di Luca Orlando
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A due mesi di distanza dal lancio precedente, D-Orbit torna nello spazio per offrire un nuovo passaggio in orbita.
Il carrier di satelliti Ion della società comasca era infatti a bordo del razzo Falcon 9 di SpaceX, lanciato domenica da Cape Canaveral in Florida, vettore che a poco più di un’ora dal lancio ha rilasciato la tecnologia di D-Orbit con successo in un'orbita polare.
Il satellite è una versione potenziata del veicolo spaziale che, lanciato nell'autunno del 2020, ha rilasciato dodici satelliti dell'azienda americana per l'osservazione terrestre Planet Labs.
Nel corso dell’attuale missione il veicolo rilascerà 20 satelliti, di cui otto satelliti SuperDove dell'azienda per l'osservazione terrestre Planet. Successivamente Ion eseguirà la dimostrazione in orbita di due dispositivi ottici sviluppati rispettivamente dall'azienda di automazione Eicas Automazione e dall'Instituto de Astrofísica de Canarias
«Per noi, in D-Orbit - spiega il Ceo Luca Rossettini - il successo dei nostri clienti viene al primo posto. Sono passati solo due mesi dallo storico successo di ORIGIN, la precedente missione ION Satellite Carrier, e oggi siamo in orbita con una nuova missione. Stiamo costruendo l'infrastruttura logistica spaziale che è alla base di una futura economia da mille miliardi di dollari».
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La missione è ora nella fase delle cosiddette Leop (Launch and Early Orbit Phase), le prime delicate attività di lancio, messa in orbita e test dei satelliti. Il team di controllo missione sta eseguendo una serie di procedure di verifica dello stato di salute del veicolo spaziale in vista della fase operativa, che includerà il rilascio dei 20 satelliti e la dimostrazione in orbita degli esperimenti a bordo.
Il vantaggio di Ion, rispetto ai lancia tradizionali, è la possibilità di ridurre fino all'85% il tempo compreso tra lancio e operazioni, consentendo un inizio più rapido della fase produttiva della missione e una riduzione dei costi di lancio di costellazioni che può raggiungere il 40%.
Come per la missione precedente, che prevedeva il dispiegamento preciso di 12 satelliti, Ion rilascerà i satelliti a bordo, uno alla volta in un periodo di quattro settimane circa, adottando la strategia di rilascio denominata Fast Dispersion, che riduce significativamente il tempo necessario per distribuire in maniera appropriata un lotto di satelliti lungo un'orbita.
Luca Orlando
inviato-caporedattore
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