di An.C.
Coronavirus, Brusaferro: vaccini a breve ma non deroghe sicurezza
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A questo punto gli occhi di cittadini e opinione pubblica sono tutti puntati su di lui: il piano vaccini che il governo ha predisposto, per far sì che scatti l’intervento non appena dal punto di vista scientifico ci saranno le condizioni per farlo. Saranno 202 milioni le dosi disponibili dal primo trimestre 2021.
Un processo che si svilupperà per tappe. E che dovrà fare i conti con due variabili. La prima: lo scenario di una terza ondata di contagi Coronavirus, che il nuovo Dpcm con le misure per le vacanze natalizie punta a scongiurare. La seconda: la disponibilità delle persone a vaccinarsi (allo stato attuale è esclusa l’obbligatorietà, almeno all’inizio). «Il cuore della campagna vaccinale secondo le previsioni sarà tra la prossima primavera e l'estate», ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto nell’aula del Senato sulle misure per l'emergenza Covid. L'acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. È probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio.
Ecco i passi principali verso il vaccino.
La corsa al vaccino sta procedendo a ritmo accelerato tra le aziende interessate. Biontech e Pfizer hanno presentato la richiesta di autorizzazione per il loro vaccino all'Ema (Agenzia europea dei farmaci), che dovrebbe dare la sua risposta per il 29 dicembre, e il 12 gennaio all'azienda americana Moderna. AstraZeneca ha invece fatto sapere che consegnerà tutta la documentazione per l'approvazione del vaccino, che sta sviluppando con l'università di Oxford, alle agenzie regolatorie tra 7 giorni. L'Ema dal canto suo ha assicurato una valutazione con tempi accelerati per le domande di autorizzazione presentate da BioNTech-Pfizer e Moderna, sempre che i dati presentati saranno sufficientemente solidi per trarre conclusioni sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino. E questa è la variabile che più potrebbe influire sui tempi della fase di autorizzazione.
Conclusa la fase delle autorizzazioni, scatterà quella della distribuzione. Sarà questo passaggio la cartina di tornasole per valutare l’efficacia del piano di vaccinazione predisposto dall’esecutivo. Tra i primi vaccini che saranno disponibili in Italia vi è quello della Pfizer, che arriverà tra il 23 e il 26 gennaio e le dosi andranno direttamente ai 300 punti di arrivo individuati, che sono gli ospedali. Inizialmente, in particolare, il vaccino andrà al personale medico e sanitario e rsa: prima agli over-80, poi alla fascia 60/70 anni e via via alle altre fasce come lavoratori essenziali, compresi quelli della scuola. In questa fase ci sarà il coinvolgimento dell'esercito. Per i vaccini che necessitano di catena del freddo standard, ha spiegato il ministro Speranza, ci sarà un sito nazionale di stoccaggio e siti territoriali, per i vaccini con catena del freddo estrema questi saranno consegnati da aziende presso 300 punti vaccinali. Il confezionamento dei vaccini multidose richiede un numero di siringhe e diluente e il commissario straordinario Arcuri, ha assicurato il responsabile della Salute, assicurerà il materiale necessario.
Il piano del governo prevede inoltre che la distribuzione del vaccino sia interamente statale: la gestione sarà centralizzata e il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche.
Dopo una prima fase in cui le vaccinazioni riguarderanno le categorie più a rischio, si procederà alle vaccinazioni di massa utilizzando grandi spazi pubblici come palestre, spazi aperti e fiere. Tutto ciò considerando che allo stato della conoscenza odierna ogni dose ha bisogno di richiamo e non si conosce la durata dell'immunità.
Ci saranno vaccinazioni centralizzate presso gli ospedali o con unità mobili. Si stima un fabbisogno di circa 20mila persone per attuare la campagna. Si ricorrerà a professionalità esistenti nel paese anche con la pubblicazione di “invito” per partecipare alla campagna di vaccinazione nonché a stipula di accordi con il ministero della Ricerca per contatti con le scuole di specializzazione medica. Migliaia di iscritti alle scuole di specializzazione parteciperanno alla campagna vaccinale, ha spiegato Speranza. Con l'ampliarsi della campagna saranno coinvolti ambulatori vaccinali, medici di famiglia, sanità militare.
In contemporanea con l’avvio della distribuzione, scatterà l'implementazione della rete per monitorare le vaccinazioni, con un sistema informativo ad hoc collegato con sistemi regionali. Ci sarà un doppio monitoraggio, con vigilanza sulle vaccinazioni e sorveglianza immunologica. Le attività di sorveglianza, ha assicurato Speranza, saranno organizzate accuratamente e l'Aifa , oltre alla farmacovigilanza, promuoverà alcuni studi indipendenti su vaccini covid e si doterà di un comitato scientifico per la campagna vaccinale.
Andrea Carli
Redattore
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