di Giorgio dell'Orefice
Dal campo alla tavola, il made in Italy diventa digitale
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Subito una vetrina per oltre un centinaio di aziende agricole, in prospettiva un vero e proprio marketplace con magazzino in comune e possibilità di acquistare diversi prodotti con un unico scontrino e un'unica spedizione.
È il senso del progetto “Dal campo alla tavola” realizzato da Cia-Agricoltori italiani con il sostegno di J.P. Morgan per mettere a disposizione delle imprese agricole uno strumento agile, intuitivo ed efficace per dare impulso al mercato agroalimentare che se, da un lato, nel 2020 ha continuato a lavorare, produrre ed esportate, dall'altro, ha registrato una flessione del valore aggiunto del 3,8%.
La piattaforma “Dal campo alla tavola” ha aperto alle imprese la possibilità di iscriversi lo scorso 19 febbraio e in meno di un mese ha già superato la soglia delle 100 adesioni. Al momento con una quota del 30% il prodotto più presente sulla piattaforma è il vino e a seguire olio d'oliva, farine e conserve di frutta vegetali ognuno con una quota del 10% circa.
«I consumatori – spiegano alla Cia – già da qualche anno tendevano a instaurare una relazione digitale con le aziende. Un trend rafforzato dall'esperienza del lockdown che ha rafforzato il fenomeno della spesa online. Nel 2020 si è registrata una crescita del 134% degli acquisti di generi alimentari sul web con picchi del +300% tra fra marzo e aprile e del +183% nel corso delle festività natalizie».
«Secondo una nostra survey – ha spiegato il responsabile agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini – i consumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni incrementeranno lo shopping di cibo online del 95%».
«L'utilizzo di piattaforme di e-commerce – ha aggiunto la docente di Comunicazione e Marketing all'Università Tor Vergata di Roma, Simonetta Pattuglia – è diventato anche trasversale a livello generazionale alla luce dei mutamenti negli stili di vita con 7 milioni di smart worker nel corso del lockdown, Dad e spesa per i genitori più anziani ordinata sul web dai parenti più hi tech».
Il rapido sviluppo con l'incremento di richieste ha spinto il mondo produttivo a investire con più convinzione nel digitale, con la finalità di creare community di consumatori che diventino ambassador dei loro acquisti su internet.Fra i diversi modelli di business esistenti (paniere proprietario del produttore, partnership territoriali, Gdo e grandi portali internazionali), Cia ha ritenuto strategico investire in una piattaforma a livello nazionale, che permetta a tutte le aziende – soprattutto quelle che non potrebbero gestire un e-commerce in autonomia – di vendere a un prezzo congruo, recuperando così sulla catena del valore. Con l'aggregazione di un ampio numero di produttori, si potranno offrire panieri molto diversificati ai consumatori, garantendo la sicurezza nei pagamenti e una logistica sostenibile.
«Gli imprenditori agricoli del nostro Paese – ha commentato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – hanno fatto sforzi incredibili sin dall'inizio dell'emergenza Covid-19 sia per assicurare gli approvvigionamenti necessari al Paese di cibo sano e di qualità, sia per tenere in piedi l'economia delle loro aziende. Occorre ora sostenerne la ripresa con iniziative concrete tagliate sulle nuove tendenze di acquisto e consumo agroalimentare e focalizzate, quindi, sul boom che ha registrato l'e-commerce nel 2020. Infine occorre rilanciare in modo evidente il valore dei sistemi produttivi territoriali e la qualità dei prodotti regionali. Anche online invitiamo a comprare italiano».
Giorgio dell’Orefice
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