di Marina Pietrocola e Oriana Zippa*
3' di lettura
Pepi Marchetti Franchi, direttrice di Gagosian a Roma
Helen Frankenthaler (New York City, 1928 – Darien, Connecticut, 2011) torna in mostra da Gagosian . Dopo le ultime due grandi esposizioni in parallelo, a Roma da Gagosian e a Venezia al Museo di Palazzo Grimani in concomitanza con la Biennale , con la collaborazione della Helen Frankenthaler Foundation e la curatela di John Elderfield, storico dell'arte e curatore emerito del MoMA , l'artista dell'Espressionismo Astratto americano, torna il prossimo gennaio 2021 nella sede della galleria a Londra. Ad anticiparcelo è la direttrice di Gagosian a Roma, Pepi Marchetti Franchi.
John Elderfield, storico dell'arte e curatore emerito del MoMA
Da quanto tempo e come lavorate con la Fondazione Frankenthaler?
Collaboriamo a stretto contatto con la Fondazione, da quando è diventata operativa nel 2013. Ne affianchiamo il lavoro di studio e di promozione dell'opera e del suo mercato attraverso la presentazione di mostre, la pubblicazione di cataloghi e libri, l'organizzazione di conversazioni e simposi. In questi anni abbiamo organizzato cinque importanti mostre a lei dedicate, presentandole nei nostri spazi di New York, Los Angeles, Parigi e Roma. Ciascuno di questi progetti ha approfondito un aspetto o un periodo della lunga carriera di Frankenthaler ed è stato mirato a promuoverne il lavoro presso un pubblico internazionale, oltre a quello americano per il quale è una figura già di grande rilievo. Attualmente, stiamo lavorando ad una nuova mostra che si svolgerà a Londra il prossimo gennaio 2021 dedicata al periodo 1952/1978.
Come si è evoluto il mercato dell'artista in questo periodo?
Sul mercato abbiamo registrato in questi anni un significativo aumento di interesse con aggiudicazioni in costante crescita e spesso ben superiori alle valutazioni.
Helen Frankenthaler: Sea Change: A Decade of Paintings, 1974-1983, Gagosian, Rome, March 13-July 19, 2019, left to right: Ocean Drive West #1 (1974), Reflection (1977), Dream Walk Red (1978), Jupiter (1976), and Eastern Light(1982). Artwork © 2020 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. /Artists Rights Society (ARS) , New York. Photograph by Matteo D'Eletto, M3 Studio. Courtesy Gagosian
Quali opere avete esposto nella mostra di Roma e quali erano i prezzi?
La mostra presentata da Gagosian Roma tra marzo e luglio scorso, curata da John Elderfield, si è concentrata sulla decade 1974–1983, un momento determinante nella storia sia biografica che artistica di Frankenthaler, che ha dato vita ad una serie di opere di particolare intensità e potenza. La mostra ha affiancato l'altro grande progetto italiano dedicato all'artista, presentato a Venezia contemporaneamente alla 58.a Biennale d'Arte con grandissimo riscontro di pubblico e critica. Organizzata dalla Fondazione Frankenthaler e da Venetian Heritage in associazione con Gagosian e con la curatela di Elderfield, “Pittura Panorama - Paintings by Helen Frankenthaler 1952 -1992”, presentava al Museo di Palazzo Grimani una selezione di 14 importanti dipinti realizzati nel corso della sua carriera, la maggior parte dei quali di grandi dimensioni. Lo scopo della mostra era raccontare il rapporto dei lavori di Frankenthaler con il paesaggio e il suo interesse per i grandi artisti del passato come Tiziano e Manet.
Helen Frankenthaler: Sea Change: A Decade of Paintings, 1974-1983, Gagosian, Rome, March 13-July 19, 2019, installation of Tunis II (1978). Artwork © 2020 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. /Artists Rights Society (ARS) , New York. Photograph by Matteo D'Eletto, M3 Studio. Courtesy Gagosian.
Helen Frankenthaler: Sea Change: A Decade of Paintings, 1974-1983, Gagosian,Rome, March 13-July 19, 2019, left to right: Shippan Point: Twilight (1980), Ocean Drive West #1 (1974), and Reflection (1977). Artwork © 2020 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. /Artists Rights Society (ARS) , New York. Photograph by Matteo D'Eletto, M3 Studio. Courtesy Gagosian.
Quali sono stati i risultati della mostra?
Il lavoro di Frankenthaler non si vedeva in Italia dal 1966, anno in cui partecipò al Padiglione Americano della Biennale di Venezia. Le mostre organizzate in Italia nel 2019 hanno generato un grosso riscontro trainato dalla qualità e desiderabilità del lavoro, oltre che dalla sua appartenenza al celebrato milieu dell'Espressionismo astratto, contribuendo significativamente a promuovere la figura dell'artista in Italia e nel mondo. Anche a seguito di questa rinnovata attenzione, per esempio, la Tate di Londra ha di recente inaugurato una sala temporanea dedicata al lavoro di Frankenthaler, annunciando contestualmente l'ingresso di una sua opera nella collezione permanente.
*con la collaborazione di Sarah Torre. Allievi della XVII edizione del Master in Economia e Management dell'Arte e dei Beni Culturali di Roma - 24Ore Business School
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy