di Celestina Dominelli
Prestiti garantiti: ecco tutto quello che le imprese devono sapere
4' di lettura
La macchina dei prestiti garantiti dallo Stato per le imprese è partita nei giorni scorsi con il doppio canale rappresentato dal Fondo di garanzia per le Pmi gestito dal Mediocredito Centrale e dalla Sace con la nuova “garanzia Italia”. Ma i nodi tra potenziali beneficiari delle nuove misure previste dal decreto liquidità approvato dal Governo restano tanti. Ecco perché l’Abi (l’Associazione bancaria Italiana) ha pubblicato ulteriori chiarimenti riassumendo in un unico documento, che tiene anche conto del lavoro fatto dalla Sace e disponibile sul sito web della società (www.sacesimest.it), le domande più frequenti sull’accesso ai finanziamenti garantiti. Ecco i dubbi più ricorrenti.
1- Le pmi possono accedere alla garanzia Sace?
Secondo quanto prevede il decreto liquidità, le piccole e medie imprese, alle quali sono destinati 30 miliardi di euro di garanzia, possono fare richiesta di accesso alla garanzia Sace soltanto dopo aver esaurito il proprio plafond presso il Fondo di garanzia. Per le imprese di minori dimensioni, poi, è prevista una procedura semplificata che riguarda le aziende con meno di 5mila dipendenti e con un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro e per tutti i prestiti fino a 375 milioni di euro. In questo caso, i tempi di rilascio della garanzia sono più rapidi: entro 48 ore dalla richiesta della banca secondo le indicazioni fornite dalla stessa Sace.
2 - Quale procedura devono seguire le grandi imprese?
Per le imprese di maggiori dimensioni, come stabilito dal Dl, il rilascio della copertura pubblica è deciso con decreto del ministero dell’Economia, sentito il ministero dello Sviluppo economico, sulla base dell’istruttoria Sace. La garanzia viene rilasciata tenendo in considerazione il ruolo che l’impresa beneficiaria svolge in Italia rispetto a una serie di profili che vanno dal contributo allo sviluppo tecnologico all’incidenza su infrastrutture strategiche, fino all’impatto sui livelli occupazionali e del mercato del lavoro. Per il rilascio della garanzia è prevista una commissione di importo diversa a seconda che il beneficiario sia o meno una Pmi (compresi autonomi o liberi professionisti), comunque non superiore ai 200 punti base. Le commissioni applicate dalle banche si limitano a coprire i costi dell’istruttoria e sono in linea con quanto previsto dal Temporary Framework della Ue sugli aiuti di Stato. I costi applicati al finanziamento devono essere inferiori a quelli che la banca avrebbe applicato in assenza della copertura, come documentato e attestato dal rappresentante legale dei soggetti finanziatori.
3 - I nuovi finanziamenti erogati dopo l’entrata in vigore del Dl sono ammessi alla garanzia Italia?
Per consentire al sistema di poter beneficiare della liquidità messa a disposizione con il decreto approvato dal Governo, saranno ammessi anche i nuovi finanziamenti erogati dal sistema bancario dopo l’entrata in vigore del decreto 9 aprile 2020 e prima della presentazione della richiesta a Sace, nella misura in cui essi risultino conformi ai requisiti di legge e del disciplinare.
4 - A cosa serve l’autocertificazione?
Il disciplinare, nato dal lavoro della task force tra Sace e Abi, fa ricorso allo strumento dell’autocertificazione, prevedendo che l’impresa beneficiaria richiedente il finanziamento si assuma la responsabilità - civile e penale - di dichiarare il rispetto di una serie di vincoli e condizioni previsti nella norma primaria, tra i quali l’assenza di difficoltà finanziarie antecedenti all’epidemia da Covid-19, la finalità del finanziamento, l’impegno a non distribuire dividendi nel corso del 2020 e di procedere alla gestione delle tematiche del personale attraverso accordi sindacali.
5 - Quali sono i documenti da presentare per i prestiti fino a 25mila euro?
Per ottenere la garanzia al 100% sui prestiti fino a 25mila euro l’impresa (o il professionista) deve compilare il modulo di domanda della garanzia predisposto dal gestore del Fondo di garanzia e presentarlo a una banca (o altro intermediario finanziario). L’autocertificazione deve indicare una serie di requisiti, tra i quali il possesso dei requisiti di Pmi (salvo i lavoratori autonomi) e di aver subito danni a causa dell’emergenza da Covid-19.
6 - Il modulo di richiesta della garanzia è utilizzabile anche dalla banca ai fini della sua istruttoria?
La banca può utilizzare tutti i dati dichiarati dall’impresa nel modulo di domanda della garanzia, limitandosi ad accertare che il richiedente non abbia posizioni classificate come sofferenze e non sia segnalato per esposizioni deteriorate di altro tipo (Utp, scaduti o sconfinamenti) prima del 31 gennaio 2020. In quanto autodichiarazione, non è infatti necessario verificare la veridicità di nessuna delle diverse dichiarazioni contenute nel modello. La banca quindi non è obbligata a richiedere documentazione a supporto delle dichiarazioni rilasciate dall’impresa cliente, ferma restando la possibilità per la banca stessa, ai fini del completamento della sua istruttoria, di richiedere la documentazione più opportuna. L’Abi ricorda poi che tale finanziamento non può essere utilizzato per compensare alcun prestito preesistente, sia nella forma di scoperto di conto sia in altra forma di prestito, pena la decadenza della garanzia.
7 - Chi può accedere ai prestiti fino a 800mila euro?
Le imprese con un fatturato non superiore a 3,2 milioni di euro e fino a 499 dipendenti possono ottenere una garanzia pari al 100%, cumulando la garanzia al 90% del Fondo di garanzia con un’altra garanzia concessa da un soggetto terzo (per esempio Confidi), su un prestito di importo non superiore al 25% dei ricavi dell’azienda presentando alla propria banca l’autocertificazione sui danni subiti dalla propria attività a causa dell’emergenza da Covid-19. L’accesso al Fondo di garanzia è gratuito, mentre viene effettuata una valutazione sul solo profilo economico-finanziario dell’azienda, escludendo invece la valutazione delle informazioni relative all’andamento dei rapporti bancari degli ultimi mesi.
8- Quali garanzie sono previste per i prestiti fino a 5 milioni di euro?
Il Fondo garantisce al 90% dei prestiti fino a 5 milioni di euro, con modalità di accesso gratuita. L’ammontare del prestito non può essere superiore al doppio della spesa per salari che il beneficiario ha sostenuto nel 2019 o il 25% del fatturato totale del 2019. La valutazione del fondo riguarda solo il profilo economico-finanziario dell’azienda escludendo invece la valutazione delle informazioni relative all’andamento dei rapporti bancari degli ultimi mesi.
Per approfondire:
● Breton (Ue): «Alle imprese per ripartire servono aiuti non prestiti»
● Liquidità a ostacoli per le imprese: garanzia al 100% solo per i mini prestiti
Celestina Dominelli
Vicecaposervizio
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