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In base ai correttivi proposti e approvati nei giorni scorsi in Parlamento, a poter beneficiare della garanzia Sace saranno anche le associazioni professionali e le società tra professionisti purché, come per tutte le altre Pmi, abbiano già utilizzato fino a capienza massima il Fondo di garanzia gestito dal Mediocredito Centrale. Gli emendamenti hanno poi stabilito che la garanzia Sace può essere ottenuta anche per i crediti che le aziende cedono a banche e intermediari finanziari. Non solo. E potrà scattare altresì per soggetti che sottoscrivono in Italia prestiti obbligazionari o altri titoli di debito emessi dalle imprese richiedenti a cui sia attribuito un rating almeno pari a BB+ o equivalente (se la “pagella” è inferiore a BBB-, i sottoscrittori si impegnano a mantenere una quota pari almeno al 30% del valore dell’emissione per l’intera durata della stessa). Tra le aziende potenzialmente beneficiarie, poi, sono state incluse anche le imprese agricole che abbiano subito danni da eventi calamitosi e simili negli ultimi due anni e che non rientrano perciò tra le imprese “in difficoltà” ai sensi della normativa Ue, estromesse invece dallo strumento. Al quale non potranno accedere nemmeno le aziende che controllano direttamente o indirettamente una società con sede in uno dei paradisi fiscali compresi nell’elenco aggiornato Ue .
Celestina Dominelli
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