Norme e Tributi
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Norme e Tributi

Patenti e revisioni auto in scadenza, 10 mesi in più per mettersi in regola

di Maurizio Caprino

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Nuovo regolamento Ue sulle proroghe per l’emergenza Covid. Rinvio retroattivo ma dubbi sull’applicazione a chi è stato già multato

2 marzo 2021
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4' di lettura

Altri dieci mesi in più per mettersi in regola su patenti e revisioni in scadenza. Senza creare assembramenti in tempi di pandemia, per giunta nelle sedi di una pubblica amministrazione già in affanno di suo e decisamente sotto pressione con l’emergenza Covid-19. Queste le principali novità e il senso del Regolamento (Ue) 2021/267, la seconda norma europea di proroga di scadenze che riguardano i trasporti dopo il 2020/698 i cui effetti si erano ormai esauriti.

Il nuovo regolamento è del 16 febbraio, è stato pubblicato il 22 ed entra in vigore il 6 marzo. Entro quest’ultima data, gli Stati membri devono comunicare se possono fare a meno di proroghe. E, nel caso del regolamento precedente, ben 23 Paesi su 27 avevano rinunciato all’opportunità di proroghe.

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Ma l’Italia ne ha usufruito per intero e ha una pubblica amministrazione perennemente in affanno. Quindi si può ritenere che anche stavolta le nuove disposizioni europee saranno applicate per intero nel nostro Paese.

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Revisioni

In questo ambito, la proroga di 10 mesi vale per i controlli che avrebbero dovuto essere effettuati o che dovrebbero essere effettuati nel periodo compreso tra il primo settembre 2020 e il 30 giugno 2021. In questo modo, si coprono i mesi che erano stati lasciati scoperti sia dal regolamento 2020/698 sia dalle varie norme nazionali che avevano a più riprese rinviato scadenze nel settore trasporti.

In apparenza, la norma è semplice. Ma va considerato che in materia di revisioni si era creato un buco per chi aveva le scadenze originarie in gennaio e febbraio: in questi due mesi non è stata in vigore alcuna proroga, per cui ci sono utenti della strada che sono stati multati e hanno subìto la sospensione del veicolo dalla circolazione o, se l’infrazione è stata accertata in autostrada, il suo fermo amministrativo. In più di un caso ci sono sospensioni e fermi che sono ancora attivi. Ci sono poi le sanzioni pecuniarie da 173 a 346 euro secondo i casi.

E c’è anche chi è stato colto a circolare con un veicolo sospeso, per cui deve pagare o ha pagato 2.002 euro e, se recidivo, ha subìto il sequestro del mezzo per arrivare alla sua confisca. Senonché l’articolo 19, comma 4, del Regolamento 2021/267 afferma esplicitamente che la proroga (come la maggior parte di quelle contenute nello stesso regolamento) è retroattiva. Andrà quindi chiarito come questa retroattività andrà applicata concretamente in tutte le situazioni appena elencate, soprattutto per capire se si ha diritto al rimborso delle sanzioni eventualmente già pagate. Si attendono circolari del ministero dell’Interno e/o della Motorizzazione.

Altra cosa da chiarire riguarda le revisioni dei mezzi pesanti. Il nuovo regolamento dispone genericamente una proroga senza tenere conto di una particolarità italiana: la possibilità di circolare anche oltre la scadenza normale, se entro quest’ultima si prenota la revisione. Infatti, le liste di attesa alla Motorizzazione sono lunghe e il controllo del veicolo viene calendarizzato per una data posteriore anche di molti mesi. Così in Italia, in attesa che venga attuata l’estensione ai mezzi pesanti delle competenze delle officine private in materia di revisioni (prevista sin dalla legge di Bilancio 2019), è possibile circolare anche con la sola prenotazione, se effettuata tempestivamente. Si attende una circolare che spieghi se la proroga Ue copre anche le revisioni prenotate entro la sua scadenza ma fissate per una data successiva a quest’ultima.

Peraltro, è probabile che sta stata proprio la difficile situazione dei mezzi pesanti a indurre il Governo a sfruttare al massimo i margini di proroga consentiti dalla Ue. Nel caso di auto e moto, invece, la rete (secondo alcuni anche sovrabbondante) delle officine private autorizzate fa sì che non ci siano problemi. Semai problemi potrebbe crearne proprio la proroga: come le organizzazioni di categoria hanno sempre ammonito sin dalla primavera 2020, il rischio è che tutti gli utenti vogliano approfittarne, lasciando le officine inattive in questi mesi e concentrando l’affluenza a ridosso della scadenza. Perciò subito dopo la pubblicazione del nuovo regolamento Confartigianato-Anara ha sottolineato con forza che c’è questo rischio.

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Patenti

Anche la validità delle patenti in scadenza nel periodo compreso tra il primo settembre 2020 e il 30 giugno 2021 si considera prorogata per un periodo di 10 mesi. Lo prevede l’articolo 3 del nuovo regolamento.

Qui i dubbi sono minori di quelli che riguardano le revisioni: le proroghe nazionali non avevano lasciato buchi e, inoltre, avevano chiarito sin dall’inizio (decreto Cura Italia, Dl 18/2020) che non aveva alcun diritto a prolungare la validità del documento chi lo aveva lasciato scadere già prima che venisse dichiarato lo stato di emergenza per il coronavirus (31 gennaio 2020).

C’è poi una “proroga della proroga”: nel caso in cui secondo il Regolamento 2020/698 una patente sarebbe scaduta o scadrebbe nel periodo compreso tra il primo settembre 2020 e il 30 giugno 2021, la sua scadenza si considera prorogata per sei mesi o fino al primo luglio 2021, se tale data è successiva.

Dunque, ci sono rinvii sostanziosi rispetto alla scadenza fissata al 30 aprile 2021 dall’ultima norma nazionale di proroga (il Dl 125/2020). Inoltre, entro il prossimo 31 maggio ciascun Paese membro Ue che ritenga improbabile di riuscire a recuperare l’arretrato può chiedere alla Commissione Ue di estendere o il periodo in cui è compresa la scadenza originaria delle patenti che possono essere “allungate di 10 mesi” oppure la durata di tale allungamento. È possibile anche chiedere entrambe le cose.

Abilitazioni professionali

Quanto agli autisti di mezzi pesanti o comunque professionisti, Cqc (Carta di qualificazione del conducente) e Cap (certificati di abilitazione professionale) che sarebbero scaduti o scadrebbero nel periodo tra il primo settembre 2020 e il 30 giugno 2021 si considerano prorogati per 10 mesi.

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