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Cardani: «privilegiare le linee telefoniche fisse per alleggerire pressione sul mobile»

di Simona Rossitto

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L'appello ai consumatori, sull'emergenza coronavirus, del presidente dell'Agcom

27 marzo 2020
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6' di lettura

Un invito ai consumatori italiani a privilegiare, ove possibile, l'uso delle linee telefoniche fisse «in modo da alleggerire la pressione sulla rete mobile». E un'esortazione agli operatori di tlc perché continuino a fare la loro parte e considerino le esigenze degli utenti in questo momento particolare. A parlare è Angelo Marcello Cardani, presidente dell'Agcom, nel corso di un'intervista a DigitEconomy.24, report di Radiocor e Luiss Business School. Dal monitoraggio effettuato da alcuni operatori, racconta Cardani, «risulta che se da un lato la rete dati, seppur molto sollecitata, sostiene adeguatamente il consistente aumento dei volumi, qualche problema dovuto ad un anomalo incremento del traffico è invece stato riscontrato sulle linee voce mobili». Facendo un quadro complessivo della situazione, il presidente dell'Autorità ricorda poi l'importanza fondamentale di una rete in fibra performante per il Paese e sottolinea come «tutti gli operatori che svolgono servizi essenziali debbano impegnarsi affinché i cittadini non vengano abbandonati, specialmente se soli, dentro le proprie case ».

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Presidente, oggi Agcom è chiamata a svolgere un ruolo cruciale in un momento di emergenza per il Paese. Siete pronti a prendere nuove misure? Su che fronti?

In questo momento così delicato e difficile per il nostro Paese, che ci richiede misure estremamente restrittive rispetto a libertà fondamentali, come quella di uscire dalle nostre abitazioni, assume rilievo centrale per i cittadini tutto quello che serve per mantenere i contatti con l'esterno e per potersi approvvigionare di beni di prima necessità. Il Governo, che ha dovuto adottare misure così limitanti, è il primo a riconoscerlo. Il decreto "Cura Italia", prevede, non a caso, che le imprese che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche intraprendano iniziative di potenziamento delle infrastrutture e facciano quanto necessario a garantire la continuità dei servizi. Ritengo che tutti gli operatori che svolgono servizi essenziali debbano impegnarsi affinché i cittadini non vengano abbandonati, specialmente se soli, dentro le proprie case. In questo senso mi pare che gli operatori stiano facendo la loro parte. Non di meno è importante che anche gli italiani adottino comportamenti adeguati alla situazione: dal monitoraggio effettuato da alcuni operatori, risulta che se da un lato la rete dati, seppur molto sollecitata, sostiene adeguatamente il consistente aumento dei volumi, qualche problema dovuto ad un anomalo incremento del traffico è invece stato riscontrato sulle linee voce mobili. Da qui il mio invito a chi ne dispone di privilegiare da casa l'utilizzo delle linee telefoniche fisse, in modo da alleggerire la pressione sulla rete mobile. Dal canto suo l'Autorità si è organizzata per assicurare lo svolgimento delle proprie competenze attraverso lo smart working del personale e dando, quindi, la piena continuità dell'azione amministrativa.

Dopo il via libera a Tim per i 5mila cabinet nelle zone in digital divide pensate ad accelerare iniziative di altri operatori?

