di Paola Dezza
Lo chef con la moglie Cinzia Primatesta, al Relais Villa Crespi.
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SEGNI DISTINTIVI DEL MIO STILE
È una filosofia di vita, non è nella forma. Ho scelto di muovermi sempre all'insegna del fare del bene, di aiutare gli altri a fare emergere le proprie qualità. Uno stile che si traduce nell'insegnare ad approfondire anche in cucina la conoscenza degli ingredienti e la loro provenienza. Perché è l'origine, anche la nostra, che dobbiamo avere sempre in mente.
LA VISTA CHE MI ISPIRA
Quando sono venuto a vivere sul lago d'Orta, ho perso il mare di Vico Equense. Il panorama che mi ha accompagnato tutta la vita era la vista meravigliosa del golfo di Napoli con i suoi colori all'alba e le sue luci alla sera. Ho scelto quindi una casa sull'acqua. Mi è d'ispirazione un panorama aperto, luminoso, la luce infinita che dà speranza (Villa Crespi, sul lago d'Orta, è stata presa in gestione dallo chef e da sua moglie nel 1999. Oggi è un hotel 5 stelle lusso che ospita il ristorante bistellato omonimo).
Isola San Giulio, sul lago d'Orta.
L'ULTIMO LOCALE CHE MI HA IMPRESSIONATO
Dovrei dire da mia mamma, dove ritrovo la famiglia e la tradizione. E accontenterei tutti. In generale tanti locali di amici mi impressionano. Posso scegliere uno degli ultimi che ho visitato in ordine di tempo. Mi è piaciuto molto Seta all'interno dell'hotel Mandarin Oriental, a Milano, dove ho trovato la cucina di Antonio Guida.
L'OGGETTO DAL QUALE NON MI SEPAREREI MAI
Mio padre è un artista, scultore di piccoli oggetti e oggi sta realizzando una serie di pastori del Novecento. Ha intagliato per me una testa di Gesù ottenuta da una piccola radice di ulivo. Tengo questo piccolo capolavoro sempre addosso. Solo in alcuni casi lo ripongo in un portaoggetti a casa. È un portafortuna, una sorta di benedizione.
IL MIGLIOR SOUVENIR CHE HO PORTATO A CASA
La vera salsa di soia. In un viaggio in Giappone anni fa ho avuto la fortuna di cenare in un piccolo ristorante di famiglia, dove lo chef era abilitato (dopo anni di pratica) a cucinare gli involtini di intestino di anguilla, un cibo prelibato, destinato in Giappone a personalità di un certo calibro. Alla fine della cena mi hanno regalato una boccetta di salsa di soia preparata secondo le tradizioni della famiglia, tramandate di generazione in generazione. L'ho tenuta come se fosse una reliquia.
UNA SCOPERTA RECENTE
La pesca è stata sempre la mia passione, e lo è diventata ancora di più durante il lockdown. Per staccare dagli impegni e ricaricarmi mi concedo del tempo nella natura. Qualche volta dico che vado a pescare “senza esca”, una scusa per stare all'aria aperta. È anche un modo per dedicare del tempo ai miei figli, di 13 e 8 anni. In cucina, invece, la mia ultima passione è il panettone. Da due anni mi applico per migliorare sempre la mia ricetta (Il Vesuvio è il panettone novità 2020 dello chef; 36 euro, su https://shop.antoninocannavacciuolo.it ).
Canna da pesca per la carpa, KRAKEN(459,69 €).
L'ULTIMO CAPO DI ABBIGLIAMENTO AGGIUNTO AL GUARDAROBA
Non mi dedico allo shopping. L'ultima volta che mi sono fatto convincere è stato 15 anni fa. Il mio guardaroba è nelle mani della mia segretaria, che è ormai una sorella, visto che lavora con me da 20 anni. Ma ultimamente ho arricchito il mio look con calzini colorati dai disegni svariati. Ho deciso di puntare sulle fantasie originali e lasciare per un po' nel cassetto i classici calzini neri e blu (un'icona delle calze fuori dagli schemi è Gallo).
I MIEI SITI E LE MIE APP PREFERITE
Riguardano le auto. Sono appassionato di macchine d'epoca degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Ho acquistato da poco una Fulvia Montecarlo rossa con cofano nero e una Lancia Zagato rossa.
LANCIA Fulvia Zagato.
L'ULTIMO OGGETTO ACQUISTATO
Una canna da pesca fatta a mano e personalizzata.
UN LUOGO INDIMENTICABILE DOVE HO VIAGGIATO DURANTE LO SCORSO ANNO
L'Oman, ho soggiornato in un albergo ecosostenibile vicino a un paesino di pescatori che mi ha ricordato la mia infanzia (Earth Viaggi organizza tour totalmente personalizzabili).
LA MIA FORMA D'ARTE PREFERITA
Amo la fotografia, perché mi suscita emozioni immediate.
Uno scatto di Pierluigi Praturlon che ritrae Federico Fellini e Sandra Milo (anni '60),la stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento.
SE NON FACESSI CIÒ CHE FACCIO
Sarei, senz'altro, un pescatore
Paola Dezza
Caposervizio Responsabile Real Estate
P.I. 00777910159 Dati societari
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