di Francesco Prisco
Buon compleanno Sanremo, il Festival della canzone italiana compie 70 anni
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Dimenticatevi quell’«o si fa con il pubblico o niente», pronunciato a settembre dal direttore artistico Amadeus. Se ci sarà questa benedetta edizione «70+1» di Sanremo, la prima (e si spera l’ultima) dell’era Covid, sarà senza gente a sedere sulle poltroncine del Teatro Ariston. E in più stop agli eventi esterni e alla presenza di programmi collegati al festival. Sono i punti essenziali individuati dalla Rai nel protocollo per lo svolgimento in sicurezza del Festival di Sanremo che sarà inviato martedì 2 febbraio al Cts per la manifestazione canora in programma dal 2 al 6 marzo. Lo precisa una nota di Viale Mazzini.
«La Rai, al termine di una riunione con il direttore artistico in cui sono stati esaminati in dettaglio i vari scenari, ritiene che la 71esima a edizione del Festival di Sanremo - spiega la nota - debba concentrarsi esclusivamente sull’evento serale al Teatro Ariston. Per tale motivo domani l’azienda presenterà al Cts il protocollo organizzativo-sanitario che non prevede la presenza del pubblico al Teatro Ariston. La Rai ha dato pertanto indicazioni al direttore artistico per lavorare su idee creative compatibili con questa impostazione. Non sono previsti eventi esterni e la presenza a Sanremo di programmi collegati al Festival, che negli ultimi anni hanno animato la rassegna canora. Con tale impostazione - si legge ancora - la Rai intende produrre il massimo sforzo per realizzare un Festival in sicurezza e portare lo show ai suoi telespettatori nel rispetto del mondo della musica e della storia del Festival».
L’incontro del Cts, nel corso del quale gli esperti dovrebbero pronunciarsi sulle sorti del Festival ma anche sul delicatissimo tema della riapertura degli impianti sciistici, si terrà sicuramente questa settimana, probabilmente mercoledì o venerdì, in occasione dell’abituale riunione per l’analisi dei dati del monitoraggio. Il direttore artistico Amadeus, com’è noto, pensava originariamente a un’edizione col pubblico. Pare fosse stato Fiorello, da sempre «socio» di Amadeus, a chiedere di non esibirsi di fronte a una platea vuota. Desiderata difficili da accontentare, in tempi di pandemia. Tanto più che in Rai i punti di vista erano piuttosto divergenti.
Complice la seconda ondata della pandemia, i piani sono cambiati e ricambiati nel tempo, non senza trovate fantasiose: una nave da crociera in cui creare una «bolla» per mettere in sicurezza il pubblico dell’Ariston, una platea di medici già vaccinati, quindi una platea di «figuranti conviventi», claquers professionisti pagati dalla Rai. Sembrava la chiusura del cerchio, ma l’onda del risentimento dei professionisti dello spettacolo, quasi del tutto fermi da febbraio 2020 a questa parte, ha portato il ministro dei Beni culturali uscente Dario Franceschini a pronunciarsi a favore di un Sanremo senza spettatori, che siano figuranti o meno. Motivo: l’Ariston è accatastato come Teatro quindi, nonostante il Festival sia classificabile come una trasmissione televisiva a tutti gli effetti, non può sottrarsi alla legislazione vigente per tutti i teatri. La presa di posizione di Franceschini portò anche Amadeus a un passo dalle dimissioni. Sabato scorso l’annuncio l’annuncio: il presentatore va avanti, «rimettendosi alle decisioni di Rai e Cts».
Francesco Prisco
Redattore
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