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Coronavirus, dalle classi virtuali ai tutorial: così le scuole chiuse sperimentano le lezioni a distanza

di Claudio Tucci

Coronavirus, scuole chiuse in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

Gli istituti si stanno organizzando. Anche per evitare che queste “assenze forzate” da scuola, legate all’emergenza sanitaria, si trasformino per gli alunni in vacanze prolungate

2 marzo 2020
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2' di lettura

Siamo a Padova, all’istituto Ruzza, un’eccellenza nel settore della formazione tecnica e professionale, a cominciare dagli indirizzi moda. Per un’altra settimana l’istituto sarà chiuso per adeguarsi alle direttive per contenere l’emergenza sanitaria adottate ieri, domenica 1 marzo, in tarda serata dal governo.

«Io insieme ad altri colleghi, già dalla scorsa settimana - racconta la professoressa Silvia Tebaldi, che è referente per le attività di scuola-lavoro - stiamo utilizzando il registro elettronico per caricare materiale da condividere con i ragazzi. Penso di utilizzare anche tutorial, ad esempio ne ho in mente uno sulla costruzione di una manica. Una volta realizzati, si caricano nel registro in modo che gli studenti possano riprodurre la costruzione». Al Ruzza altri docenti utilizzeranno anche video lezioni, particolarmente utili soprattutto per i ragazzi di quinta che a giugno sono impegnati con gli esami di Stato.

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La sfida della didattica a distanza
Dal Veneto alla Lombardia il passo è breve. In un altro istituto tecnico di eccellenza, il Marconi di Dalmine, abbiamo sentito il dirigente scolastico, Maurizio Chiappa. «Già dal rientro dalle vacanze di Carnevale ho attivato la didattica a distanza con le piattaforme che utilizziamo, Moodle, weschool, Google classroom - spiega -. Ad essere sospese sono infatti le lezioni, la didattica. Il personale tecnico amministrativo, di segreteria, sta facendo telelavoro. Io sono spesso a scuola». Nei giorni scorsi anche al Tosi di Busto Arsizio la preside, Amanda Ferrario, ha diramato una circolare per fornire le prime indicazioni sulla frequenza delle lezioni virtuali e sui gruppi di lavoro tramite classi virtuali.

Le indicazioni del ministero
Insomma, gli istituti si stanno organizzando. Anche per evitare che queste “assenze forzate” da scuola, legate all’emergenza sanitaria, si trasformino per gli alunni in vacanze prolungate. La scorsa settimana il ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul proprio sito due call per tutte le realtà che vogliono sostenere le iniziative di didattica a distanza che si stanno attivando a seguito della chiusura delle scuole in alcune zone d’Italia legate al coronavirus.

Attività laboratoriali in difficoltà
Ma la situazione è sostanzialmente a macchia di leopardo. E non tutti gli istituti sono in grado di sostenere per un lungo periodo questa situazione emergenziale. Non tutte le discipline poi si adattano alle lezioni “a distanza”; certamente le attività laboratoriali ne escono inevitabilmente penalizzate. Proprio per cercare di gestire al meglio il momento, senza penalizzare gli studenti, il governo nei primi provvedimenti normativi adottati ha previsto la validità dell’anno scolastico anche in caso le lezioni in aula siano inferiori ai 200 giorni, il limite di validità dell’anno scolastico previsto dall'attuale normativa.

Per approfondire:
Coronavirus: ecco le scuole che fanno lezione a distanza

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