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Cacao e banane, il Covid non ferma la crescita del commercio solidale

di Manuela Soressi

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La chiusura delle mense scolastiche ha pesato sul commercio solidale delle banane

La chiusura delle mense scolastiche ha pesato sul commercio solidale delle banane

Prospettive positive per il marchio di certificazione Fairtrade nonostante il lockdown e le perdite dovute al calo nel settore horeca

19 giugno 2020
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2' di lettura

Il sistema Fairtrade continua a crescere anche in Italia, dove ha chiuso il 2019 con vendite in aumento annuo del 39%, arrivate a 320 milioni di euro di sell-out. Uno dei più importanti marchi di certificazione del circuito equo è arrivato a coinvolgere 234 operatori tra aziende e trader, che hanno messo sul mercato 1.900 tipologie di prodotti, tra alimentari e non food.

Anno dopo anno, il paniere Fairtrade continua a crescere e così, ai prodotti più consolidati (come banane, cacao, zucchero di canna, caffé e frutta secca), si affiancano quelli emergenti, come l'oro e i profumi. E dall'Italia alcuni di questi prodotti tornano a girare il mondo, come avviene per il caffè. Covid permettendo, ovviamente. In Italia il caffè è stato il prodotto che più ha più sofferto per l'effetto del lockdown, perché Faitrade è molto presente nel fuoricasa. Ma sono calate anche le banane, rimaste “orfane” di un canale importante quali sono le mense scolastiche. A causa del Covid 19 Fairtrade ha avuto anche problemi di approvvigionamento in alcune filiere (come il cotone) e ha visto azzerarsi il mercato dei fiori, che nel 2019 in Italia era andato molto bene.

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«Ma, complessivamente, quest'anno le vendite non sono diminuite, a riprova che gli italiani sono sempre attenti ai valori della nostra certificazione – dichiara Thomas Zulian, direttore commerciale di Fairtrade Italia. – Per questo siamo fiduciosi e pensiamo di chiudere l’anno in sostanziale stabilità, se non in leggera crescita, confermando un trend positivo che ci accompagna da anni».

Tra 2015 e 2019, in Italia il sell-out dei prodotti certificati Fairtrade è più che quadruplicato, l'assortimento è aumentato del 27% e il numero delle aziende coinvolte del 61%. Molto si deve all'introduzione dei marchi di ingrediente, con cui le aziende partner si impegnano a utilizzare le materie prime Fairtrade nei loro prodotti composti.
Una novità che ha consentito di ampliare le opportunità di mercato, sia nei prodotti di marca industriale sia in quelli a private label, e ha determinato il boom di alcuni prodotti, a partire dal cacao (+800% in cinque anni) e dallo zucchero di canna.In Italia il prodotto più venduto restano le banane (16mila tonnellate), ma a crescere nel 2019 sono stati soprattutto cacao (+40%, grazie soprattutto a Coop e Lidl), zucchero di canna (+10%), riso (+20%), frutta secca (+10%) e succhi di frutta (+8%). Tra le novità si segnalano il debutto di zenzero e curcuma freschi.

Grazie ai volumi di vendita raggiunti in Italia, oltre al prezzo fisso equo garantito, le organizzazioni dei produttori di Asia, Africa e America Latina hanno ottenuto da Fairtrade un premio aggiuntivo di 2,5 milioni di euro (+22% rispetto al 2018) da investire nel miglioramento tecnico delle loro organizzazioni e in progetti educativi, sanitari e ambientali a favore delle loro comunità. Da una ricerca interna su 100 produttori di cacao, zucchero e banane che riforniscono le filiere italiane è emerso che dei 41 milioni di euro di premio ottenuti a livello mondiale nel 2017-2018 il 66% è stato utilizzato per iniziative che rientrano nel quadro dell'obiettivo “Fame zero” delle Nazioni Unite (come l'agricoltura sostenibile) e che un altro 25% è stato destinato ad attività legate all'obiettivo “Povertà zero”.

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