di Laura Cavestri
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Una lunga high line che riconnette spazi abitativi, vitali, uffici e commerciali, profondamente inserita nel verde. È il progetto “Parco Romana”, presentato dal team guidato da OUTCOMIST, e composto da Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati (con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land e Artelia) a vincere il concorso per il masterplan che ridisegnerà la fisionomia dell’ex Scalo ferroviario milanese di Porta Romana. Il nome del team vicntore è stato annunciato stamane a Milano, nel corso di una conferenza stampa dal presidente della commissione giudicatrice, Gregg Jones.
La selezione è stata effettuata tra i 6 finalisti del concorso pubblicato il 10 dicembre, simultaneamente con la firma del contratto preliminare di acquisto dell’area e che – inizialmente – aveva richiamato 47 gruppi multidisciplinari composti da un totale di 329 società provenienti da 14 Paesi (Australia 4%, Canada 2%, Cina 4%, Belgio 2%, Danimarca 4%, Francia 9%, Germania 2%, Ghana 2%, Italia 32%, Giappone 2%, Paesi Bassi 6%, Spagna 4%, Regno Unito 15% e Usa 11 per cento).
Il numero dei finalisti, inizialmente previsto in 5 partecipanti, era poi stato incrementato a 6 su proposta del soggetto banditore in considerazione della qualità eccellente rilevata dalla giuria nelle analisi delle candidature. I candidati che dovevano elaborare il masterplan per la rigenerazione dello Scalo di Porta Romana – oltre al vincitore OUTCOMIST – erano: BIG - Bjarke Ingels Group, Cobe A/S, SD Partners, Skidmore e Studio Paola Viganò.
Con oggi, dunque, la seconda fase.
A questo punto, il masterplan selezionato sarà oggetto di una fase di dibattito pubblico, come prevede l’Accordo di Programma, e di un’analisi tecnica delle osservazioni condotta congiuntamente da Coima e dal Comune di Milano, che potranno contribuire a integrare ed elaborare il progetto presentato.
«Avere una visione della città è essenziale anche in momenti di precarietà – ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala –. Nella mia idea bisogna tener conto dei trend che attraversano le nostre comunità e quelle internazionali. La gente vuole continuare a vivere in città, ma le vuole diverse, più facili, verdi, accessibili. Poi c’è l’adattamento alla specificità. Non siamo una grande metropoli, ma siamo uno snodo centrale che porta a mare, montagna, laghi molto velocemente. L’idea del policentrismo e dei quartieri è contemporanea e adatta a Milano. Il progetto della rigenerazione degli scali ferroviari milanesi mette assieme l’idea di lavorare a una città verdema anche accessibile con servizi a portata “in 15 minuti”. Puntiamo – ha concluso Sala – alla rigereazione di Scalo Romana come a un quartiere per giovani famiglie e studenti universitari».
«Lo sforzo congiunto delle istituzioni in ottica Olimpiadi – ha sottolineato Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia – è anche l’occasione, in Lombardia ma non solo, per agevolare l’uscita dalla crisi economica innescata dalla pandemia. Regione ha messo in campo risorse ingenti che si aggiungono a quelle statali: sono stati infatti allocati attraverso il Piano Lombardia 574,8 milioni di euro tra l’acquisto di treni nuovi e gli investimenti su infrastrutture viarie e ferroviarie».
«I 7 scali saranno per due terzi parco – ha sottolineato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica del Comune di Milano – e gli introiti derivanti dalla riqualificazione degli scali serviranno a c ostruire la circle line che collegherà le stazioni milanesi alle metropolitane per ridurre ulteriormente la quota di traffico in entrata in città. Infine, nei quartieri riqualificati ci sarà sempre una quota di edilizia convenzionata a prezzi accessibili, così che possano essere abitati da tutti e non solo dai cittadini più benestanti».
«La rigenerazione degli scali servirà a dare nuova identità a 1 milione di mq a Milano» ha ricordato, poi, Umberto Lebruto, ceo di FS Sistemi urbani.
«La rigenerazione – ha sottolineato Manfredi Catella, ceo e founder di Coima – sarà coerente con gli obiettivi di sviluppo in linea con gli obiettivi europei e di Next Generation Eu». Mentre Alexei Dal Pastro, ceo Italia Covivio, ha ricordato l’impegno del Gruppo sull’area adiacente di Symbiosis e The Sign.
La riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1,2 milioni di metri quadrati (di cui circa 200mila rimarranno a funzione ferroviaria) è il più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni.
Per scalo Romana sono definite in 164mila mq di superficie lorda le aree edificabili, mentre il 50% dello scalo sarà dedicato ad aree a verde e spazi pubblici.Coima Sgr, Covivio e Prada Holding si sono aggiudicate lo scalo di Porta Romana (circa 190mila mq, oltre alla residua porzione di 26mila mq delle Ferrovie) per 180 milioni di euro. La rigenerazione porterà anche un parco di circa 100mila mq, uffici e residenze. Oltre al Villaggio Olimpico che sarà poi destinato – una volta concluso l’evento dell’edizione invernale Milano-Cortina 2026 – a diventare uno studentato da mille posti letto.
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