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Coronavirus Italia, Lombardia: obbligo di protezione al volto, botta e risposta Sala-Fontana.

Coronavirus, il Papa: momento difficilissimo, coraggio

La curva del contagio continua ad attenuarsi. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia scendono i ricoverati gravi

4 aprile 2020
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6' di lettura

In Lombardia si dovrà andare in giro indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana che entrerà in vigore da domenica 5 aprile. Fino al prossimo 13 aprile, spiega la Regione Lombardia in una nota, «restano in vigore le misure restrittive già stabilite per l'intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale».

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In più, però, la nuova ordinanza del presidente Attilio Fontana «introduce anche l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe».

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Il botta e risposta Fontana-Sala
Fontana ha ribadito il concetto domenica mattina in un’intervista a Radio Padania, facerndo riferimento anche al suggerimento di utilizzare sciarpa o foulard in mancanza delle mascherine: «Piuttosto che niente è meglio piuttosto» ha detto. Sempre domenica è arrivata una replica a distanza da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Da oggi per uscire in strada dobbiamo indossare una mascherina o, al limite, un foulard o una sciarpa. Lasciatemi dire che è un po' disorientante ricevere questa disposizione dalla Regione Lombardia e sentire Borrelli, il capo della Protezione Civile persona che stimo, dire “io non la metterò e terrò le distanze”».

Così il sindaco di Milano ha commentato l'ordinanza della Regione che istituisce per i cittadini l'obbligo di usare mascherine, o comunque di coprire bocca e naso, quando si esce di casa. «Però io voglio rimanere fedele a ciò che ho detto dall'inizio e cioè le ordinanze, le direttive vanno applicate e non discusse perciò non posso che dirvi applichiamo questa ordinanza della Regione Lombardia», ha concluso nel video quotidiano sui social. «Non è proprio questo il momento delle polemiche», ha aggiunto. E poi ai giornalisti che gli hanno chiesto se la misura la considera utile ha risposto «in questo momento non mi faccio domande perché se comincio ad aggiungere una voce alle opinioni...- ha concluso -. E' una ordinanza della Regione e la rispetto».

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Coronavirus in Italy: updated map and case count

Sul tema si pronuncia ancheFranco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Le mascherine sono utili per prevenire il contagio da parte di un soggetto con Covid-19. L’idea che esista una quota di asintomatici infettanti può essere di utilità, ma la misura fondamentale è quella del distanziamento sociale. In questo momento noi non abbiamo dato» l’utilizzo obbligatorio come indicazione».

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I casi e gli effetti del contagio in Italia
Sono 124.632 i casi di coronavirus censiti in Italia al 4 aprile, in crescita del 4% rispetto al giorno precedente, mentre i decessi salgono a quota 15.362 (+4,6). I dimessi/guariti a livello nazionale sono 20.996, +6,27 per cento rispetto a un giorno fa. Ma il dato più significativo è il fatto che che continua ad allentarsi la pressione sui reparti di terapia intensiva: i ricoverati, in questo momento, sono 3.994 , cifra in calo dell’1,8 per cento giorno su giorno.
«È la prima volta che questo dato cala dall’inizio dell’epidemia», sottolinea il capo della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa. La tendenza della curva epidemica nazionale, per quanto riguarda l’incremento dei casi totali giorno su giorno, continua a muoversi all’interno di un canale discendente, anche se alla data del 4 aprile segna +4,0% contro il +3,9% di venerdì. I contagiati sono 124.632 con 88.274 infezioni in corso, 20.996 guarigioni e 15.362 deceduti. In diminuzione il numero dei pazienti ricoverati in terapia (3.994 contro 4.068 di venerdì): da queste strutture arrivano segnali di un calo della pressione rispetto alla scorsa settimana. I dati della Lombardia sono in crescita del +3,3% contro il +3,1% del 3 aprile. Il numero dei contagiati è di 49.118 con 1.598 nuove infezioni (1.455 ieri). Cala il numero delle persone in terapia intensiva (1.326 contro 1.381 di venerdì). Il picco del contagio in Lombardia e Veneto potrebbe essere raggiunto settimana prossima.

Il quadro in Lombardia
I dati in Lombardia sono «buoni ma non autorizzano a mollare la presa», secondo l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che guida la tradizionale conferenza stampa pomeridiana sull’epidemia di coronavirus. I positivi sono in totale 49.118, in aumento di 1.598 unità rispetto a venerdì 3 aprile, mentre i decessi sono 8.656 ossia 345 in più. Cala la pressione sulla terapia intensiva: sono 1.326 i pazienti ricoverati, 55 in meno rispetto al 3 aprile. Crescono di 886 unità i dimessi che raggiungono le 27.134 unità dall’inizio dell’epidemia.

