di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi
Coronavirus, videomessaggio Von der Leyen: Siamo tutti italiani"
6' di lettura
Seduta in profondo rosso per le Borse mondiali, con il blitz della Fed, arrivato a mercati europei chiusi, che non è bastato a sostenere neppure Wall Street. La piazza americana ha archiviato la peggiore seduta dal crash del 1987, con un crollo del 10 per cento. La Banca centrale americana ha annuciato l'iniezione d'urgenza e straordinaria di oltre 1.500 miliardi di liquidità temporanea a Wall Street.
Ancora peggio Piazza Affari, che con un -16,92% ha registrato la peggiore performance di sempre, con cali superiori a quelli registrati dopo la Brexit (-12,48% per Piazza Affari), il crack di Lehman Brothers (-8,2%) e l’11 settembre (-7,5%). Il Dax39 a Francoforte ha perso il 12,23%, il Cac40 a Parigi il 12,28% e l'Ibex35 il 13,3 per cento.
Dove la peggiore seduta borsistica della sua storia Consob, con delibera 21301 del 12 marzo 2020, ha deciso di vietare temporaneamente le vendite allo scoperto su 85 titoli azionari italiani. Il divieto è stato adottato in applicazione dell’articolo in materia di “short selling”, tenuto conto della variazione di prezzo registrata dai titoli nella giornata del 12 marzo (superiore alle soglie previste dal regolamento). Il provvedimento è in vigore dalla seduta di oggi.
Tornando alla drammatica giornata di Borsa, ad aggravare un quadro già compromesso fin dall’avvio con il nuovo calo del petrolio e la decisione del presidente Usa Trump di fermare per 30 giorni dei viaggi in Usa dall'Europa, è stata la Bce, che ha deluso i mercati lanciando misure considerate non abbastanza aggressive per contenere le ricadute della crisi sanitaria ed economica. L’Eurotower ha aumentato il Qe di 120 miliardi di euro entro fine anno (le aspettative erano per 20-40 miliardi al mese), ha abbassato di 25 punti base i tassi su Tltro esistenti e ha introdotto nuove aste Tltro.
Wall Street fallisce il rimbalzo dopo l'intervento della Fed
Wall Street ha provato a recuperare terreno arrivando a perdere «solo» il 4% dopo che la Federal Reserve ha annunciato che immetterà nel sistema monetario 1.500 miliardi di dollari tra il 12 e il 13 marzo. Tuttavia il recupero è stato di breve durate e gli indici americani si sono tornati a perdere l'8%, dopo che il presidente Usa, Donald Trump, ha evitato di fornire dettagli sulle azioni che la sua amministrazione ha adottato e che sta valutando di adottare per attutire l’impatto del coronavirus Covid-19 sull’economia.
Dopo l'avvio, gli indici Usa avevano registrato un peggioramento che aveva fatto anche scattare per l'S&P500 il blocco di 15 minuti per le contrattazioni (primo circuit breaker con un calo superiore al 7%). Negli Usa, sul fronte macro, sono calati di 4mila unità a 211mila i sussidi alla disoccupazione, meglio delle stime mentre i prezzi alla produzione sono scesi dello 0,6% a febbraio, peggio delle stime. Anche nel resto del Continente americano l'andamento dei mercati è negativo: in Brasile la Borsa di San Paolo ha avviato gli scambi con un crollo di oltre 11 punti percentuali.
Profondo rosso per tutti i titoli del Ftse Mib
A Piazza Affari non si è salvato nessuno, con cali diffusi e vistosi per tutti i comparti. La Juventus (-17,97%) ha risentito del fatto che nella tarda serata di ieri il club bianconero ha annunciato che il difensore Daniele Rugani è risultato positivo (seppur asintomatico) al coronavirus. Per altro dal mondo sportivo - tennis, pallacanestro, Formula 1 - è arrivata una serie di cancellazioni e sospensioni di gare e tornei. Ribassi superiori al 20% anche per Poste Italiane (-22,03%), male Cnh (-17,2%): la società ha annunciato, nell'ambito dell'emergenza coronavirus, la chiusura provvisoria delle sedi produttive in Italia dove necessario, impiegando la sospensione dalle attività per adottare misure di sicurezza addizionali. Tra i cali leggermente più contenuti quello di Ferrari (-10,2%): il Ceo Louis Camilleri ha detto che la società ha messo in atto misure straordinarie per garantire a tutti condizioni di lavoro più adatte alla situazione senza perdere di vista la continuità aziendale. Deboli anche le banche, nonostante le misure varate dalla Bce e dall'Eba per sostenere il comparto e aiutarlo a rispondere alla crisi.
Soffrono viaggi e compagnie aeree
Le vendite non risparmiano nessun settore, con viaggi e compagnie aeree particolarmente sotto pressione, mentre a salvarsi (con cali comunque vicini al 5%) sono i titoli farmaceutici, con le aziende del comparto impegnate a trovare cure efficaci e un vaccino contro il Covid-19. La performance peggiore è quella delle compagnie aeree, che soffrono lo stop dei voli dall'Europa deciso dall'amministrazione Trump nella notte. Tra i settori più penalizzati ci sono anche le banche e le auto.
