di Chiara Di Cristofaro
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I timori di una domanda troppo debole rispetto alla produzione di greggio pesano sui prezzi del petrolio e sui titoli del comparto oil. A Piazza Affari ne fanno le spese soprattutto Saipem e Tenaris che poco dopo l'avvio sono stati fermati in volatilità con cali superiori ai sei punti percentuali. Le azioni hanno poi ridotto le perdite ma segnano ancora le performance peggiori del Ftse Mib, pesante anche Eni che dopo aver toccato -3% ha ridotto le perdite.
Sui titoli del comparto pesano l'andamento del prezzo del greggio e, soprattutto, i timori per una domanda ancora fragile. In un contesto in cui la ripresa economica appare meno solida del previsto e i numeri dei contagi da Covid-19 spaventano, il mercato teme ulteriori lockdown che deprimerebbero in maniera decisa e pesante la richiesta di petrolio e prodotti petroliferi. In questo senso, si fanno sentire le misure restrittive che alcuni Paesi europei hanno adottato negli ultimi giorni, con restrizioni mirate nei luoghi di maggiore contagio come in Francia o in Gran Bretagna, con la chiusura anticipata di pub e ristoranti, e Germania.
Il petrolio è in calo nonostante il calo delle scorte di petrolio negli Stati Uniti abbia sorpreso il mercato, favorendo ieri brevemente un ritorno agli acquisti. Sul fronte della produzione, gli occhi sono puntati sulla Libia dove la compagnia petrolifera statale ha annunciato la riapertura di un altro porto, il terzo a riprendere l'operatività in meno di una settimana, mentre restano chiusi ancora quattro porti a causa della guerra civile in atto nel Paese, membro Opec.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Chiara Di Cristofaro
Redattrice esperta Radiocor
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