Bianchi: "scuola riapre dopo Pasqua, c'e' piano estivo"
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Disagi informatici nel giorno del rientro a scuola, anche nelle regioni rosse, dopo le vacanze di Pasqua, con le lezioni presenza per circa 5,6 milioni di alunni. Impossibile per molti studenti e genitori accedere al registro elettronico per vedere l'assegnazione dei compiti a casa, oltre alle comunicazioni per le famiglie degli studenti. Il registro è andato fuori uso a causa di un attacco hacker. E dovrebbe essere ripristinato con tutti i suoi servizi entro la mattina di giovedì 8 aprile. A comunicarlo è la società Axios, che rifornisce il servizio in Italia nel 40% delle scuole italiane.
Il 3 aprile c'era stato il riferimento a un «improvviso malfunzionamento tecnico». Inizialmente Axios aveva parlato di «un improvviso malfunzionamento tecnico occorso durante la notte» per il quale «si è reso necessario un intervento di manutenzione straordinaria». Ma con il passare dei giorni è arrivata la «conferma che il disservizio creatosi è inequivocabilmente conseguenza di un attacco ransomware portato alla nostra infrastruttura». L'azienda ha quindi assicurato che «dagli accertamenti effettuati, non risultano perdite e/o esfiltrazioni di dati». A seguito dell'attacco subito, sono state fornite anche le istruzioni per gestire il registro di emergenza del protocollo, in attesa che tutte le funzionalità vengano ripristinate.
Il registro elettronico online - che non è obbligatorio ma ormai estremamente diffuso, già alcuni anni fa lo usava oltre il 70% delle scuole - contiene presenze e assenze degli allievi, le loro valutazioni oltre che l'assegnazione dei compiti, la messa a disposizione di diverse risorse didattiche, anche multimediali, e le comunicazioni per studenti e famiglie.
Le scuole hanno dunque riaperto i battenti il 7 aprile con il ritorno in presenza nelle zone rosse fino alla prima media. Mentre nelle regioni arancioni sono rientrati tutti in classe gli alunni fino alla terza media e almeno al 50% quelli delle superiori. Nelle zone rosse non ci sono margini di discrezionalità per i governatori. Ma la Puglia, che ha deciso di utilizzare una deroga, in casi eccezionali, prevista dall’ultimo decreto legge per emanare un'ordinanza in base alla quale, dal 7 al 30 aprile, le scuole elementari, medie e secondarie devono garantire la didattica online (digitale integrata, ndr) «a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell'attività in presenza».
Un’inziativa che non è piaciuta al presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, contrario alle riaperture in ordine sparso, perché «se ci sono le condizioni tutti gli studenti devono rientrare in classe». «Ogni rientro in classe, tanto più con l'avallo del Cts, e quindi ad una forma di ordinarietà è sempre positivo. Siamo assolutamente contrari - ha detto Giannelli - a ordinanze come, ad esempio, quella pugliese che scarica le responsabilità sulle famiglie. Se ci sono le condizioni si torna in classe, altrimenti si continua con la didattica a distanza».
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