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Coronavirus, Roma città chiusa: parchi serrati e spiagge presidiate

di Nicoletta Cottone

Coronavirus, ecco cosa rischia chi non rispetta i divieti

Obiettivo evitare che le persone vadano a fare corse di gruppo o i bambini giochino a calcio negli spazi verdi. Nel Lazio sono 242 le persone positive

14 marzo 2020
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3' di lettura

A Roma #tuttiacasa. Nuovo giro di vite nella Capitale sugli spostamenti legata all'emergenza Coronavirus. E la Roma città aperta, celebrata dal film di Roberto Rossellini con Anna Magnani, chiude le porte. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha ordinato la chiusura degli spazi verdi della Capitale recintati. Chiuse le grandi ville nobiliari, i parchi minori, i giardini e le aree gioco con cancelli di accesso. Il piano nazionale prevede anche il presidio delle spiagge, per evitare assembramenti. Obiettivo stroncare le corse in comitiva, le partite di calcio dei bambini negli spazi verdi, che rappresentano pericolosi veicoli di trasmissione del virus. In totale nel Lazio, al 13 aprile, si registrano 242 persone positive (218 solo a Roma): 122 ricoverati con sintomi, 24 in terapia intensiva, 96 in isolamento domiciliare. Undici i deceduti, 24 i guariti.

La chiusura dei parchi
Restano chiusi fino al 25 aprile parchi, ville e aree di gioco recintate. Impossibile chiudere aree non recintate come villa Borghese, che è una arteria di attraversamento della città per i mezzi pubblici, dove aumenteranno i controlli per verificare il rispetto delle ultime disposizioni impartite dal decreto 11 marzo 2020. Resta la possibilità di uscire con il cane, evitando assembramenti.

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Le regole per mense sociali e centri di accoglienza
L'assistenza agli “ultimi” della Capitale subisce un giro di vite, per rispettare le norme imposte dai decreti Coronavirus. Nei centri di accoglienza, fino al 3 aprile, sono sospesi i nuovi ingressi, tranne quelle su segnalazione di ospedali. Uscite degli ospiti limitate allo stretto indispensabile, visite a domicilio solo se indispensabili. Sospesi gli “accompagnamenti” delle unità di strada (tranne quelli legati ad accompagnamenti giudiziari). Aperte le mense sociali, ma con turni di accesso e nel rispetto della distanza minima di un metro. Soluzioni sono allo studio per il Piano Freddo: si punta alla trasformazione del piano diurno H15 in H24. Obiettivo limitare gli spostamenti degli ospiti, consentendo di restare nelle strutture tutta la giornata.Al vaglio la disponibilità dei gestori.

La stretta sul turismo
La stretta colpisce anche il turismo. Chiusi fino al 25 aprile i Tourist point, gli sportelli informativi del Dipartimento turismo, serrato lo Sportello attività ricettive: opereranno solo via telefono o per posta elettronica. Il servizio del Dipartimento turismo dedicato dal punto di informazione e accoglienza verrà reso fino al 2 aprile dal numero 06/671071651. Attivo per il turismo il numero 060608 (dalle 9 alle 19) e il sito www.060608.it).www.060608.it). La mail è: info@060608.it. Fino al 4 aprile sospesa la vendita delle Roma Pass (chi l'ha acquistato prima con data di ritiro entro il 4 aprile può scrivere a info@romapass.it indicando numero di ordine e codice di ritiro).

Mezzi pubblici a regime ridotto
Ultima corsa alle ore 21 per metro, bus e tram, sospesi i bus notturni, ridotte le corse con orario estivo. Per i taxi sono attivi nuovi turni ridotti del 33 per cento. Sospesa la flessibilità in ingresso e in uscita per tutti i turni di servizio nel comune, nelle stazioni ferroviarie e negli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino.

Erogati solo i servizi incomprimibili
Aperto h24 il contact center di Roma, che risponde allo 060606, con invito a non saturare le linee e a consultare sul coronavirus le fonti del ministero della Salute. Sportelli aperti solo per i servizi incomprimibili, come denunce di nascita e morte, carte d'identità elettroniche, pubblicazioni di matrimonio (anche se i matrimoni civili e religiosi sono vietati su tutto il territorio nazionale), permessi di soggiorno. Tutti gli altri servizi anagrafici e di stato civile sono trasferiti disponibili solo online.

Mercati solo per alimentari
Mercati aperti solo per la vendita di prodotti alimentari, nel rispetto della distanza minima di un metro. Chiusi i mercati saltuari o “su sede impropria”.

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