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La pandemia riporta i lettori ad acquistare libri

di Andrea Biondi

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(AFP)

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La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza registrano un aumento del 3% nell’anno del Covid-19

17 dicembre 2020
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3' di lettura

Ebook e audiolibri in crescita, come anche l’e-commerce. Tutto questo, però, con libro cartaceo che non arretra e un canale fisico, librerie o Gdo, tornato ad attirare clientela quasi a livelli pre-pandemia.

Nell’anno del Covid-19 il mondo dei libri sembra poter tirare un sospiro di sollievo, con la «speranza fondata» di una chiusura «in termini di vendite e fatturati con dati non troppo distanti da quelli dello scorso anno», per dirla con le parole del presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Ricardo Franco Levi, pronunciate in occasione della presentazione online dell’indagine “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza”, a cura del Centro per il libro e la lettura-Cepell del Mibact e di Aie, con la collaborazione di Pepe Research. Il dato più immediato sta nell’aumento di tre punti in un anno in Italia nel numero dei lettori (chi nella fascia 15-74 anni ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi): 61% a ottobre, contro il 58% del 2019 e il 55% del 2018.

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Gli effetti del distanziamento

La riscoperta della lettura può apparire ovvia nell’anno della chiusura forzata da lockdown. Ma un’indagine di luglio, su dati a fine maggio, andava in senso diametralmente opposto. C’erano probabilmente da prendere le misure su una situazione nuova, con cambiamenti improvvisi nelle abitudini familiari e uno stato di preoccupazione generale finora sconosciuto.

I primi segnali che le cose stessero andando per il meglio si sono tuttavia avuti quando Aie a settembre ha messo agli atti un calo di fatturato della “varia” (romanzi e saggi) rispetto al 2019 che dal -11% di luglio era migliorata al -7% di settembre (-20% a metà aprile).

A discendere dall’emergenza Covid è comunque inevitabilmente una “nuova normalità” per i libri, con un’impennata dei lettori attraverso supporti digitali. Quelli di ebook hanno raggiunto il 30% (erano il 26% a maggio e il 25% nel 2019) e per gli audiolibri si è arrivati al 12%, contro l’11% a maggio e il 10% nel 2019. Su 100 lettori, 40 usano supporti perlopiù digitali (32 nel 2019). Gli store online hanno così smesso i panni degli sconosciuti: dal primo lockdown 3,4 milioni di italiani hanno comprato per la prima volta un libro online; 2,3 milioni un ebook.

Nessun sacrificio comunque per la carta. I lettori di libri cartacei a ottobre erano il 55%, esattamente come un anno prima e in aumento dal 53% di maggio. In più, aumento degli ebook non ha significato la morte delle librerie: hanno dichiarato di frequentarla il 67% dei lettori a ottobre, contro il 74% del 2019, ma in netto recupero sul 20% di maggio. «I dati sulla lettura sono allineati al trend di ripresa delle vendite e sono un incoraggiamento per gli editori e per le istituzioni pubbliche, che molto hanno fatto in questi mesi a sostegno del mondo del libro. Non siamo però ancora fuori dall’emergenza: il periodo natalizio sarà cruciale», ha sottolineato Levi.«Dai dati è emersa una notevole capacità di resilienza da parte dell’intera filiera», ha affermato dal canto suo Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e diritto d’autore del Mibact, rivendicando gli effetti benefici degli «interventi voluti dal Governo e attuati dalla Direzione, sempre a sostegno dell’intera filiera», con un «intervento pubblico italiano che è stato il primo fra tutti i Paesi europei».

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