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Filatelia, in asta successo per francobolli rari ma al di sotto dei prezzi di catalogo

di Stefano Cosenz

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3 gennaio 2017
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6' di lettura

Gli ultimi due mesi del 2016 hanno visto in Italia quattro importanti aste di filatelia (battute a tre società: Ferrario Casa d'aste e Il Ponte Casa d'aste di Milano e Italphil di Roma) che hanno confermato un buona richiesta da parte dei collezionisti di francobolli pregiati d'interesse nazionale grazie alla ripresa del mercato filatelico nazionale, sulla scia degli altri settori del collezionismo antiquariale, ma anche grazie alla presenza di importanti collezionisti italiani residenti anche all'estero, con grandi capacità finanziarie, determinati a proseguire ed arricchire le proprie raccolte. Ma le basi di questa ripresa si basano su un “giusto” prezzo di partenza al quale il raro francobollo o la rara busta vengono offerti, in rapporto al loro stato di conservazione. Dai risultati ottenuti dalle vendite si rileva che i buoni francobolli in eccezionale stato di conservazione (commissioni comprese) sono aggiudicati al 20-30% delle relative quotazioni del catalogo Sassone (usate come riferimento anche nelle trattative internazionali di francobolli italiani), mentre per la qualità inferiore (come traccia di linguella, centratura discreta) intorno al 10%.

Filatelia, in asta successo per francobolli rari ma al di sotto dei prezzi di catalogo

10 foto

<b>Ferrario -</b> Unica lettera del Regno di Napoli spedita in Canada nel 1859; da una base di 7.500 euro, ne ha realizzati 9.150
<b>Ferrario - </b> Una fascetta per stampati pluri-affrancata, con il più bell'esemplare conosciuto su documento postale del 3 centesimi grigio rosa della II emissione dello Stato Pontificio; da una base di 15mila euro, ne ha realizzati 24.400
<b>Ferrario -</b> Regno d'Italia, il trittico della Crociera Atlantica del 1933 di Italo Balbo, privo della sovrastampa, perfetto, tirato solo in 80 esemplari; da una base di 20mila euro, ne ha realizzati 27.206 (catalogo 82.500 euro)
<b>Ferrario -</b> Un rarissimo autografo di Napoleone Bonaparte, offerto a una base di 1.500 euro, ne ha realizzati 2.318
<b>Ferrario -</b> Una lettera autografa di Nino Bixio scritta dall'isola di Sant'Elena, a bordo del battello Goffredo Mameli, diretta nel Regno di Sardegna, durante il suo rientro in Italia (unica lettera spedita dalla remota isola nell'Atlantico verso un antico stato italiano); da una base di 5.000 euro, ne ha realizzati 6.710
<b>Italphil -</b> Un esemplare da 45 centesimi verde oliva appartenente all'emissione Umberto I del 1889, nuovo con gomma integra e ottimamente centrato, provvisto di certificato Bolaffi qualità 100% e Colla, considerato di qualità “splendida”: quotato in questa condizione sul catalogo Sassone 27.000 euro e offerto con una base di 3.500, ha realizzato 5.100 euro (circa il 19% della quotazione Sassone)
<b>Italphil -</b> Un esemplare da 15 centesimi “violetto” dell'emissione “Augusto” del 1937 proveniente da un unico foglio di 50 esemplari destinato alle Isole dell'Egeo, ma sfuggito alla sovrastampa, nuovo con gomma integra, provvisto di certificato Bolaffi 100% e Colla, offerto a una base di 20.000 euro ne ha realizzati con commissioni 26.400, rispetto a una quotazione Sassone di 80.000 (pari al 33% della quotazione di catalogo)
<b>Italphil -</b> Cartolina speciale imbarcata, in occasione dell'Esposizione generale italiana del 1898 a Torino, sull'aerostato della Società dei Palloni Frenati che effettuava delle ascensioni a pagamento, affrancata con un esemplare da 10 cent e al recto con bollo speciale “STAZIONE AEREA-ESP-TORINO-21-SET-98”, e nota a mano del passeggero “Da più di 400 metri vi scrivo fra cielo e terra mentre il pallone s'innalza….”, a testimonianza del volo (provvista di certificati Colla e Longhi); quotata sul Sassone 10.250 euro, base 3.500 euro, realizzo 4.800 euro (pari a circa il 47% della quotazione Sassone)
<b>Il Ponte Casa d'aste -</b> Il più raro “cosmogramma” delle missioni Apollo, l'ultimo ad essere allunato sul nostro satellite nel 1972 con la missione Apollo XVI (solo 25 esemplari esistenti), stima 32-36mila euro, realizzo 43.750 euro
<b>Roberti Siegel -</b> Il più bel esemplare, dei soli 100 esistenti, del celebre “Jenny capovolto”, il più famoso francobollo americano, tirato per errore nel 1918 con l'aereo capovolto, aggiudicato con commissioni per 1.351.000 dollari (nel 2005 lo stesso esemplare era stato venduto, sempre da Siegel, per 577.000 dollari)
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La quotazioni di catalogo ormai velleitarie. Come ha dichiarato Filippo Ferrario, titolare della casa d'aste Ferrario di Milano, che il 14 e 15 dicembre ha battuto un'asta di filatelia e storia postale con un fatturato di 1.085.650 euro e col 41% di lotti venduti, “le quotazioni di catalogo sono da considerarsi ormai puramente velleitarie e del tutto soggettive, non coincidenti più con la realtà di mercato, registrando scompensi sia in alto che in basse rispetto alle aggiudicazioni, cioè ai reali valori di mercato”. Comunque il trend fa prevedere (ed auspicare) che queste percentuali vadano a consolidarsi trascinando con sé l'intero comparto della collezione italiana. L'anno 2016 si chiude per Ferrario con un inaspettato risultato complessivo di 3.164.150 euro per i soli lotti aggiudicati in asta. Tale risultato si colloca al secondo posto in Italia per il settore filatelia, al solo secondo anno di attività. In quanto all'asta di dicembre, così Ferrario ha commentato: “il settore degli Antichi Stati italiani è andato molto bene, soprattutto per esemplari rari o di grande qualità, in particolare Napoli, Parma e Pontificio. Così l'unica lettera del Regno di Napoli spedita in Canada nel 1859 (ricercate le lettere antiche transoceaniche) da una base da 7.500 euro, ne ha realizzati 9.150. Una fascetta per stampati pluri-affrancata, con il più bell'esemplare conosciuto su documento postale del 3 centesimi grigio rosa della II emissione dello Stato Pontificio, da una base di 15mila euro ne ha realizzati 24.400. Buona performance come sempre per la Posta Aerea del Regno: il suo francobollo più importante, il trittico della Crociera Atlantica del 1933 di Italo Balbo, privo della sovrastampa, perfetto, tirato solo in 80 esemplari, da una base di 20mila euro, ne ha realizzati 27.206 (catalogo 82.500 euro). In ripresa anche la Repubblica italiana, Hong Kong e Cina (l'unica lettera contenente stampati, non affrancata, spedita da Hong Kong nel 1860, diretta in un antico stato italiano, Napoli, da una base di 4mila euro è volata a 18.300). Molto alta la presenza di privati all'asta, scarsa quella di commercianti od operatori del settore, in calo gli acquirenti stranieri in netto aumento quelli italiani”. Infine va evidenziato l'interesse verso le storiche lettere autografate: un rarissimo autografo di Napoleone Bonaparte, offerto a una base di 1500 euro, ne ha realizzati 2.318, mentre una lettera autografa di Nino Bixio scritta dall'isola di Sant'Elena, a bordo del battello Goffredo Mameli, diretta nel Regno di Sardegna, durante il suo rientro in Italia (unica lettera spedita dalla remota isola nell'Atlantico verso un antico stato italiano), da una base di 5mila euro ne ha realizzati 6.710.

