di Nicol Degli Innocenti
Aifa sospende Astrazeneca "in via precauzionale e temporanea"
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LONDRA
Boris Johnson e Nicola Sturgeon sono rivali in politica e hanno opinioni diverse su quasi tutto. Oggi però il primo ministro britannico e la premier scozzese si sono trovati in pieno accordo nell’esprimere la loro fiducia nel vaccino AstraZeneca, mentre sempre più Paesi europei lo mettono al bando per il timore di effetti collaterali forse anche letali.
Il vaccino messo a punto all’Università di Oxford è «efficace e sicuro», ha detto Johnson.
«La Gran Bretagna ha un ente di regolamentazione tra i più competenti e rigorosi al mondo, che non vede alcuna ragione per frenare il programma di vaccinazione, che si sta dimostrando efficace non solo nel ridurre il numero di persone che devono essere ricoverate in ospedale ma anche il tasso di mortalità. Quindi continuiamo ad avere piena fiducia nel vaccino», ha concluso il premier.
Anche la Sturgeon ha dichiarato oggi 15 marzo «non ci sono prove scientifiche di un aumento del rischio di coaguli di sangue in seguito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca», mentre ci sono «prove significative e crescenti dei benefici del vaccino nel ridurre la mortalità, la malattia e speriamo anche i contagi». La premier scozzese ha quindi esortato i cittadini a continuare a farsi vaccinare senza esitazioni quando vengono chiamati, seguendo le indicazioni dell’ente di regolamentazione (Mrha).
Alle voci dei politici si sono affiancate quelle degli scienziati, che hanno inviato lo stesso messaggio rassicurante. La Gran Bretagna è il Paese in Europa che ha vaccinato il maggior numero di persone utilizzando l’AstraZeneca, ma nonostante gli oltre 11 milioni di dosi somministrate non ci sono stati aumenti dei casi di coaguli di sangue.
Tra i milioni di persone vaccinate ci sono stati finora 15 casi di trombosi o coaguli di sangue e 22 casi di embolìa polmonare, una percentuale inferiore a quella della popolazione non vaccinata.
Gli effetti del vaccino sono monitorati costantemente dall'Mrha che pubblica un rapporto settimanale molto dettagliato utilizzando il cosiddetto “cartellino giallo”, cioè le segnalazioni di chi è stato vaccinato sull'apposito sito.
Secondo l'ultimo rapporto l'Mrha ha ricevuto 54mila cartellini gialli da persone che hanno ricevuto una dose di AstraZeneca e hanno segnalato effetti collaterali sgradevoli ma non gravi, come mal di testa, febbre e spossatezza.
Sia per il vaccino Pfizer che per l'AstraZeneca, il numero di cartellini gialli varia tra i 3 e i 6 per ogni mille vaccinazioni. La percentuale è più bassa tra i milioni di vaccinati che tra le “cavie” che si erano offerte volontarie per testare il vaccino prima della sua approvazione.
Secondo il professor Anthony Harnden, vicepresidente della Joint Committee on Vaccination & Immunisation britannica, «in media ci sono 3mila casi di coaguli di sangue nella popolazione e dato che stiamo immunizzando così tante persone è inevitabile che ci siano casi di coaguli in contemporanea ai vaccini ma non dovuti ai vaccini».
Non solo: il professore ha sottolineato che «anche il Covid causa coaguli di sangue, quindi i rischi di non vaccinarsi sono di gran lunga superiori ai rischi posti dal vaccino».
«I dati che abbiamo sono molto rassicuranti -, ha detto Andrew Pollard, direttore dell'Oxford Vaccine Group che ha messo a punto il vaccino AstraZeneca -. Ovviamente la sicurezza è la cosa più importante e dobbiamo monitorare la situazione, ma il rischio maggiore resta il Covid e senza vaccinazioni ci saranno altre decine di migliaia di morti nel 2021».
Le voci che si levano a favore del vaccino AstraZeneca non sono solo britanniche. Anche secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità il vaccino inglese può essere utilizzato in tutta sicurezza. L’Ema ha avviato una review urgente sugli ultimi sviluppi e si pronuncerà giovedì, ma nel frattempo ha esortato i Paesi europei a non bandire il vaccino.
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