di Gianni Dragoni
Coronavirus, Alitalia: crollo verticale dei ricavi per lockdown
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Si riparte. I voli per ora sono pochi, ma si sta comodi. I passeggeri non sono più schiacciati come sardine. Alitalia riprende a volare e rispetta, dice la compagnia, la distanza di almeno un metro tra ogni posto occupato. Per rispettare quest’obbligo non è sufficiente tenere vuoto il sedile in mezzo ogni tre posti, quello che è lo spauracchio della Iata e di Ryan O’Leary, l’a.d. della low cost Ryanair.
Alitalia ha misurato le distanze con il metro: gli aerei potranno essere riempiti al massimo per metà dei posti, è il caso dei grandi Airbus 330 per voli transatlantici, che hanno 256 o 262 posti, o dei piccoli Embraer per voli regionali, che hanno 88 o 100 posti. Ma il minimo è un terzo dei posti occupabili, solo 60 sui 180 degli Airbus 320che anni fa sono stati “densificati”, era il periodo della gestione Etihad, quando era presidente Luca Cordero di Montezemolo.
Alitalia ha annunciato che dal 2 giugno aumenterà i voli rispetto al minimo toccato in maggio, il 36% in più, farà 30 rotte da 25 aeroporti, dei quali 15 in Italia e dieci all’estero. In aprile, dice la compagnia, l’attività si era ridotta al 10% rispetto all’aprile 2019, nei primi 15 giorni di maggio era il 12% dell’anno scorso.
Il 2 giugno ripartirà il collegamento diretto da Fiumicino per New York, che è stato sospeso dal 5 maggio per scarso traffico. Un volo al giorno di andata e uno di ritorno. Il primo sarà fatto con un Airbus 330 che decollerà alle 10:40 del 2 giugno e arriverà all’aeroporto Jfk alle 14:25 locali. Sul sito di Alitalia è rimasto disponibile un solo posto in economica, costa 1.189,75 euro solo per l’andata, tariffa Economy Flex.
Quello per New York è l’unico collegamento intercontinentale diretto fatto da Alitalia. Potranno essere impiegati aerei Airbus 330 o i Boeing 777, che hanno 293 posti (ce n’è uno con 382 posti, modello 777-300, ma dovrebbe essere restituito a Etihad perché troppo costoso). La flotta comunque è in via di ridefinizione, gli aerei di lungo raggio da 26 scenderanno a 20, stando a quanto annunciato dal commissario, Giuseppe Leogrande.
In alternativa si può andare a New York facendo scalo a Parigi, con Alitalia la prima tratta e con Air France da Parigi a New York. Il prezzo minimo indicato sul sito della compagnia per partire il 2 giugno è di 1.806,15 euro sola andata (tariffa Economy Flex).
Già da oggi aumentano i voli, in prevalenza sono da Roma Fiumicino, poi da Milano Malpensa. L’aeroporto di Linate invece è chiuso, tranne che per i voli privati, in base al decreto del ministro dei Trasporti di concerto con il ministro della Salute del 17 maggio, valido fino al 2 giugno. Il ministro, dice il decreto, ha «ritenuto di dover limitare il traffico aereo da e per l’aeroporto di Milano Linate, sulla base delle osservazioni svolte dalla società di gestione Sea Spa, con nota n. 5183 del 6 maggio 2020, ai soli servizi di aviazione generale» (cioè voli privati). In pratica, Sea ha deciso di concentrare il traffico su Malpensa. Restano chiusi al momento anche gli scali di Verona, Brindisi, Reggio Calabria, Trapani. Bergamo e Firenze hanno appena riaperto con il decreto del 17 maggio.
Alitalia ha detto che da oggi da Roma, dopo aver aumentato i collegamenti con Cagliari (da 4 a 6 al giorno tra andata e ritorno), aumenterà i voli con Catania e Palermo (da 6 a 8 al giorno). In giugno la compagnia collegherà Fiumicino con Alghero, Bologna, Bari, Genova, Lamezia Terme, Milano (non ha indicato quale scalo, per adesso i voli sono solo con Malpensa «fino alla riapertura di Linate»), Napoli, Olbia, Pisa, Torino, Venezia. Per l’estero in giugno da Fiumicino ci saranno voli per Barcellona, Madrid, Francoforte, Monaco, Parigi, Londra, Bruxelles, Ginevra, Zurigo.
I voli Milano-Roma adesso ci sono solo da Malpensa, 8 al giorno. La compagnia ha detto che in giugno da Malpensa farà anche due voli al giorno andata e ritorno con Bari, Catania e Palermo («salvo eventuali proroghe delle restrizioni per la Sicilia attualmente in vigore») e quattro collegamenti al giorno in continuità territoriale in Sardegna con Cagliari, Alghero e Olbia (cioè due voli di andata e due di ritorno per ognuna di queste destinazioni). Da Malpensa insomma non si volerà all’estero.
Quanto ai posti sugli aerei, sugli altri Airbus della famiglia A320, di solito impiegati per voli nazionali e in Europa, i posti utilizzabili con il distanziamento minimo di un metro sono il 37-38% del totale, tranne per gli A320 “densificati” a 180 posti, nei quali ne sono utilizzabili solo 60, come già detto.
L’obbligo di distanza di 1 metro a bordo è stato previsto dagli ultimi due Dpcm di Giuseppe Conte (26 aprile e 17 maggio) approvati dal governo ed è valido fino al 2 giugno. Ma potrebbe essere prorogato. Negli ultimi giorni è stato emesso anche un provvedimento dell’Enac, un “Notam”, che prescrive a tutte le compagnie che volano in Italia di uniformarsi a questa regola.
Sul tema però c’è una certa confusione, come dimostra il caso dell’aereo Wizz Air arrivato a Bergamo il 18 maggio da Sofia con 113 passeggeri, secondo quanto annunciato e publbicato sui giornali. Se fosse così sarebbero più di quanti consentiti dal velivolo se si rispetta il distanziamento tra i passeggeri. La compagnia ungherese ha Airbus320 e 321, con capienza da 180 a 239 posti. Secondo indiscrezioni anche per questo sarebbe partito dall’Enac il richiamo a tutte le compagnie operanti in Italia a rispettare l’obbligo di un metro di distanza tra i passeggeri. L’Enac, interpellato dal Sole 24 Ore, ha detto che il volo Wizz Air è arrivato con 66 passeggeri ed è ripartito con 78, tra cui alcuni familiari che possono viaggiare vicini, rispettando le norme sulla distanza. Chissà chi ha ragione.
Gianni Dragoni
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