Rarità e qualità sono vincenti, ma al giusto prezzo. Il 16 novembre si erano tenute a Roma due aste filateliche presso Italphil, la storica casa d'aste a Piazza Mignanelli 3 dedicata la prima alla collezione “Repetto” (comprendente francobolli pregiati e di grande qualità degli Antichi Stati italiani, del Regno e delle Trasvolate, delle Occupazioni), con un fatturato di 288mila euro e l'87% di lotti venduti, e la seconda alla collezione “A.Aureli” (comprendente storici documenti dei primi voli pioneristici italiani e gli aerogrammi imbarcati in occasione delle più celebri trasvolate italiane degli anni venti e trenta) con un fatturato di 123mila euro col 77% di lotti venduti, per un totale di 411mila euro. “Nel mercato nazionale - afferma Giangiacomo Orlandini, responsabile della casa, e tra i massimi esperti di filatelia internazionale - i settori più ricercati tra gli Antichi Stati italiani rimangono la Sicilia e lo Stato Pontificio, ma esclusivamente verso francobolli di grande qualità e affrancature di importante fascino collezionistico. Ugualmente per il periodo classico del Regno d'Italia, gli esemplari nuovi di grande bella qualità sono venduti tutti, purché vengano offerti al giusto prezzo. È il caso (nella collezione Repetto) di un esemplare da 45 centesimi verde oliva appartenente all'emissione Umberto I del 1889, nuovo con gomma integra e ottimamente centrato, provvisto di certificato Bolaffi qualità 100% e Colla, considerato di qualità “splendida”: quotato in questa condizione sul catalogo Sassone 27mila euro e offerto con una base di 3.500, ha realizzato 5.100 euro con le commissioni, ovvero il realizzo è risultato circa il 19% della quotazione Sassone. Continuano a rivestire pregio collezionistico i pochi rari commemorativi del periodo fascista con “colori diversi”, ovvero normalmente tirati per le Colonie italiane in colori diversi con sovrastampa, ma sfuggiti casualmente alla sovrastampa stessa: è il caso di un esemplare da 15 centesimi “violetto” dell'emissione “Augusto” del 1937 proveniente da un unico foglio di 50 esemplari destinato alle Isole dell'Egeo, ma sfuggito alla sovrastampa, nuovo con gomma integra, provvisto di certificato Bolaffi 100% e Colla, offerto a una base di 20mila euro ne ha realizzati con commissioni 26.400, rispetto a una quotazione Sassone di 80mila, in questo caso il realizzo è risultato pari al 33% della quotazione di catalogo. I realizzi ottenuti dalla dispersione della Collezione “A.Aureli” confermano il trend favorevole in ambito “internazionale” di molti rari documenti di posta aerea italiana con realizzi che si attestano intorno al 40-50% della quotazione Sassone. È il caso della rarissima cartolina speciale imbarcata, in occasione dell'Esposizione Generale Italiana del 1898 a Torino, sull'aerostato della Società dei Palloni Frenati che effettuava delle ascensioni a pagamento. La cartolina, affrancata con un esemplare da 10 cent e al recto con bollo speciale “STAZIONE AEREA-ESP-TORINO-21-SET-98”, riporta la nota a mano del passeggero “Da più di 400 metri vi scrivo fra cielo e terra mentre il pallone s'innalza….”, a testimonianza del volo (provvista di certificati Colla e Longhi). Quotata sul Sassone 10.250 euro e proposta con una base di 3.500 euro, ha realizzato 4.800 euro, un risultato pari a circa il 47% della quotazione Sassone.

