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Nicolas Maduro “vince” le elezioni legislative in Venezuela. Il presidente, osteggiato dagli Stati Uniti e contestato dall'opposizione guidata Juan Guaidò, che ha boicottato il voto, ha visto i suoi candidati collegati nel Gran Polo Patriottico ottenere il 67,6% - sull'82% dei voti scrutinati - contro l'Alleanza democratica che ha registrato il 17,95% dei consensi. Altre forze politiche si sono aggiudicate il 13 per cento. Molto bassa l'affluenza, ha annunciato il Consiglio nazionale elettorale: si è fermata al 31% (il 20% secondo le opposizioni); nel 2015 aveva invece votato il 76 per cento.
«È una grande vittoria per la democrazia», ha detto il presidente Nicolas Maduro in un discorso televisivo. «Il popolo ha scelto i suoi nuovi rappresentanti», ha aggiunto. La vittoria del presidente - esaltata dal boicottaggio delle opposizioni e dai timori per l'epidemia - rafforza le posizioni di Maduro rispetto a quelle di Guaido, riconosciuto come leader legittimo dagli Usa e da diversi altri Paesi del mondo, in quanto presidente dell'Assemblea legislativa uscente.
Il voto - in un paese in preda a una grave crisi economica, con un inflazione del 6.000% - è stato accompagnato da distribuzioni di cibo e denaro da parte del governo. Maduro ha esplicitamente promesso “premi speciali” alle 100 comunità con il maggior tasso di partecipazione. La corte suprema del paese ha inoltre sostituito i vertici dei partiti di opposizione con nuovi leader, più disponibili alla partecipazione al voto, per dare una parvenza di legittimità alle elezioni.
Per Guaidò il voto è stata «una truffa con il 30%» di partecipazione: «La dittatura si mette in mostra - ha scritto su Twitter - e dopo il ricatto, il sequestro dei partiti, la censura, la fabbricazione dei risultati, la diffusione del terrore, annuncia quello che avevamo detto: una truffa con il 30%, di pure bugie, che non bastano neppure per mostrarsi in pubblico». «Neppure loro festeggiano - ha aggiunto - perché sanno di essere soli»: Canada, Colombia, Brasile e Stati Uniti hanno già respinto il risultato.
“I ministri degli esteri Ue in modo unanime hanno concordato” che le elezioni venezuelane del 6 dicembre 2020 per l'Assemblea nazionale “non hanno rispettato gli standard internazionali minimi per un processo credibile per mobilitare il popolo venezuelano a partecipare”. Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell al termine del consiglio esteri a Bruxelles.
Gli Stati Uniti continueranno a riconoscere Juan Guaidò come presidente del Venezuela. Lo afferma in un comunicato il segretario di stato Usa Mike Pompeo
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