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Bannon senza limiti «Decapitate Fauci». E Twitter gli chiude definitivamente l'account

di Biagio Simonetta

Usa, arrestato per frode Steve Bannon, ex stratega di Trump

L’ex spin doctor di Trump è stato bannato dal social network dopo la provocazione-choc sull’epidemiologo

6 novembre 2020
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3' di lettura

Mentre la scalata di Joe Biden alla Casa Bianca sembra sempre più vicina, negli ambienti della destra americana crescono inquietudine e avversità. Fra i protagonisti di questa pericolosa escalation non poteva non esserci Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump e mente chirurgica della destra populista e suprematista a stelle e strisce.

Bannon, che attualmente è libero dopo aver pagato una cauzione da 5 milioni di dollari (su di lui pende un'accusa di appropriazione indebita, per la quale era stato arrestato il 20 agosto scorso), nelle ultime ore è stato bannato da Twitter per aver chiesto – durante una puntata del suo podcast “War Room: Pandemic” – di decapitare il noto epidemiologo Anthony Fauci e il direttore dell'Fbi, Christopher Wray. E di appendere le loro teste davanti alla Casa Bianca come monito per i burocrati federali.

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L'ex spin doctor di Trump, personaggio di riferimento dell'Alt Right americana, durante la trasmissione andata in onda giovedì mattina, ha affermato che il vincitore delle elezioni era proprio Trump (nonostante i dati dicessero il contrario), e ha aggiunto che proprio Fauci e Wray andrebbero licenziati. Il video – con tanto di incitamento alla violenza - è stato in diretta anche sulla pagina Facebook di Bannon per circa 10 ore, ed è stato visto quasi 200.000 volte prima che il social network lo rimuovesse.

La CNN ha contattato Bannon per un commento. Anche YouTube lo ha rimosso in serata. Mentre Twitter ha sospeso in modo definitivo l'account del podcast @WarRoomPandemic. Durante la diretta, anche il co-conduttore del podcast, Jack Maxey, ha accusato Fauci e Wray di «tradimento».

Da Trump alla simpatia coi populisti italiani

Steve Bannon sale agli onori delle cronache nel novembre 2016, quando il neoeletto presidente americano, Donald Trump, lo nomina consigliere speciale e chief strategist, un ruolo molto importante all'interno della Casa Bianca. Una nomina che scatena molte polemiche, perché Bannon – ex capo del sito di estrema destra Breitbart News – non ha mai nascosto le sue posizioni antisemite, razziste ed estremiste. E lo stesso Breitbart News, che durante la prima campagna elettorale di Trump è considerato un po' l'organo ufficiale della comunicazione trumpiana, è considerato un sito che fa giornalismo per l'ultradestra americana.

Una specie di ricettacolo di fake news, xenofobia, razzismo e complottismo. L'esperienza di Bannon alla Casa Bianca si chiude meno di un anno dopo (nell'agosto del 2017). Lui commenta: «È finita la presidenza per cui abbiamo lottato». Ma la vicinanza al tycoon non si interrompe mai veramente.Dell'ex ufficiale di marina, ma anche produttore cinematografico, ci sono tracce anche in Italia. Ha incontrato sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni (in rete circolano molte foto al riguardo), e ha cercato di aprire una scuola sovranista prendendo in affitto un ex monastero, la Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. Secondo il suo portavoce, Bannon avrebbe avuto un ruolo chiave nella formazione del primo governo Lega – MoVimento 5 Stelle nel 2018.

L'arresto

Ad agosto scorso, Bannon ha toccato il fondo. È stato arrestato per frode. Alla base di tutto, il suo coinvolgimento nel gruppo «We Build The Wall» che ha raccolto online più di 25 milioni di dollari. Bannon ha ricevuto dall'organizzazione più di un milione di dollari, parte dei quali usati per sostenere le sue spese personali. Bannon, assieme ad altre tre persone, è accusato dalla procura del distretto meridionale di New York di aver ingannato centinaia di migliaia di donatori della raccolta fondi della campagna chiamata «Costruiamo il muro» al confine con il Messico, «facendo credere che tutti i soldi sarebbero stati spesi per la costruzione» del muro, ha spiegato la procuratrice Audrey Strauss. Invece si sarebbe intascato parte delle donazioni. Attualmente, come già detto, è libero su cauzione.


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