Il Ponte Casa d'aste entra in forza nel mondo della filatelia. Il 18 novembre Il Ponte Casa d'aste di Milano (realtà ormai storica negli altri settori del collezionismo) ha battuto una seconda vendita nel settore con un bel catalogo dedicato, oltre alla filatelia, anche alla numismatica. L'intera asta ha totalizzato 331mila euro col 77,5% di lotti venduti (la sola tornata di filatelia ha realizzato 253mila euro col 92% di lotti venduti, “un risultato eccellente per un settore praticamente al debutto”, come dichiarato dai responsabili della Casa). Top lot dell'asta, il più raro “cosmogramma” delle missioni Apollo, l'ultimo ad essere allunato sul nostro satellite nel 1972 con la missione Apollo XVI (solo 25 esemplari esistenti), appartenente al “Personal Preference Kit” dell'astronauta Charles M. Duke, annullato al lancio dal Kennedy Space Center e al rientro a bordo della nave militare USS Ticonderoga, con dichiarazione autografa dello stesso astronauta: offerto con una stima di 32-36mila euro, ne ha realizzati 43.750. Nella stessa vendita sono stati licitati altri affascinanti cosmogrammi delle missioni Apollo, quello volato attorno alla Luna nel 1969 nella storica missione Apollo XI (realizzo 27.500 euro, 214 buste volate), nell'Apollo XII nel 1969 (11.250 euro, 87 buste esistenti ma volate nell'Apollo XV), nel celebre Apollo XIII del 1970 che non riuscì ad allunare per un guasto tecnico (realizzo 26.250 euro, 50 buste volate), nell'Apollo XIV del 1971 (realizzo 13.750 euro, 55 buste circumlunate), nell'Apollo XV del 1971 volate attorno alla Luna (realizzo 1.625 euro, 156 buste volate). In quest'ultima missione sono state trasportate sul Rover lunare 398 cosmogrammi (uno di questi esemplari offerto nella recente asta Ferrario con una base di 4mila euro, ne ha realizzati 4.880).

I numeri parlano da sé. Le più prestigiose rarità filateliche hanno mercato a sé stante e quelle pochissime volte che appaiono sul mercato bruciano i realizzi precedenti. Un esempio del 2016 vale per tutti. Durante l'Esposizione filatelica mondiale di New York, dal 28 maggio al 4 giugno scorso, la statunitense Robert Siegel ha battuto all'asta il più bel esemplare, dei soli 100 esistenti, del celebre “Jenny capovolto”, il più famoso francobollo americano, tirato per errore nel 1918 con l'aereo capovolto. In una sala strapiena (era presente pure la nipote dello scopritore della varietà, William T. Robley) il francobollo, icona della filatelia mondiale, è stato aggiudicato con commissioni per 1.351.000 dollari, mentre nel 2005 lo stesso esemplare era stato venduto, sempre da Siegel, per 577mila dollari.

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