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L'app economy vola su Apple: giro d'affari da 519 miliardi solo nel 2019

di Biagio Simonetta

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(Reuters)

(Reuters)

È l’enorme giro d’affari che traspare dall'ultimo studio sull'App Store di Apple. L’85% viene incassato da sviluppatori di terze parti e da aziende grandi e piccole

16 giugno 2020
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4' di lettura

Un giro d'affari pazzesco. È quello che traspare dall'ultimo studio sull'App Store di Apple, che conferma come l'app economy sia ormai un settore molto fiorente. Nel solo 2019, tutto ciò che ruota attorno alle applicazioni dell'ecosistema Apple ha mosso 519 miliardi di dollari in pagamenti e vendite. I dati sono quelli forniti da un nuovo studio condotto da economisti indipendenti di Analysis Group, che hanno fotografato un settore in crescita continua da anni.

Sull'App Store, marketplace ormai storico con oltre due milioni di app e più di mezzo miliardo di persone che lo visitano ogni settimana in 175 Paesi, le categorie più redditizie del 2019 sono risultate: le app per il mobile commerce (m-commerce), quelle per beni e servizi digitali, e la pubblicità in-app.

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Lo studio di Analysis Group rivela che i pagamenti diretti fatti da Apple agli sviluppatori rappresentano solo una piccola parte del totale quando si considerano le vendite generate da altre fonti, come i beni e i servizi fisici. Perché alla fine dei giochi Apple trattiene solo una commissione sulle transazioni associate a beni e servizi digitali. E quindi oltre l'85% dei 519 miliardi di dollari totali viene incassato da sviluppatori di terze parti e da aziende grandi e piccole.

A fare la differenza, chiaramente, sono i numeri, con gli big che catalizzano il mercato e i piccoli che provano a farsi largo in una competizione sempre più agguerrita.

Le parole di Cook
«L'App Store – ha spiegato Tim Cook, commentando i dati dello studio - è dove innovatori e sognatori possono dare vita alle proprie idee, e dove gli utenti possono trovare strumenti sicuri e affidabili per migliorare la propria vita.

In un momento difficile e preoccupante come quello che stiamo vivendo - continua Cook - l'App Store continua a offrire opportunità per l'imprenditorialità, la salute e il benessere, l'istruzione e la creazione di posti lavoro, aiutando le persone ad adattarsi rapidamente a un mondo che sta cambiando.

Ci impegniamo a fare ancora di più per sostenere la comunità globale dell'App Store, dai singoli sviluppatori in ogni angolo del mondo fino alle aziende con migliaia di dipendenti, perché possa continuare a promuovere l'innovazione, creare lavoro e favorire la crescita economica per il futuro».

Le categorie migliori
Del totale di 519 miliardi di dollari mossi dall'ecosistema dell'App Store nel 2019, lo studio ha rilevato che le vendite di beni e servizi fisici hanno rappresentato la quota maggiore, pari a 413 miliardi.

All'interno di questa categoria, le app di m-commerce hanno generato la maggior parte delle vendite, con al primo posto le app di vendita al dettaglio a quota 268 miliardi di dollari. Queste ultime includono le app che offrono una versione digitale di negozi fisici, come H&M e Zara, nonché marketplace virtuali che vendono beni fisici, come Yoox (mentre è esclusa la consegna di generi alimentari, che è una categoria a sé).

Tra le maggiori fonti di vendite di beni e servizi fisici rientrano altri tipi di app di m-commerce. Le app di viaggio, incluse booking.com e Airbnb, hanno registrato transazioni per 57 miliardi di dollari. Le app di corse a pagamento in auto come Uber e Free Now hanno generato vendite per 40 miliardi, e quelle di food delivery come Deliveroo e UberEats hanno totalizzato 31 miliari.

I servizi digitali
Le vendite e i pagamenti associati a beni e servizi digitali hanno generato 61 miliardi di dollari; questa categoria include le app per lo streaming di musica e video, fitness e istruzione, ebook e audiolibri, quotidiani e riviste, e servizi di incontri.

I giochi, cioè la tipologia di app più scaricata nel 2019, sono stati la principale fonte di pagamenti e vendite in questa categoria. I giochi degni di nota del 2019 includono “Mario Kart Tour”, che è stato il più scaricato nel 2019, e “Sky: Children of the Light” dell'indipendente thatgamecompany, che è stato nominato Gioco dell'anno 2019 per iPhone da Apple.

Le vendite derivanti dalle pubblicità in-app ammontano a 45 miliardi di dollari, e il 44% deriva dai giochi. Le app diverse dai giochi che generano cospicue vendite da pubblicità in-app sono spesso gratuite, come Twitter e Pinterest, ma includono anche app che offrono accesso ai contenuti tramite acquisti in-app, come The New York Times e Dazn.

Sarà un 2020 diverso?
Dallo studio sono emersi anche un po' i nuovi trend imposti dalla pandemia. In seguito alle norme di distanziamento fisico imposte dal Covid-19, le persone hanno cambiato stile di vita e trascorrono più tempo utilizzando i propri dispositivi mobili.

Le app social permettono ad amici e parenti di rimanere in contatto, mentre le app per l'istruzione e per la collaborazione aziendale aiutano studenti e dipendenti ad adeguarsi alle interazioni da remoto. Le app per la consegna di cibo e generi alimentari hanno beneficiato dell'aumento della domanda da parte dei consumatori; viceversa, le app legate ad attività che hanno subito restrizioni, o che richiedono un'interazione di persona, hanno registrato un brusco calo.

Molti negozi fisici hanno adottato il mobile commerce, tra questi anche realtà che senza l'alternativa di una piattaforma digitale sarebbero probabilmente state costrette a chiudere. I dati sul 2020, insomma, potrebbero essere diversi in fatto di trend e settori emergenti. Ma proprio la pandemia potrebbe aver dato un'ulteriore scossa all'app economy.

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