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Il Medio Oriente in trance – Notturno, il documentario di Gianfranco Rosi

di Federica Polidoro

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Il regista, che nel 2013 vinse il Leone D’Oro con “Sacro G.R.A”, è di nuovo in concorso con il documentario ancora più estremo e che ha richiesto tre anni di lavoro

9 settembre 2020
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1' di lettura

Nel 2013 Rosi vinse il Leone D'Oro con Sacro G.R.A.. Era la prima volta per un documentario. Anche essere in concorso. Nel 2016 fu il Festival di Berlino a dedicargli il massimo riconoscimento e Fuocoammare finì per essere candidato agli Oscar tra i migliori documentari. Il regista è di nuovo in concorso con il documentario ancora più estremo, Notturno.

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Una serie di quadri scollegati si alternano sul paesaggio umano, urbano e naturale nei paesi tra Iran, Kurdistan, Siria e Libano, dove le madri piangono i figli torturati a morte, i pazienti di un manicomio inscenano la guerra tra Isis e ribelli siriani e gli orfani disegnano la caduta di Raqqa.

La violenza è solo un elemento di sfondo di un paesaggio rarefatto come un pianeta alieno, dove i suoni sono sordi e il rosso all'orizzonte non è mai l'alba, ma la guerra di tutti i giorni. Ci sono voluti tre anni per portare a termine un progetto che segna l'ingresso del genere in una nuova era linguistica.

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