di Silvia Malagoli e Zelia Rossi*
Lisetta Carmi, Scarico merci, dalla serie Genova-Porto, 1964. © Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
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Lisetta Carmi, classe 1934, è la protagonista della nuova esposizione personale «Renée», inaugurata il 22 ottobre 2020 alla Galerie Ciaccia Levi di Parigi (fino al 23 gennaio), da poco trasferitasi nell'elegante quartiere del Marais e diretta da Antoine Levi e Nerina Ciaccia.
Renée è uno dei soggetti ritratti durante la notte di Capodanno del 1965, momento che ha segnato l'incontro di Lisetta Carmi per la prima volta con la comunità dei travestiti di Genova. Da quell'occasione è nato un rapporto di forte amicizia e fiducia che ha permesso all'artista di realizzare un intero reportage sulla loro vita quotidiana: «Li ho subito sentiti come essere umani che vivono e soffrono tutte le contraddizioni della nostra società come minoranza ricercata da una parte e respinta dall'altra».
Le opere in mostra provengono dall'archivio di Lisetta Carmi, situato a Genova e gestito da Giovanni Battista Martini della galleria genovese Martini & Ronchetti. L'unico rappresentante dell'artista in Italia è, appunto, Martini, il quale ha avviato un'esclusiva collaborazione con la galleria francese Ciaccia Levi.
“La serie più richiesta è ovviamente quella sui travestiti – afferma Nerina Ciaccia –, ma c'è un interesse crescente anche per le altre serie, come per esempio quella sui camalli e sul porto di Genova, quella sull'Italsider e la serie sulla Sardegna, che sarà oggetto di una personale al MAN di Nuoro a dicembre di quest'anno” (rimandata per l'emergenza Coronavirus, ndr).
L'esposizione che verrà allestita a Nuoro conferma la crescente attenzione che il mondo istituzionale sta mostrando nei confronti dell'artista, interesse maturato soprattutto a partire dall'importante personale inaugurata il 13 novembre 2015 presso Palazzo Ducale di Genova , sua città d’origine: “Lisetta Carmi. Il senso della vita. Ho fotografato per capire”. La mostra ha voluto omaggiare l'intero percorso creativo della fotografa, presentando il più alto numero di opere mai esposte, ben 220 immagini.
Lisetta Carmi, dalla serie I Travestiti, 1969. © Aste Boetto
La curiosità che il lavoro di Lisetta Carmi suscita tutt'oggi è dovuta anche agli sforzi di Giovanni Martini. Nonostante non esista ancora un catalogo ragionato, le azioni del gallerista sono indirizzate allo studio e alla valorizzazione della ricerca artistica della Carmi: «Le serie fotografiche divenute famose sono molteplici, ma hanno tutte un denominatore comune: sono utilizzate come strumento per la ricerca della verità» ha commentato Martini. «Ed è questo che rende il suo lavoro, una ricerca apprezzata tutt'oggi: i messaggi che elabora e i temi affrontati da Lisetta Carmi sono ora più che mai contemporanei. Un esempio è rappresentato dalla serie sui travestiti dei vicoli genovesi su cui recentemente sono stati pubblicati importanti articoli su riviste internazionali come Frieze e Foam , con diverse pagine di approfondimento sul tema dell'identità di genere».
Lisetta Carmi, Renée, dalla serie I travestiti, 1965-1970. © Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
Anche a livello internazionale esiste nei confronti del lavoro di Lisetta Carmi un importante interesse da parte di istituzioni ed enti pubblici, come dimostra l'acquisto avvenuto l'anno scorso di alcune stampe della serie dei «Travestiti» da parte del Nouveau Musée de Montecarlo e del Musée d'Art Moderne er Contemporaine Saint-Etienne Metropole . Sul mercato la prima scelta passa in galleria, ma i prezzi raggiunti rimangono riservati. Il mercato secondario, invece, fatica ancora ad ottenere risultati particolarmente rilevanti. Dall'analisi dei dati Artnet e Artprice risulta che dal 2008 ad oggi sono stati battuti in asta solamente 16 pezzi, con un 37,5% di invenduto. Nonostante questo, i dati restituiscono un leggero innalzamento delle vendite negli ultimi due anni e un risultato d'asta che conta un buon 65% di opere vendute sopra il range di stima. La serie dei «Travestiti» si conferma la più apprezzata, con un fatturato di 7.792 euro che costituisce il 63% del fatturato totale dell'ultimo decennio. Fa parte di questa serie il top lot, battuto per 2.200 euro, al netto dei diritti d'asta, durante la vendita del 25 maggio 2020 presso Aste Boetto di Genova. L'asta si è svolta online e, dopo pochi rilanci, ad aggiudicarsi la stampa vintage firmata è stato un acquirente milanese. Il responsabile dell'asta si è dichiarato soddisfatto del risultato, considerando che fino a qualche anno fa le opere dell'artista andavano spesso invendute.
Lisetta Carmi, Venezuela, dalla serie Viaggi, 1969 . © Lisetta Carmi- Martini & Ronchetti
Dati i molteplici temi affrontati dall'artista, il tipo di collezionismo che attrae è tra i più variegati, in quanto, afferma Martini, «Il lavoro di Lisetta va oltre la fotografia; racchiude un messaggio complicato che richiede tempo per essere compreso. Al lavoro di Lisetta non si avvicina solo il collezionista di fotografia, ma chi entra in una dimensione totale dell’arte».Tra i collezionisti della Carmi c'è lo storico dell'arte Giuseppe Garrera, che possiede diverse sue fotografie. Alcune stampe fanno parte della serie «Travestiti», altre compongono un nucleo realizzato dall'artista presso la Galleria del Deposito, che rappresentano Lucio Fontana nell'atto di realizzare il suo famoso «Ambiente Spaziale» del 1967. Ma attenzione quando si acquista un suo scatto, consiglia Garrera: «Vi sono moltissime ristampe perché lei all'inizio non ha curato molto la tiratura. È dunque necessario osservare il tipo di stampa. Occhio a quelle precedenti al successo. Bisogna verificare che le ristampe siano autorizzate, firmate e datate».
* ha collaborato Adriana Ruggeri. Tutte allieve della XVIII edizione del Master in Economia e Management dell'Arte e dei Beni Culturali di Milano - 24Ore Business School
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