Tecnologia
Pubblicità

Tecnologia

Il nuovo Samsung Galaxy Note mette le ali al pennino e punta tutto sul video

di Luca Tremolada

Mercato smartphone ancora giu', rallenta per la Cina

Aspettando il foldable ecco il Galaxy Note 10. Tre modelli presentati a New York, il pennino rimane il protagonista. Potenziato il comparto video. Prezzi a partire da 979 euro

7 agosto 2019
Pubblicità

4' di lettura

Dopo il rinvio a settembre del telefono pieghevole, dopo la chiusura di una trimestrale indebolita dalla crisi degli smartphone, Samsung gioca il suo asso nella manica e svela a New York il nuovo Galaxy Note. Più potente, cornici ridotte all’osso e la scelta consapevole di volere strizzare l’”occhio” a creativi e gamer. Lo abbiamo provato durante un incontro che si è tenuto ad Amsterdam.

I coreani hanno scelto di ridisegnare il pennino con nuove funzionalità per interagire con lo schermo senza toccarlo, mettano in alto e al centro un sensore per abilitare una serie di nuove feature che piaceranno molto a You Tube creators e gamer. Due, anzi tre i modelli presentati. Il Galaxy Note 10, la versione Plus con display da 6,8 pollici e il modello 5G.

Pubblicità

Le immagini del Samsung Note 10

6 foto

La novità. Il dispaly super AMOLED Infinity-O si è allargato, le cornici quasi spariscono (solo un paio di millimetri in alto) e come anticipato dai rumors la telecamera frontale capeggia in alto al centro come un occhietto nero. Ma è il pennino è l'anima e il senso ultimo e vero di questo smartphone. Una premessa: nessun telefonino Samsung ha tassi di fedeltà come il Note per una serie di ragione tra cui, non ultima, l’aver saputo parlare in modo diretto e preciso a quella fascia di pubblico interessata alle performance e ad avere la frontiera delle tecnologie hardware. Il nuovo nato si chiama S-Pen Air Action, è un pennino bluetooth dotato di batteria che viene rilevato dallo smartphone fino a dieci metri di distanza dal display e traduce i gesti della mano in funzioni. Sostanzialmente muovendo il pennino nell'aria da destra a sinistra si attiva lo scatto, dal basso all'alto si cambia la camera frontale, disegnando dei cerchi nell'aria si attiva lo zoom. Le “gesture” sono naturalmente personalizzabili.

Le novità per i creatori di video. Il sensore di profondità Tof (Time of light) entra nella famiglia Note. Non è una novità nel mondo della telefonia (il sensore 3D che misura la distanza tra smartphone e oggetti è già stata introdotto dai coreani nel modello Samsung S10 5G). Ma abbinato al Note il sensore abilita nuovi effetti video. Come ad esempio la possibilità di rendere sfocato l'ambiente che ci circonda. Mantendo la camera puntata sulla persone tutto quello che è alle sue spalle diventa sgranato. L’effetto presente già nello foto sul video risulta particolarmente apprezzato da chi di mestiere fa l’influencer sui social e quindi passa molto del suo tempo con una telecamera puntata addosso. Altra funzione nata per aiutare gli YouTuber è la possibilità di direzionare l'audio in base allo zoom e alle inquadrature video in modo da catturare meglio le parole anche in presenza di più fonti sonore di disturbo. La “feature” più interessante però è la possibilità di editing video “nativo” per montare clip direttamente sullo smartphone. E una serie di app “giovanili” per gli appassionati di Instagram come l'Ar Doodle che “appiccica” al viso i disegnini al neon che possono essere creati col dito.

Immagine non disponibile

Android vs iOS (fonte: Bloomberg)

Il Note per i gamer. Lato gaming Samsung ha ragionato in termini di streaming e performance, potenziando la possibilità di trasmettere in diretta i contenuti in modo più efficace e lavorando anche sugli algoritmi di gestione della batteria. Il sistema legge i metadati del gioco per calibrare potenza di calcolo e consumi energetici in modo da migliorare le performance grafiche in base al singolo videogioco.

Come sono fatti i nuovi Note. Ecco le differenze principali tra i tre modelli. Diplay da 6,3 pollici per il “piccolo”, si sale a 6,8 per il plus. Il Note 10+ ha quattro fotocamere posteriori e una frontale. Il Note 10 ne ha tre posteriori e uno frontale. Il Tof per la misurazione della profondità della scena invece è stato installato solo sul 5G e sul Note 10+. La batteria promette 10 ore di autonomia ed è stata ridisegnata. Tecnicamente per il Note Plus siamo a quota 4300 mAh con ricarica rapida a 45 watt mentre per il fratello minore ci fermiamo a 3500 mAh.

Il prezzo e il rebus dei “top di gamma”. Ha ancora senso produrre smartphone da più di mille euro? È la domanda che oggi tutti i produttori di telefonini si pongono. Il discorso vale anche per il Note nonostante, come affermano i manager di Samsung, i tassi di cambio superino addirittura l’80 per cento, vale a dire che otto utenti di Note su dieci ogni anno sostituiscono il loro smartphone con uno più nuovo. Ad ogni modo, il più piccolo, il Samsung Galaxy 10 per 8 Gb Ram e 256 Gb di memoria d’archivio chiede 979 euro. Tre i colori disponibili: aura glow (una sorta di argento-azzurrino molto “poche”), nero e bianco. Il Note plus 10 invece sfodera 12 Gb di Ram e 256 di archivio al prezzo di 1129 euro. Con cento euro in più si raddoppia la memoria a 512 Gb. Il terzo smartphone presentato è quello 5G che dispone di 12Gb e di una memoria da 1229 euro. Un solo colore disponibile: il nero.


Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy