Partito comunista cinese (Pcc), spiegando in una nota che un team investigativo sarà inviato a Wuhan per “condurre un'indagine completa sulla questione relativa al dottore Li Wenliang riportata finora in modo ampio”.
Standard & Poor's taglia al 5% le stime del Pil della Cina per 2020, a fronte del 5,7% ipotizzato in precedenza, a causa delle pesanti conseguenze dell'epidemia scatenata dal coronavirus di Wuhan. «La gran parte dell'impatto del coronavirus sarà registrato nel primo trimestre e la ripresa della Cina sarà pià decisa entro il terzo trimestre dell'anno», ha scritto in un report Shaun Roache, capo economista dell'Apac di S&P's. L'agenzia di rating vede anche un rimbalzo nel 2021, fino al 6,4%, contro le previsioni precedenti del 5,6%.
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