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Discovery, conferme e nuovi formati con occhi rivolti su sport e digitale

di Andrea Biondi

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Alessandro Araimo Ceo Discovery Italia (Imagoeconomica)

Alessandro Araimo Ceo Discovery Italia (Imagoeconomica)

Discovery è il primo broadcaster a presentare i palinsesti della prossima stagione televisiva, rigorosamente in streaming. Pesa il calo della pubblicità ma il gruppo è pronto a dare battaglia con offerta sportiva e digitale, fra servizi Ott e un accordo con Triboo

7 luglio 2020
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2' di lettura

Il gruppo Discovery è il primo broadcaster a presentare i palinsesti della prossima stagione televisiva, rigorosamente in streaming. Si chiamano “Discovery Reacts” perchè il gruppo guidato in Italia dall'amministratore delegato Alessandro Araimo come prima cosa racconta come ha reagito alla crisi legata al Covid-19. Se se per un verso, quello della pubblicità, ha picchiato durissimo sui conti dei broadcaster, dall’altra parte, sul versante audience, ha riservato dati da età dell’oro. E così, quanto ad ascolti Discovery ha messo agli atti il miglior semestre in termini di share (8% sugli individui e 10% sul target comerciale 25-54).

Il nodo del calo dell’advertising

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La pubblicità però, come detto, fatica. Fabrizio Piscopo, general manager di Discovery Media non fa previsioni per la seconda parte dell’anno («scenario ancora troppo incerto») ma sfoggia comunque ottimismo quando racconta di aver dimezzato le perdite rispetto a quanto fatto registrare dal mercato (l’ultima rilevazione Nielsen sul periodo gennaio-aprile certifica per il comparto tv un calo del 14,5%).

La fine del matrimonio con “Amici”

Il gruppo – 9 canali free to air in Italia, 4 pay e 3 servizi ott – si avvia così a una nuova stagione che vedrà le conferme di Maurizio Crozza, Daria Bignardi (4 puntate de l’Assedio) e di tutti gli show più seguiti. Discovery sarà così ai blocchi di partenza della nuova stagione con 20 format nuovi italiani e 50 internazionali («intercettiamo i trend e lo spirito del tempo» dice a tal proposito Laura Carafoli, capo dei contenuti in Italia. Mancherà invece “Amici di Maria De Filippi”: Dopo sette anni si chiude la collaborazione: il daytime rimarrà sui canali Mediaset

L’accelerazione sul digitale

La sensazione è che Discovery voglia accelerare sul digitale. Su Dplay Plus è da poco arrivato il wrestling della Wwe e ci saranno produzioni originali (oltre a show controversi come la versione italiana di “Naked attraction”). L'audience digitale è un tema e in quest'ottica Discovery – un po’ indietro nelle classifiche rispetto ad altri broadcaster – annuncia una partnership strategica con Triboo, factory digitale con 50 siti verticali, per allargare la distribuzione dei propri contenuti a 13 potenziali milioni di utenti unici mensili. Con 3 servizi ott (Dplay, Eurosport Player e Golf Tv) è poi legittimo chiedere se si pensa a un’integrazione in un unico aggregatore, scenario che l’ad Araimo non esclude, anche se fino ad oggi il gruppo ha fatto della verticalità un suo punto di forza.

Trattativa per il basket

Quanto allo sport il gruppo (che controlla Eurosport) ha Eurosport Player che si conferma la destinazione dove si potrà vedere ogni secondo dei Giochi Olimpici di Tokyo rimandati a luglio 2021 («saremo gli unici a trasmettere su tablet e smartphone» conferma Araimo) mentre per quanto riguardo lo sport in chiaro ci sarà ancora il rugby del Sei Nazioni. Lontano da investimenti nel calcio, il gruppo guarda poi al rinnovo dei diritti per il campionato di serie A di basket. «Stiamo discutendo con la Lega - dice l’ad Discovery Itralia – per continuare a essere il broadcaster ufficiale».

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