A Milano Atlantia teme il crollo del traffico, Cnh chiude impianti
In una seduta con vendite generalizzate e pesanti su tutti i listini, Atlantia è tra i peggiori titoli del Ftse Mib con cali vicini al 10%, a causa della prospettiva di un brusco ridimensionamento dei volumi di traffico in seguito alla "serrata" decisa dal Governo per fronteggiare la pandemia di coronavirus. Scenario negativo sia per la stessa Autostrade, che per Aeroporti di Roma. Un altro titolo che si distingue tra i peggiore è Cnh Industrial, dopo l'annuncio del la chiusura provvisoria delle «sedi produttive in Italia dove necessario, impiegando la sospensione dalle attività per adottare misure di sicurezza addizionali».
Il difensore Rugani positivo al coronavirus, la Juve cede il 7%
La Juve non riesce a fare prezzo in apertura e poi cede oltre il 7% dopo che nella tarda serata di ieri il club bianconero ha annunciato che il difensore Daniele Rugani è risultato positivo (seppur asintomatico) al coronavirus. Si tratta del primo positivo in Serie A, ma soprattutto ora l'intera squadra bianconera è stata messa in quarantena (peraltro insieme all'Inter visto che le due squadre si sono incontrate settimana scorsa). Un provvedimento che mette il club bianconero nell'impossibilità di giocare il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Lione, previsto per settimana prossima.
I mercati ufficialmente in fase "Orso"
"Ieri è stato decretato ufficialmente la fine del mercato 'Toro' più lungo della storia, con S&P500 e DJ (manca all’appello ancora il Nasdaq) che sono entrati ufficialmente nella fase di mercato 'Orso' (perdita > 20% dai massimi del 19 febbraio)", mettono in evidenza gli analisti di Mps Capital Services. La fase di 'bear market' riguarda tutti gli indici mondiali, con l'Msci che ha sua volta ha superato il -20% dai massimi di febbraio. Piazza Affari nelle prime battute della seduta ha visto solo la metà dei titoli riuscire a fare prezzo, con una raffica di vendite che ha colpito tutto il listino e tutti i settori.
BTp, lo spread sale fino a 273 p.b. Rendimenti in rialzo
Seduta drammatica per i titoli di stato americani. La pioggia di vendite innescata dai timori per le conseguenze dell'epidemia che sta interessando il Paese ha penalizzato fortemente i BTp che hanno nettamente 'sovraperformato' le perdite accusate anche dai titoli di Stato degli altri Paesi della Zona Euro. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005383309) e il pari scadenza tedesco ha segnato un incremento di 69 punti base rispetto al riferimento di ieri chiudendo a 262 punti base dopo essere arrivato a toccare i 273 punti base, (193 p.b. ieri in chiusura) dopo la sfortunata dichiarazione della presidente della Bce che ha sottolineato come il restringimento degli spread non sia compito dell'istituto centrale. In forte rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che in chiusura viene indicato all'1,89%, dopo aver toccato un picco al 2%, dall'1,18% del riferimento precedente.
Acquisti sulle valute rifugio, euro sotto 1,11 dollari
Un’ altra seduta di guadagni per il franco svizzero e lo yen giapponese, poiché gli investitori cercano riparo nelle due valute rifugio. Il discorso di ieri sera di Donald Trump alla nazione, ha lasciato i mercati ancora più preoccupati di quanto non fossero già. "Un divieto di viaggio in Europa e l'etichettatura del virus come ‘straniero’, sono visti da alcuni come nient'altro che tattiche di diversione per distrarre dal fatto che finora il piano economico promesso per affrontare le conseguenze del coronavirus deve ancora materializzarsi", spiegano gli analisti di ActivTrades. Intanto, l'euro/dollaro è sceso sotto quota 1,11 dollari.
Il petrolio continua a crollare
Non si arresta la discesa del greggio, che si è accentuata dopo l'annuncio di Trump di sospendere i voli con l'Europa per i prossimi 30 giorni. "Stanno pesando le crescenti preoccupazioni sul coronavirus e su una guerra petrolifera che sta mettendo sotto forte pressione i prezzi e gli investitori che non si aspettano una rapida risoluzione della disputa tra Russia e Arabia Saudita", spiegano gli esperti di ActivTrades. "In questo scenario estremamente volatile - aggiungono - è difficile trovare livelli di prezzo tecnici per il Wti". Nelle ultime ore il barile sta cercando di costruire un supporto a 30,90 dollari, mentre il prossimo livello chiave sarebbe la soglia psicologica di 30 dollari.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Tutti gli indici e le quotazioni
Stefania Arcudi
Redattore Radiocor
Chiara Di Cristofaro
Redattrice esperta Radiocor
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy