di Gianluca Di Donfrancesco
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Il Covid-19 sta mandando in frantumi le speranze di portare al 2% l’inflazione in Giappone: a novembre i prezzi al consumo sono scesi dello 0,9% su base annua. E la Banca centrale corre ai ripari: la Boj ha annunciato venerdì 18 la revisione generale della politica monetaria, per renderla più efficace. Intanto, saranno estesi di sei mesi i programmi speciali di acquisto titoli per gestire la crisi innescata dalla pandemia. Confermati al -0,1% i tassi a breve e allo 0% i rendimenti dei titoli a 10 anni. E il Governo prepara una finanziaria record da mille miliardi di dollari.
I risultati della revisione arriveranno a marzo 2021. La Boj prenderà in considerazione un «ulteriore allentamento monetario efficace e sostenibile», al di là degli acquisti di asset su larga scala e dei tassi di interesse negativi, utilizzati rispettivamente dal 2013 e dal 2016.
«Esamineremo a fondo tutti i nostri acquisti di asset e la nostra gestione del controllo della curva dei rendimenti. Se troveremo spazio per adottare misure aggiuntive e rendere il nostro allentamento monetario più efficace e sostenibile, le metteremo in atto», ha affermato il governatore Haruhiko Kuroda in un briefing.
Kuroda ha specificato che non verrà modificata «la nostra politica dei tassi negativi» ed è stato chiaro: la revisione «non ha nulla a che fare con un’uscita dalla politica accomodante. Non indeboliremo l’allentamento monetario, piuttosto, stiamo esaminando modi per renderlo più efficace».
Nessun cambiamento, invece, «nell’impegno a raggiungere il nostro obiettivo di inflazione del 2% e a mantenere una politica estremamente accomodante, finché l’inflazione non supererà stabilmente il 2%».
«Kuroda ha voluto affermare con assoluta chiarezza che questa revisione non riguarda una riduzione dell’allentamento monetario. Non può fare marcia indietro quando l’inflazione sta scendendo sempre più e il target si allontana», spiega Naomi Muguruma, di Mitsubishi UFJ Morgan Stanley Securities.
Tra le ragioni che possono aver spinto la Boj ad annunciare la revisione della politica monetaria c’è la stabilità dello yen, che potrebbe finire sotto pressione se gli investitori percepissero la Banca centrale del Giappone come meno aggressiva rispetto alle altre grandi banche centrali. In questo modo, spiega Yasunari Ueno, di Mizuho Securities, la Boj si mette in linea con quanto fatto da Bce e Fed.
Confermato il programma di acquisto titoli, come da attese, i prestiti speciali lanciati a marzo guadagnano sei mesi di durata, fino a settembre 2021. Il programma per l’acquisto di ulteriori 145 miliardi di dollari in obbligazioni societarie e carta commerciale è stato suddiviso a metà tra le due classi di attività e verrà allocato in modo flessibile, in base alle condizioni di mercato.
La BoJ estenderà anche l’offerta di prestiti agevolati per aiutare le banche a finanziare le piccole e medie imprese, rimuovendo il tetto massimo (100 miliardi di yen) per istituto.
Proprio venerdì 17 sono stati diffusi i dati sull’inflazione di novembre: l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,9% rispetto a un anno fa e più in basso rispetto a quando Kuroda ha lanciato la sua massiccia campagna di allentamento monetario.
La discesa di novembre è la più decisa da oltre un decennio. Sotto la guida di Kuroda, la Banca del Giappone ha acquistato titoli di Stato per un valore superiore al 100% del Pil e ha tagliato i tassi sotto lo zero. Misure che hanno aiutato l’economia, senza però modificare le aspettative sui prezzi.
Sempre venerdì, il Governo ha aggiornato le stime sul Pil, affermando che crescerà del 4% nell’anno di bilancio 2021-22, in rialzo rispetto alle precedenti previsioni (3,4%), risalenti a luglio.
Per sostenere la ripresa, il Governo sta preparando una Legge finanziaria record da mille miliardi di dollari. Le misure di welfare rappresenteranno circa il 54% della spesa, al di fuori del servizio del debito e dei trasferimenti ai governi regionali. La manovra sarà annunciata nei prossimi giorni.
All’inizio della settimana, il Governo aveva varato il terzo budget straordinario per finanziare il pacchetto di misure di 708 miliardi di dollari per aiutare l’economia a riprendersi dal crollo indotto da Covid-19. Per l’anno fiscale in corso, che termina a marzo 2021, il Governo ha invece abbassato al -5,2% la variazione del Pil: sarebbe la contrazione più ampia mai registrata. In precedenza, si stimava una flessione del 4,5%.
Gianluca Di Donfrancesco
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