How to Spend it
Pubblicità

How to Spend it

Moda uomo, in Italia un network di boutique per rispondere alla crisi

di Lisa Corva

Immagine non disponibile
Un interno de Il Setaccio, a Novara.

Un interno de Il Setaccio, a Novara.

Sono sparse per tutta la Penisola e hanno storie importanti alle spalle. Ora si sono unite per far fronte comune e riprogettare il futuro.

7 dicembre 2020
Pubblicità

2' di lettura

L'idea è nata durante il lockdown, a dimostrazione del fatto che si può essere creativi anche nei momenti più cupi. Histores mette insieme 30 (per ora, ma l'obiettivo è arrivare a 50) negozi italiani di abbigliamento maschile. Da Nord a Sud, a cominciare dalle boutique dei cofondatori: Marco Inzerillo di Michele Inzerillo for Gentleman, a Palermo, e Pietro Pasquale con Il Setaccio, a Novara. «La nostra passione è scegliere e vendere moda maschile», spiega Inzerillo. «Durante il lockdown abbiamo pensato: c'è bisogno di qualcosa di nuovo, un network che porti entusiasmo ed energia.

Immagine non disponibile

La selezione di abiti e accessori di Andriani, a Taranto.

Pubblicità

Abbiamo quindi scelto delle boutique che, oltre alla cura nella selezione, abbiano una continuità aziendale di almeno dieci anni. Ed è nato Histores, dove “Hi” sta per “high” ma anche “historical”». Obiettivo? «Innanzitutto fare network, che è strategico in un momento difficile come questo che stiamo vivendo. Ma vorremmo anche creare un marketplace comune con le rimanenze delle collezioni. E poi, chissà, in futuro potremmo pensare alla creazione di un nostro brand: maschile, perché è questa la specializzazione dei negozi associati». Che sono sparsi in tutta Italia: da Courmayeur a Lecce, passando per Milano, Roma, Bologna, Torino, Reggio Emilia e Ferrara, ma anche sul lago di Como e in Liguria con Chiavari… Quest'inverno, su che cosa puntate? «La forza del mio negozio, aperto da mio padre, è sempre stato lo stile sartoriale. Quindi l'eccellenza di un marchio come Brioni (abiti da 3.990 euro) o il napoletano Kiton (giacche da 3.498 euro)», continua Inzerillo. «Ma con la pandemia, e con abitudini professionali e non solo professionali cambiate, è diverso anche quello che ci chiedono i clienti. Quindi apriamo a brand più casual, come i francesi Ami Paris (T-shirt da 85 euro) e A.P.C. (felpe da 180 euro); i pantaloni Dondup (da 229 euro); Barbour, anche con le limited edition (da 350 euro). Infine, sono particolarmente fiero della nostra proposta di scarpe. E se vanno meno le stringate classiche, come le inglesi Edward Green, in compenso i boots tecnici e comodi sono fantastici, come i britannici Tricker's (598 euro) o gli R.M. Williams australiani (450 euro), con una cucitura solo dietro».

Immagine non disponibile

Tester di candele francesi Cire Trudon nello store Donati, a Perugia.

Stile e comodità anche per Pietro Pasquale, a Novara. «Mi interessa il gusto sartoriale rivisitato in chiave moderna: un formal/informal», spiega. «Ad esempio, la ricerca di Zegna, con la sua capsule techmerino. È lana antistropicciamento e stretch, trattata in modo speciale, perfetta come total look, ma anche nei singoli capi (abito da 1.200 euro, T-shirt da 290 euro, camicia da 290 euro). Un particolare non indifferente: non serve portare l'abito in tintoria, si può lavare in lavatrice, a 30 gradi. E poi le camicie Traiano, un brand milanese di nicchia: il classico modello, magari a righe, ma con tessuti performanti, elastici, traspiranti e antipiega (da 170 euro). Camicie che non danno fastidio anche nelle lunghe videocall di lavoro alle quali tutti ci siamo dovuti abituare».

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy