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Coronavirus, l’Italia chiude i porti agli sbarchi

di Marco Ludovico

Nuova operazione Ue in Libia, niente sbarchi in Italia

Secondo un decreto interministeriale del 7 aprile i porti italiani non possono accogliere gli sbarchi al di fuori dell’area Sar italiana

8 aprile 2020
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2' di lettura

I porti italiani fino alla fine dell’emergenza COVID-19 non hanno più il requisito di pos-place of safety, necessario per lo sbarco dei migranti soccorsi. Lo ha stabilito un decreto dei ministeri Infrastrutture e Affari Esteri, di concerto con i dicasteri Sanità e Interno.

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Stop alle navi con bandiera straniera
Firmato, dunque, dai ministri Paola De Micheli (Mit), Luigi di Maio (Esteri e cooperazione internazionale), Roberto Speranza (Salute) e Luciana Lamorgese (Interno) il decreto è in due articoli. Al primo stabilisce che «per l’intero periodo di durata dell’emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus COVID-19 i porti italiani non assicurano i requisiti necessari per la classificazione e definizione di Place of Safety (“luogo sicuro”). In assenza di questa caratteristica il ministero dell’Interno non può dare l’ok allo sbarco. La norma riguarda «i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area SAR italiana».

Il decreto sui porti chiusiVisualizza

Il caso Alan Kurdi sotto osservazione
L’episodio scatenante è stato il soccorso svolto dalla Ong tedesca Alan Kurdi davanti alle coste libiche: ha raccolto circa 150 migranti - di solito ne imbarca molti di più - e si è diretta in direzione delle coste italiane, ora è vicina all’isola di Linosa. La procedura è stata monitorata di continuo dalle amministrazioni coinvolte - ministero dell’Interno, delle Infrastrutture e Guardia Costiera - fino al coinvolgimento del ministero Affari Esteri. Quest’ultimo infatti con una nota verbale ha scritto a Berlino - Alan Kurdi batte bandiera tedesca - rendendo nota la posizione italiana. I migranti potrebbero essere trasferiti su una nave della Croce Rossa ed essere messi in quarantena.

Altri sbarchi a Lampedusa
Oggi è sbarcata a Lampedusa l’imbarcazione con circa 67 persone a bordo che ieri aveva chiesto aiuto ad Alarm Phone. Lo fa sapere lo stesso servizio telefonico, che spiega: «Malta non ha prestato soccorso e hanno attraversato la loro zona Sar con il motore guasto. Raggiunta la zona Sar
italiana, le autorità li hanno scortati fino al porto. Siamo felici che siano vivi!». Un altro sbarco, una piccola unità con sei persone a bordo, è avvenuto ieri in Sardegna sulla spiaggia di Porto Tramatzu nel territorio di Teulada.

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