di Luca Davi
(ANSA)
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Il ceo Jean Pierre Mustier lascia UniCredit. Dopo un week end di frenetiche consultazioni, il banchiere francese ha deciso di fare un passo indietro e non ricandidarsi al vertice della banca di piazza Gae Aulenti, primo istituto italiano per presenza estera.
La scelta è arrivata a valle di un duro scontro maturato all’interno del Consiglio in cui si è insediato da qualche settimana Pier Carlo Padoan, ex ministro del Tesoro. E che nasce dalla divergenza sulle scelte strategiche che dovrà prendere la banca nei prossimi mesi, a partire dalla sempre più probabile - a questo punto - fusione con Montepaschi.
«UniCredit ha annunciato oggi che il suo attuale Ceo, Jean Pierre Mustier, ha informato il Consiglio di Amministrazione che si ritirerà dal suo ruolo alla fine del mandato in corso, che scade nell’aprile 2021 insieme a quello dell’intero Consiglio», si legge in un comunicato della banca diffuso nella serata di lunedì. Con la scelta di Padoan a presidente designato, «è ora possibile avviare i lavori sulla futura composizione del Consiglio di Amministrazione».
Mustier, segnala ancora la banca, manterrà il suo incarico fino alla fine del suo mandato e fino alla nomina di un successore per «garantire una transizione ordinata».
Il banchiere francese, come noto, è arrivato al vertice della banca di piazza Gae Aulenti nel luglio 2016, dopo aver ricoperto in precedenza il ruolo di ViceDirettore Generale e di responsabile della Corporate and Investment Banking (2011-15).
Al via la ricerca del nuovo Ceo
Ora dunque parte l’iter per la ricerca del nuovo amministratore delegato. Il presidente designato Padoan e il Cda, si legge ancora nella nota, «inizieranno una ricerca, sia all'interno che all'esterno del gruppo, per identificare il nuovo Ceo seguendo un processo di selezione accurato e rigoroso che riflette l'impegno del Gruppo per assicurare una solida governance aziendale».
Tra i nomi che circolano spicca quello di Victor Massiah, ex Ceo di Ubi, ma in lizza ci sarebbero anche Fabio Gallia, ex capo di Bnl e Marco Morelli, ex numero uno di Mps. Si guarda inoltre anche a possibili candidati interni, dal consigliere Diego De Giorgi (già a capo del Global Investment Banking di BofA Merrill Lynch) a Carlo Vivaldi, co-chief operating officer, a Francesco Giordano, co-ceo del Commercial Banking Western Europe. Al lavoro sul dossier c’è l’advisor Spencer Stuart, che ha già fatto partire il processo di selezione dei possibili candidati i cui esiti potrebbero arrivare a breve.
Mustier: «Il piano industriale non è più in linea con la visione del Cda»
Mustier ha voluto spiegare, in una nota, le ragioni del suo passo indietro. Nel corso degli ultimi mesi, dice il banchiere, «è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l'attuale visione del Consiglio di Amministrazione». Da qui «ho preso la decisione di lasciare il gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al Consiglio di definire la strategia futura».
Il banchiere francese ha voluto «ringraziare tutti i colleghi del gruppo per il loro straordinario impegno negli ultimi anni». «Insieme abbiamo realizzato con successo il piano Transform 2019 e, di conseguenza, siamo in una posizione forte per continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutti i nostri Paesi restando un vero gruppo pan-Europeo vincente», prosegue la nota.
In ogni caso, aggiunge Mustier, «ho sempre sostenuto che cinque anni sono il periodo di tempo ideale per svolgere il ruolo di Ceo in una azienda e i miei cinque anni in UniCredit sono stati, per non dire altro, un'esperienza straordinaria. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto e di quanto realizzato in così poco tempo».
Il presidente Cesare Bisoni: «Dispiaciuto, stima nei confronti di Mustier»
Parole di stima sono arrivate dal presidente del Consiglio di Amministrazione, Cesare Bisoni, che ha detto: «Ritengo che UniCredit debba molto a Jean Pierre, che ha preso le redini del gruppo in un momento molto delicato riuscendo in una straordinaria inversione di tendenza, portando a compimento con successo il Piano Transform 2019 e guidando fermamente il gruppo attraverso la crisi iniziata con la pandemia del COVID-19. Sono dispiaciuto per la decisione odierna, che tuttavia mostra ancora una volta la professionalità di Jean Pierre e non fa altro che aumentare la mia stima nei suoi confronti».
Luca Davi
Redattore
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