Innanzi tutto, devono esserci delle iniziative da promuovere. La mia è, in primo luogo, una esortazione agli operatori, in parte già raccolta, affinché considerino attentamente le esigenze degli utenti in questo particolare frangente, valutando adeguatamente i vincoli tecnici e distinguendo fra quelli modificabili nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Questo deve avvenire, ovviamente, nel massimo rispetto delle esigenze di sicurezza dei lavoratori. L'Agcom, e in questo caso l'esortazione è rivolta a me stesso, ai miei colleghi e a tutta l'Autorità, deve essere pronta a promuovere quanto ancora necessario e a fare in modo che le misure proposte siano rese compatibili con la regolamentazione esistente.
In una situazione di questo genere è fondamentale instaurare un confronto aperto e dinamico con gli operatori per poter affrontare la rapida evoluzione del contesto. In tale ottica abbiamo concepito i tavoli permanenti con le imprese e altri portatori di interessi diffusi, al fine di poter condividere le proposte e ogni altra iniziativa che possa risultare utile alla gestione delle urgenze derivanti dall'attuale emergenza.
Le iniziative adottate a livello wholesale per incrementare le prestazioni dell'infrastruttura sono certamente utili. Altrettanto importanti sono le iniziative adottate dagli operatori per assecondare le particolari esigenze degli utenti in questo momento. L'Italia, anche in ragione della tempistica con la quale si è propagata l'epidemia, è il Paese europeo in cui sono state adottate le misure regolatorie più significative per affrontare l'emergenza sotto il profilo delle comunicazioni elettroniche e in altri Paesi stanno seguendo il nostro esempio. Ma si può e, probabilmente, si deve fare di più. Si stanno sperimentando, e con un successo insperabile visti tempi molto stretti, non tanto nuovi usi della tecnologia, quanto nuove modalità di svolgimento di rapporti sociali, come il lavoro, l'apprendimento scolastico o l'apprendimento culturale. Tutte modalità che non potranno non lasciare un segno significativo quando la pandemia finirà. Il nostro compito è di favorire sia la diffusione di tali modalità sia fare del nostro meglio perché quanto vi è di efficiente ed efficace in queste modalità possa continuare a svolgere un ruolo importante anche dopo. Penso, ad esempio, alle esigenze legate alla didattica a distanza che, specialmente nelle regioni del Sud, sta incontrando ostacoli legati a difficoltà di connessione, sia dal lato degli alunni, sia da quello degli istituti. In entrambi i casi, la collaborazione pubblico/privato può portare a un miglioramento delle prestazioni delle connessioni e a una maggiore accessibilità alle offerte sottoscrivibili. Faccio un esempio concreto. Un paio di anni addietro abbiamo effettuato un monitoraggio sull'attuazione di due piani finalizzati allo sviluppo della banda larga in alcune regioni del Centro-Sud che hanno beneficiato del finanziamento pubblico per una parte consistente degli investimenti. A fronte di un buon dato relativo alla copertura raggiunta nelle scuole attraverso questi interventi, abbiamo riscontrato, tuttavia, una limitata attivazione dei servizi (intorno al 5% delle sedi coperte), quasi tutti con tecnologia Fttc (fibra fino all'armadietto, ndr). I servizi di connessione in fibra più performanti (Ftth, fibra fino alla casa, ndr), seppur disponibili, non sono stati praticamente attivati. Mi pare che, attraverso uno sforzo comune, si possano trovare soluzioni finalizzate all'implementazione, anche in tempi brevi, delle connessioni più prestazionali nelle scuole raggiunte da tali tecnologie. Andrebbero poi valutate soluzioni che assicurino qualche forma di incentivo alle famiglie degli alunni per poter usufruire di connessioni domestiche adeguate ai fini della partecipazione alla didattica a distanza.
Ovviamente le iniziative da mettere in campo in questo momento non riguardano esclusivamente il mondo delle comunicazioni elettroniche. Intendiamo avere un confronto ampio anche con le imprese attive negli agli altri settori regolati. Siamo pronti a valutare una estensione della portata del confronto attraverso i tavoli permanenti che stiamo istituendo, specialmente se riscontreremo effetti utili dalla prima iniziativa riferita alle comunicazioni elettroniche.

C'è chi teme che con l'emergenza si allarghino troppo le maglie regolatorie e antitrust, si corre questo rischio?

Ogni periodo di emergenza determina un allentamento, maggiore o minore, dei vincoli normativi abituali: dobbiamo assicurare che quanto fatto in un frangente eccezionale non limiti eccessivamente e soprattutto in modo irreversibile altre libertà fondamentali, come quella riferita all'iniziativa economica, tutelata dai principi concorrenziali, che non deve essere compressa in modo eccessivo in questo momento e non deve essere penalizzata in modo definitivo nel lungo periodo. Ciò per evitare che il momento di grave crisi che stiamo vivendo venga sfruttato per stabilire e consolidare rendite di posizione difficili da eradicare in futuro. Mi rendo conto che in una situazione del genere il perseguimento di un corretto equilibrio fra queste esigenze non sia un compito agevole. Noi lo terremo ben presente in tutte le decisioni che saremo chiamati a prendere e cercheremo di provvedere ad un rapido aggiornamento delle stesse proprio in ragione della rapida evoluzione del contesto. Non a caso, nell'approvare le prime misure proposte da Tim in attuazione dell'art. 82 del decreto "Cura Italia", abbiamo manifestato la necessità di tenere conto degli esiti del procedimento A514 recentemente concluso dall'autorità Antitrust e all'ottemperanza rispetto a quanto deciso in tale sede.

Avere una rete unica in fibra sarebbe stata preferibile in questo momento di necessità di una rete performante?

Io ritengo che una rete performante sia imprescindibile in un Paese che intenda assicurare al proprio tessuto produttivo e alla propria popolazione connessioni adeguate, non solo rispetto alle difficili sfide presenti, ma anche e soprattutto, rispetto a quelle future. Prima si riesce a realizzare meglio è. Come ho detto in altre occasioni, non sta a noi decidere se questo debba avvenire attraverso un monopolio o una competizione infrastrutturale: vi è una Autorità incaricata di questo compito, anche se qualche anno di studio accademico e qualche altro di attività operativa alla Direzione Generale della Concorrenza a Bruxelles mi hanno lasciato in testa alcune convinzioni a proposito. Noi siamo pronti a fornire il nostro contributo, anche in veste consultiva e, ovviamente, siamo pronti ad adeguare la regolamentazione esistente rispetto al quadro che si verrà a delineare.

Nel lavoro che avete avviato con il consiglio straordinario pensate anche a un coinvolgimento del garante della Privacy riguardo alle tutele sui dati sensibili?

Siamo fermamente convinti dell'importanza della collaborazione fra tutte le Autorità, che certamente non deve mancare in momenti come quello che stiamo vivendo. Quindi avremo senz'altro occasione di beneficiare del contributo del Garante della Privacy, istituzione con la quale abbiamo una ormai lunga tradizione di interazione, qualora sia necessario approfondire tematiche che interessino ambiti di competenza diversi dai nostri. Le competenze esercitate dall'Agcom sono fondamentali in questo periodo, ma certamente anche le tutele e le garanzie assicurate da altre amministrazioni non devono essere trascurate.

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