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Economia

L’appello delle grandi imprese: se falliscono gli artigiani siamo a rischio anche noi

di Lello Naso

Imprese al Nord premono, ripartire a breve o si chiude

I finanziamenti alle piccole attività devono essere erogati in tempi brevissimi seguendo il modello svizzero altrimenti potrebbe esserci un collasso della supply chain

13 aprile 2020
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3' di lettura

Non è un caso se gli imprenditori medio-grandi, gli azionisti di società con un fatturato tra i 500 milioni e il miliardo di euro e con stabilimenti in più Paesi abbiano acceso la spia dell'erogazione rapida dei finanziamenti alle imprese piccolissime, quelle che possono accedere a un massimo di 25mila euro. Gli imprenditori che abbiamo intervistato nei giorni scorsi per chiedere quali siano i nodi del decreto liquidità da sciogliere, non hanno avuto dubbi: i finanziamenti ai negozianti e agli artigiani.

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Le imprese strutturate, seguiamo il filo logico del loro ragionamento, non hanno grandi problemi a reperire la liquidità. La gran parte di loro non ricorrerà al decreto. Ha merito di credito, rapporti privilegiati con le banche, corsie preferenziali e può dimostrare facilmente di poter restituire il denaro.

Basta chiedere l'ampliamento dell'affidamento e pagarlo ai prezzi attuali del denaro, molto bassi: 0,3-0,4%. Al limite si può chiedere di allungare le scadenze. Non è difficile dimostrare di avere patrimonializzazione e mezzi, di poter ruotare la produzione sui Paesi che via via si libereranno dal lockdown e che non hanno mai chiuso le fabbriche, come la Germania o la Cina (esclusa Wuhan).

Effetto domino: crisi di filiera e di consumi
Perché, allora, i medio-grandi sottolineano la necessità di aiutare subito i piccolissimi? Per due ordini di ragioni. La prima e più evidente: temono una crisi della filiera, un collasso della supply chain difficilmente rimediabile.

Se l'artigiano che produce i bottoni o fa i ricami su un capo di alta qualità chiude l'attività, a chi si rivolgerà l'impresa che sta in cima alla filiera? Dove reperirà il prodotto con le frontiere delle merci se non chiuse almeno socchiuse? Come potrà rimettere in piedi tutta la catena che dalla più piccola delle subforniture arriva al prodotto finito attraverso molti, a volte moltissimi passaggi intermedi?

La seconda ragione è più ampia e include anche la necessità di pensare a una Fase 2 rapida e di massima sicurezza. Quello che gli imprenditori più strutturati temono è una crisi dei consumi di vasta entità. Se i piccoli negozi chiudono per mancanza di liquidità o rimarranno chiusi a lungo per il lockdown, dove si venderanno i beni che verranno prodotti? Dove si venderanno i capi di abbigliamento, i mobili e i cosmetici? Banalizzando, ma non troppo, dove finiranno i beni di consumo usciti dalle catene di montaggio? I magazzini non hanno spazi infiniti e i piazzali dei centri logistici sono già in overbooking.

SOS liquidità: la mail del Sole per raccontare le difficoltà

Le richieste: come si possono utilizzare i fondi, con quale cc
Ecco perché serve che le carte e le procedure siano ridotte davvero ai minimi termini. Se gli artigiani e i piccoli dovranno ricorrere a un professionista per la richiesta dei 25mila euro, prima che nell'imbuto delle banche finiranno in quello dei consulenti. Che verranno sommersi dalle pratiche. Il problema non è teorico e non si deve commettere l'errore di derubricarlo a un tema de minimis.

Le prime mail che sono arrivate al Sole 24 Ore chiedono di chiarire dubbi apparentemente semplici. Tecnoinfissi srl di Moroni e Bassetta chiede al Sole 24 Ore quale interesse verrà praticato. Massimo Clementi, titolare di una sas, vuole sapere se i fondi sono utilizzabili solo per l'acquisto di beni strumentali (come gli ha detto la sua banca) o se può pagare l'affitto, la merce e le utenze. Marco Giugliano chiede se, avendo una ditta individuale, può utilizzare il conto personale o, come suggerisce la banca, deve averne uno ad hoc.

Il modello svizzero
Quelle che si pongono le piccole imprese sono domande semplici che rivelano un mondo fatto di molto lavoro e poche carte bollate. Per questo bisognerebbe rendere tutto molto semplice, immediato e, possibilmente, disintermediato. Il modello svizzero del formulario compilato e inviato con una mail a cui segue, previa veloce verifica, l'accredito del finanziamento sul conto farebbe correre qualche rischio, ma risolverebbe velocemente molti problemi di molte imprese e del sistema. Un helicopter money all'italiana.

Per approfondire:
Decreto liquidità: guida ai prestiti garantiti, ecco regole, importi e limiti di accesso

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