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Moda, al fondo del colosso francese Lvmh il controllo dei sandali Birkenstock

di Giulia Crivelli

Birkenstock, i sandali tedeschi passano nelle mani di Lvmh

L-Catterton acquisisce la maggioranza dell’azienda tedesca - Un’operazione da 4 miliardi che conferma l’interesse dell’alta gamma per i marchi di abbigliamento e accessori superfunzionali

26 febbraio 2021
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3' di lettura

Da sandalo tedesco per antonomasia – comodo ma non esattamente glamour – a oggetto del desiderio di chi segue la moda e i marchi di alta gamma in particolare (nella foto in alto, la sfilata della maison Valentino in cui si videro i sandali frutto della collaborazione con Birkenstock voluta dal direttore creativo Pierpaolo Piccioli). L’acquisizione della maggioranza di Birkenstock da parte di L-Catterton, fondo di investimento controllato da Lvmh , il più grande gruppo del lusso al mondo, conferma due tendenze. La prima è l’interesse delle aziende di lusso “tradizionale” a prodotti dei settori casualwear, sportswear e leisurewear, che offrono abbigliamento e accessori funzionali, pratici ma di altissima qualità. Non solo tute e sneaker, per intenderci. La seconda tendenza, strettamente legata alla prima, è che sono i consumatori, anche quelli del lusso, a chiedere questi prodotti “comodi”. E non è escluso che un anno di pandemia e una crescita esponenziale del lavoro da casa abbia ulteriormente accelerato la “casualizzazione” in corso da molti anni in tutto il mondo, a iniziare dagli Stati Uniti, dove è nato, non a caso, il “casual Friday” e dove c’è stato il primo caso di banca (Goldman Sachs) che ha tolto l’obbligo di cravatta in ufficio, cambiando un dress code che sembrava intoccabile.

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I dettagli dell’operazione
L'operazione è stata annunciata al quotidiano economico-finanziario tedesco Handelsblatt dall'amministratore delegato di Birkenstock, Oliver Reichert, che non ne ha però svelato il prezzo, indicato dagli analisti intorno a 4 miliardi di euro. A concludere l'accordo è stato L- Catterton, veicolo d'investimento legato al colosso francese Lvmh (che ha in portafoglio quasi cinquanta maison del lusso, tre le quali Louis Vuitton, Dior, Fendi, Bulgari e – ultima acquisizione in ordine di tempo – Tiffany), insieme al fondatore, ceo e presidente del gruppo Bernard Arnault. «Otterremo un eccellente accesso al mercato asiatico tramite i nuovi comproprietari e potremo proseguire la nostra crescita a un ritmo accelerato», ha dichiarato Reichert.
Nel 2019 il fatturato di Birkenstock aveva raggiunto i 720 milioni di euro e il 2020 era stato di recente definito dai vertici «un anno record nella nostra storia di 250 anni, nonostante la pandemia», secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Wwd.

Impresa famigliare
La notizia anticipata dall'ad è stata confermata da un comunicato in cui si precisa che la maggioranza della società è stata acquistata dai fondi L-Catterton e da Financière Agache, finanziaria della famiglia Arnault. Anche nella nota non si fa alcun accenno al prezzo. I due proprietari, Christian e Alex Birkenstock, vedono L Catterton e Financière Agache come partner «con la stessa visione strategica e a lungo termine della famiglia». «Aiuteremo Birkenstock a realizzare il suo grande potenziale di crescita», ha affermato Bernard Arnault.

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Birkenstock per Celine

La storia dell’azienda
Birkenstock ha già conosciuto diverse vite: da produttore di solette ortopediche si è convertito ai sandali dall'aspetto piuttosto rustico gradito agli hippie, guadagnandosi poi progressivamente il suo posto nelle vie della moda, nelle sfilate e ai piedi delle star. Il gruppo ha rinnovato le collezioni, lanciando modelli dai colori più allegri e collaborando con maison come Paco Rabanne, Valentino o Céline che hanno recentemente rivisitato la Birkenstock in una versione in pelliccia (il “Furkenstock”). L Catterton, fondo nato nel 2016 e con sede negli Stati Uniti, ha già in portafoglio marchi come Ba & sh, Pepe Jeans e il brand di capispalla Jott.

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