Il quadro in Veneto : altri 243 casi
Ci sono altri 243 nuovi casi di positività al Coronavirus in Veneto, che raggiunge così la quota di 10.824 soggetti infettati dall’inizio dell’epidemia. L’ultimo bollettino della Regione segnala solo 6 decessi in più rispetto al precedente report, per un dato complessivo di 607 vittime (compresi gli anziani morti nelle case di riposo). Continua ad allentarsi la pressione sulle terapie intensive (U-3), e sui reparti di area non critica (-4). I soggetti attualmente positivi sono 9.306, le persone in isolamento domiciliare 20.058, i negativizzati virologici 911.

Campania a quota 2.828 positivi
È di 2.828 soggetti positivi, 186 decessi e 146 guariti, il bollettino aggiornato alla mezzanotte per quanto concerne le conseguenze del Coronavirus in Campania. Sono 21.534 i tamponi effettuati. ​ Primeggia la provincia di Napoli con 1.498 di cui 657 Napoli città e 841.

Toscana, calano casi e decessi
Sono 173 i nuovi casi positivi al Coronavirus e 18 i decessi registrati in Toscana, entrambi i dati in calo rispetto a ieri. Venerdì i nuovi casi positivi erano stati 226 e 22 le morti. Diminuisce di 20 unità il numero dei ricoveri rispetto a a un giorno fa, mentre nelle terapie intensive si registra una riduzione di due unità. Sono sette in più i pazienti clinicamente guariti (223 i complessivi), e tre in più le guarigioni virali (a quota 87). A oggi sono 5.672 i contagiati da inizio emergenza. I casi attualmente positivi in cura rimangono 5.054. Salgono complessivamente a 308 i decessi dall’inizio dell’epidemia. Spetterà in ogni caso all’Iss attribuire le morti al coronavirus: nella quasi totalità dei casi, si tratta infatti di persone con patologie concomitanti. Per quanto riguarda i ricoveri, a oggi sono in totale 1.415, di cui 286 in terapia intensiva. Sono 15.237 le persone in isolamento domiciliare: 7.230 nella Asl centro, 6469 nella Asl nord ovest, 1.538 nella Asl sud est.

Abruzzo, i casi salgono a 1.628
Con 65 nuovi casi salgono a 1.628 i pazienti affetti da Covid-19 in Abruzzo. Sette i decessi più recenti, che portano a 153 il bilancio delle vittime. Settantuno i pazienti gravi, ricoverati in terapia intensiva. Dei nuovi casi positivi - emersi dalle analisi del laboratorio della Asl di Pescara, centro di riferimento regionale, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo - 7 fanno riferimento alla Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, 6 alla Asl Lanciano Vasto Chieti, 32 alla Asl di Pescara e 20 alla Asl di Teramo. Del totale dei casi, 174 si riferiscono alla Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, 317 alla Asl Lanciano Vasto Chieti, 700 alla Asl di Pescara e 437 alla Asl di Teramo. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 153 pazienti deceduti: i nuovi decessi - alcuni dei quali, precisa la Regione nel bollettino quotidiano - avvenuti nei giorni scorsi, ma la cui positività al virus è arrivata oggi - riguardano un 61enne di Montefino; una 92enne e un 57enne di Pescara; un 70enne e un 84enne di Chieti.

Altri 9 morti in Alto Adige
Ci sono altre 9 persone decedute per Covid 19 in Alto Adige, il totale dei morti è quindi 146. Di questi, informa una nota dell’Azienda sanitaria altoatesina, 100 hanno perso la vita nelle strutture ospedaliere e 46 nelle case di riposo. Il numero delle persone complessivamente risultate positive al test del Coronavirus si attesta a 1.611. A livello provinciale sono stati finora effettuati dall’Azienda sanitaria complessivamente 15.050 tamponi su 8.040 persone. I guariti sono invece 199.

Dove eravamo rimasti: i dati del 3 aprile
Rallenta la corsa del coronavirus. I casi totali, alle ore 17 del 3 aprile, sono 119.827 (+3,9%), mentre i decessi sono 14.681 (+5,5%). Questi i dati forniti dalla Protezione civile elaborati su 619.849 tamponi effettuati. Negli ultimi due giorni sono stati più di 80mila i tamponi eseguiti. Dimessi/guariti a quota 19.758 (+8,1%). A livello di dati assoluti, nelle ultime 24 ore, i casi registrati sono stati 4.585. I decessi, invece, sono stati 766 e i guariti 1.480. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 4.068, appena 15 in più rispetto al 2 aprile (0,3%).

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