di Federica Polidoro
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Al Lido di Venezia tutti stregati dal film di Carlo S. Hintermann, col suo universo morboso e incantato, ispirato alla medicina settecentesca, con Lotte Veerbeek e Charles Dance. Eva abbandona la carriera di dottore per immergersi nello studio della storia della medicina e trovare delle risposte a una crisi personale fisica ed emotiva. Un romanzo lega il passato e il futuro che coincidono in una crasi temporale come nella teoria delle stringhe.
Un esordio particolare, di un figlio d'arte, già assistente alla regia di Terrence Malick, produttore esecutivo del film, in cui i rifermenti spaziano da Kubrick a Rivette, da Greenaway a Sandy Powell. Intanto che The Book of Vision si prepara per l'uscita nelle sale, ecco in anteprima un'intervista al regista e all'attrice, due che non cedono alle provocazioni.
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