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Ecco i comuni che fanno cassa ospitando le scorie nucleari

di Jacopo Giliberto

Cani robot per creare il più grande sito di scorie nucleari in Ue

L’elenco della settantina di Comuni che ospitano impianti atomici cui vanno i 30 milioni di compensazioni decise dal Cipe. In testa Saluggia (Vercelli)

24 dicembre 2020
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4' di lettura

Fare cassa con le scorie nucleari. Mentre si cerca ancora una collocazione per costituire un deposito nazionale dove riunire quello che oggi è disperso in una ventina di depositi atomici minori, ci sono Comuni che gioiscono per il fatto di avere in casa le scorie delle vecchie centrali nucleari spente, dei reattori dismessi, delle istallazioni piene di materiali radioattivi. In tutto sono in arrivo quasi 30 milioni con cui una settantina di Comuni pagano gli stipendi agli impiegati comunali, finanziano rassegne artistiche, aiutano le famiglie povere, asfaltano le strade, piantano le petunie nelle aiole in piazza e così via.

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Per il bilancio del Comune di Saluggia, 4.100 abitanti nella pianura vercellese, una compensazione nucleare di circa 4,6 milioni (2,3 milioni relativa al 2018 e 2,27 per il 2019) è una manna. Invece il Comune di Caorso, 4.700 abitanti a ridosso dell’argine piacentino del Po, dovrà accontentarsi di circa 1,6 milioni (805mila euro del 2018 e 785mila per il 2019) da quando la Sogin, la Spa pubblica dello smantellamento delle centrali nucleari, ha tolto e mandato al ritrattamento le scorie della grande centrale atomica in dismissione. Invece i 3,6 milioni del 2018 assegnati al Comune di Roma sono sì un contributo apprezzabile ma quasi una secchiata d’acqua in un bilancio municipale grande come un mare di circa 20 miliardi di euro.

La ripartizione dei fondi è decisa ogni anno dai ministri del Cipe (il Comitato interministeriale di programmazione economica) che in questi giorni ha cambiato anche nome in Cipess perché ha aggiunto anche lo sviluppo sostenibile nella sua definizione. Il Cipe (o Cipess) nelle scorse settimane ha esaminato i dati del censimento dell’ispettorato sulla sicurezza nucleare Isin e ha approvato le delibere di ripartizione delle compensazioni atomiche per gli anni 2018 e 2019. Totale ripartito tra una settantina di aventi diritto: 29,59 milioni tra l’annualità 2018 (14.978.103 euro) e il 2019 (14.620.313 euro).
Le variazioni dipendono dalle quantità dei rifiuti nucleari, che varia con il tempo (una parte della radioattività decade e sparisce) ma anche con gli spostamenti dei materiali contaminati e con i processi di ritrattamento. La suddivisione del Cipe è condotta in base alle quantità di rifiuti radioattivi.

In testa Saluggia, in coda Bosco Marengo

La settantina di località vede in testa per quantità di scorie (e di compensazioni) l’area di Saluggia che ha l’impianto Eurex e il deposito nucleare Avogadro. I 4,6 milioni per il 2018 e i 4,55 milioni per il 2019 vanno ripartiti tra molti enti. In testa c’è il Comune di Saluggia che ospita le due istallazioni atomiche, ma contributi vanno anche alla Provincia di Vercelli (1,16 più 1,13 milioni), e in misura minore ai Comuni vicini fra le province di Vercelli e di Torino come Cigliano, Crescentino, Lamporo, Livorno Ferraris, Rondissone, Torrazza Piemonte e Verolengo.

