di Mara Monti
(Epa)
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Mentre le compagnie aeree attendono la riduzione delle restrizioni imposte ai voli dai governi per limitare la diffusione della pandemia da coronavirus, i vettori avviano piani di ristrutturazione per contenere i problemi di liquidità.
Dopo Lufthansa a muoversi è la compagnia low cost easyJet che ha annunciato il rinvio della consegna di 24 aerei della famiglia A320 che avrebbe dovuto avvenire nei prossimi tre anni. Le consegne al momento sono state posticipate a una data non definita, ma di certo nessun velivolo entrerà in flotta nel 2021. Il vettore ha anche la possibilità di postdatare altri cinque altri aerei che erano previsti nel 2022.
Con questa ultima operazione easyJet potrà contare su un cuscinetto di liquidità di 2,3 miliardi di sterline comprensivo di un prestito di 1,1 miliardi di sterline del programma di garanzie statali del Regno Unito oltre a lavorare per realizzare «riduzioni significative dei costi in conto capitale nei prossimi tre anni», ha aggiunto il vettore. Nessuna cancellazione degli ordini Airbus come invece era stato chiesto dal socio di riferimento e fondatore Stelios Haji-Ioannou che ha avviato una campagna per fare pressione sul Cfo e sul board per arrivare ad azzerrare l’intero ordine da 4,5 miliardi di sterline per oltre 100 aerei Airbus. A queste misure se ne potrebbero aggiungere altre nelle prossime settimane e riguardano 24 aerei in leasing i cui contratti sono in scadenza e potrebbero offrire ulteriore flessibilità, ha affermato la compagnia.
Intanto, i produttori di aeromobili stanno riducendo la produzione per soddisfare la domanda più bassa da parte delle compagnie aeree: Airbus ha annunciato che taglierà di un terzo la produzione della sua gamma di velivoli.
Lufthansa ha già annunciato il ritiro di 40 velivoli dalla flotta come primo passo di un piano più ampio di ristrutturazione dal momento che la compagnia tedesca ha detto di perdere un milione di euro l’ora delle sue riserve di liquidità. «Non possiamo sopravvivere a questa lunga crisi senza il sostegno dello Stato», ha detto in un videomessaggio il ceo Carsten Spohr.
Per mettersi al riparo, Lufthansa ha chiesto agli azionisti di sottoscrivere un aumento di capitale fino a 2,4 miliardi di euro, risorse che potrebbero diminuire la pressione, ma non essere sufficienti per evitare la necessità di un salvataggio statale. A questo si aggiunge l’emissione di obbligazioni convertibili per 420 milioni di euro. Un’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio 2019 è stata fissata il 5 maggio.
Intanto, British Airways ha perso il rating di investment grade dopo che l’agenzia Fitch ha tagliato il merito di credito a «junk». Secondo Fitch è improbabile che la compagnia britannica, controllata da IAG (International Consolidated Airlines Group) ritorni ai livelli visti a fine 2019 e comunque non li rivedrà prima del 2023. L'agenzia di rating ha inoltre messo la società in «outlook negativo» per l’incertezza nel settore del trasporto aereo.
Per approfondire:
Lufthansa, al via piano di ristrutturazione
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