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Nell’operazione «Leonardo» il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino ha scoperto la sottrazione di circa 8 milioni di euro a 16 correntisti da parte di un promotore finanziario, attraverso l’utilizzo di moduli firmati in bianco o con firme falsificate, o facendo credere di investire in strumenti finanziari nazionali o esteri. Le somme sottratte sono state utilizzate in parte per l’acquisto, la vendita e la permuta di orologi di beni di lusso e in parte trasferiti a società.
Nell’operazione «Collecteurs 13» il nucleo di polizia economico-finanziaria di Firenze insieme alla gendarmeria francese ha arrestato 19 persone, ritenute responsabili di riciclaggio internazionale di denaro e di valori di provenienza illecita. Sono stati sottoposti a sequestro 550mila euro in denaro contante, un quantitativo di oro pari a oltre un milione di euro, numerosi orologi di lusso e dieci autovetture.
Nell’operzione «Disclosure» il nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di denaro, beni mobili e immobili di circa 43,8 milioni di euro, nei confronti di una società bolognese, del relativo rappresentante legale e di suo padre. L’indagine ha fatto emergere un autoriciclaggio attraverso quattro fiduciarie. Il denaro oggetto di sequestro è stato utilizzato anche per l’aumento di capitale di una Spa.
Nell’operazione «Panni sporchi» il nucleo di polizia economico-finanziaria di Como, coordinato dalla Procura locale, ha denunciato a piede libero 19 persone e sequestrato 36 Kg di oro, 660mila euro in contante e 5 autovetture. I vertici dell’organizzazione gestivano oltreconfine intermediari finanziari, curando il trasferimento dei fondi versati in conti correnti presso banche elvetiche o il deposito in cassette di sicurezza.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Livorno ha accertato 28 episodi di truffa in simulate vendite di case, alberghi e terreni del valore complessivo di 150 milioni di euro, per i quali gli indagati avevano riscosso anticipi di spesa senza poi effettuare le trattative con soggetti economici stranieri, di cui millantavano l’interesse all’acquisto, procurando danni a 53 vittime e acquisendo un guadagno illecito di un milione di euro.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari ha deferito all’autorità giudiziaria oltre 100 soggetti ritenuti responsabili di reati di usura ed estorsione a danno di piccoli imprenditori e famiglie in stato di bisogno: un fenomeno con pericolosità sociale acuita dalle conseguenze del lockdown. Il volume di affari stimato è di circa un milione di euro, con l’applicazione di tassi di interesse mai inferiori al 50% e con punte di oltre il 4.000% annuo.
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