Poi ci sono le quattro grandi centrali atomiche di Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza) Latina e Garigliano (Sessa Aurunca, Caserta), cui vanno in tutto fra i 3 e i 3,5 milioni.
Nel caso di Trino Vercellese oltre al Comune (797mila e 778mila euro per annualità) un contributo importante va ancora alla Provincia di Vercelli con quasi 400mila euro per annualità e ancora, con un piccolo contributo, al Comune di Livorno Ferraris già beneficiario per gli impianti di Saluggia.
Circa 2,2 milioni in totale per le due annualità vanno a Roma per gli impianti Enea della Casaccia, più di 3 milioni agli impianti Itrec di Rotondella (Matera) dove il Comune ha circa 1,5 milioni totali per le due annualità ma altri fondi vanno alla Provincia e ai Comuni di di Nova Siri, Policoro e Tursi.
Le istallazioni europee dell Ccr-Jrc di Ispra (Varese) raccolgono compensazioni per circa 1,7 milioni da dividere tra il Comune di Ispra, la Provincia di Varese e gli altri Comuni confinanti o dirimpettai Angera, Belgirate, Brebbia, Cadrezzate, Lesa, Ranco, Travedona-Monate.
Circa 550mila euro in tutto spettano per la presenza delle istallazioni della Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (Alessandria).
Fra tutti, il contributo nucleare in assoluto più piccolo è quello destinato al Comune di Roccamonfina (Caserta), interessanto a distanza dalla centrale atomica di Sessa Aurunca: per il 2018 ha una spettanza di 15,73 euro che per il 2019 (con lo smantellamento di parte degli impianti) sono scesi a 15,35 euro. Il valore di una bottiglia di whisky di una buona marca commerciale.

Le istituzioni: il sottosegretario Morassut e Pernice (Isin)

Commenta Roberto Morassut, sottosegretario al ministero dell'Ambiente che segue con competenza il tema delle scorie atomiche: «Con la ripartizione dei fondi del 2018 e del 2019 il Governo ha colmato un ritardo in un campo delicatissimo come quello delle compensazioni ai Comuni che ospitavano centrali nucleari e hanno tutt'ora sul loro territorio depositi temporanei di materiali radioattivi. Abbiamo lavorato per sbloccare le risorse e, grazie al dialogo avviato con i territori, confido anche che si siano poste le basi per comporre controversie e contenziosi sorte in tema di compensazioni. Resta naturalmente in campo il tema chiave della individuazione del sito per il deposito unico nazionale previsto dalla normativa italiana ed europea. Credo sia una sfida non più rimandabile. Una sfida di trasparenza di cui questo governo, dopo troppi anni, si farà carico». Questa frase conclusiva è un segnale importante da cogliere.
Aggiunge Maurizio Pernice, direttore dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare: «L'impegno dell'Isin è garantire la mappatura precisa e puntuale dei siti che custodiscono materiali con rilevanza radiologica, siano essi di provenienza dalle ex centrali che da altre fonti. Il nostro obiettivo è velocizzare ulteriormente il processo di acquisizione dei dati al fine di fornire ogni anno una “fotografia” attuale della situazione. In particolare, l'inventario dei rifiuti detenuti dalle ex centrali e degli impianti del ciclo del combustibile consentirà al governo di operare una ripartizione dei fondi più pertinente, aggiornata e, soprattutto, tempestiva possibile».

L’elenco di tutti i Comuni cui sono dati contributi atomici

Provincia di Vercelli: Saluggia, Costanzana, Fontanetto Po, Livorno Ferraris, Cigliano, Crescentino, Lamporo, Trino, Palazzolo Vercellese, Ronsecco Tricerro.
Provincia di Torino: Rondissone, Torrazza Piemonte, Verolengo.Provincia di Alessandria: Camino, Morano sul Po.
Provincia di Latina: Latina, Casterlforte, Cisterna di Latina, Minturno, Santi Cosma e Damiano.
Provincia di Roma: Nettuno, Roma, Anguillara Sabazia, Campagnano di Roma, Fiumicino, Formello.
Provincia di Piacenza: Caorso, Cortemaggiore, Monticelli d'Ongina, Piacenza, Pontenure, San Pietro in Cerro.
Provincia di Lodi: Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d'Adda.
Provincia di Caserta: Sessa Aurunca, Cellole, Galluccio, Rocca d'Evandro, Roccamonfina.
Provincia di Matera: Rotondella, Nova Siri, Policoro, Tursi.
Provincia di Varese: Ispra, Angera, Brebbia, Cadrezzate, Ranco, Travedona-Monate.
Provincia Verbano Cusio Ossola: Belgirate, Lesa.
Provincia di Alessandria: Bosco Marengo, Alessandria, Basaluzzo, Casal Cermelli, Fresonara, Frugarolo, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Predosa, Tortona.


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